Ecco la storia del controverso Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, scomparso lo scorso 7 gennaio a 96 anni.
Il 7 gennaio si è spento alla veneranda età di 96 anni Jean-Marie Le Pen, fondatore, carismatico e controverso leader del Front national. Partito che la figlia Marine ha reso più presentabile trasformandolo in Rassemblement National.
E anche lei, come il padre, ha sfiorato l’Eliseo, seppur 3 volte (2 direttamente e 1 indirettamente candidando un’altra persona) mentre Jean-Marie ha vissuto questa emozione solo una volta, nel 2002. Anche in quel caso, destino di famiglia, i francesi fecero quadrato sull’altro candidato, a prescindere che fosse socialista o conservatore.
Ecco un breve ritratto di Jean-Marie Le Pen, dipinto da Il Primato Nazionale.
Storia di Jean-Marie Le Pen
La storia di Jean-Marie Le Pen inizia il 20 giugno 1928, quando nasce a Trinité sur Mer, nel Morbihan, da Jean, un armatore, e Anne-Marie Hervé, originaria di una famiglia contadina.
A soli 16 anni vorrebbe partecipare alla resistenza contro l’occupazione nazista, ma viene respinto perché si accettano ragazzi con almeno 18 anni. Dopo la laurea in scienze politiche con una tesi sulla corrente anarchica, svolge i più svariati mestieri, dal pescatore al minatore, fino ad intraprendere la strada militare, arruolandosi anche nella Legione straniera, in più fronti.
Preso però anche dalla passione politica, vende per le strade il giornale dell’Action française, “Aspects de la France”, arrivando anche alla rissa con i suoi avversari politici. Un’altra scelta che cozza con la sua futura storia politica, il fatto di aver fatto eleggere un francese di religione musulmana, tale Ahmed Djebbour. Peraltro, per difenderlo proprio in uno scontro fisico, sarà colpito all’occhio sinistro, perdendo gradualmente la vista nel corso degli anni (non mancano foto che lo ritraggono con una benda piratesca).
A 27 anni diventa il più giovane parlamentare eletto all’Assemblée nationale. Ma preferisce ai comodi scranni parlamentari di nuovo il fronte, partendo volontario nella guerra d’Algeria. Partecipa anche allo sbarco delle forze franco-britanniche a Suez. Sarà anche decorato con la Croce al valore militare.
Verso la fine degli anni ’60 si consacra definitivamente alla passione politica, fondando poi nel 1971 il Front National, partito di estrema destra. Il partito resta piuttosto marginale in patria, mentre ha buoni risultati alle elezioni europee. Sebbene sarà espulso dal Parlamento europeo a causa di una rissa con immigrati, attivisti di sinistra e di “S.O.S Racisme” avvenuta nel 1997. Pur avendo ormai 69 anni, non aveva perso lo spirito combattivo e avventuriero degli anni giovanili.
La crisi del partito socialista nel dopo Mitterand gli consentirà nel 2002 di arrivare al ballottaggio del secondo turno contro Jacques Chirac nelle elezioni presidenziali. Ottenendo però solo il 17,79%.
Sarà però il preludio per un Front National maggiormente protagonista, soprattutto quando lascia lo scettro della guida alla figlia Marine, avuta con il primo matrimonio. Con la quale entrerà però in conflitto fino all’espulsione dal partito, per le sue idee ancora legate al ‘900 e per le sue esternazioni imbarazzanti.
A descriverlo egregiamente è Alain de Benoist – scrittore, filosofo e giornalista francese, fondatore del Movimento Nouvelle Droite – il quale lo dipinge con tinte in chiaroscuro:
Coraggioso, in possesso di una innegabile cultura storica, dotato di un istinto politico acuto, egli non è in compenso un teorico. Il suo scopo principale è meno quello di difendere delle idee, che egli cambia del resto frequentemente come attestato dalle variazioni del suo programma (specialmente in materia economica), che quello di riunire una ‘famiglia’ tradizionalmente divisa
Dunque un istintivo, pronto a battersi anche fisicamente per le sue idee e a cambiarle se necessario. Se la destra sociale francese oggi potrebbe andare al governo lo si deve anche al suo coraggio.
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