Italo Balbo ucciso da Mussolini? Quell’incidente aereo che sa di omicidio

Gli incidenti aerei sono spesso contornati di mistero. Che danno adito a più versioni. Al punto che quella ufficiale, generalmente poggiata sulla fatalità o sul guasto tecnico, diventa poco credibile.

Del resto, la storia ha i suoi meccanismi, produce eventi, troppo spesso strane coincidenze. E l’aereo è stato sovente mezzo molto comodo per eliminare questa o quella persona sgradita. Del resto, per quanto la tecnologia fatta di scatole nere e radar possono far emergere la verità, alcuni aspetti sono ben congeniati. Al punto da aggirarli.

Restando solo in Italia, si pensi alla morte di Enrico Mattei. O alla strage di Ustica. Ma l’aereo come mezzo per sterminare personaggi scomodi, non è solo una trovata italiana. Si pensi, per esempio, al caso Gagarin in Unione Sovietica o alla uccisione del Presidente polacco e di altri esponenti politici ai vertici.

E andando ancora più indietro nel tempo, alla morte di Italo Balbo. Governatore esemplare della Libia (la cui gestione delle differenze religiose, oggi potrebbe tornare utile) e fascista tra i cieli.

Tanto che le sue imprese sono famose in tutto il Mondo. A Chicago c’è una strada a lui intitolata, con tanto di la colonna romana prelevata da Ostia e donata da Mussolini alla città dell’Illinois in sua memoria.

A New York, Italo Balbo e i suoi vennero portati in parata a Broadway a bordo di auto scoperte.

Le imprese aviatorie di Balbo permisero all’industria aeronautica italiana, fatta di sigle storiche come Caproni, Piaggio, SIAM-SM, Macchi, Breda, Fiat e Cantieri dell’Adriatico, di esportare tecnologie in tutto il mondo. Gli idrovolanti S.M.55 vennero venduti persino all’Unione Sovietica. Ma in Italia di lui non si sa nulla.

Celebrarlo in un Museo sarebbe roba da censura. La cultura, del resto, in Italia si sa da chi viene gestita. Anche se molti attori e registi di sinistra e radical chic, in quella Cinecittà voluta dal Fascismo hanno fatto la propria fortuna.

Ma furono proprio quei cieli, da lui tanto amati, che gli risultarono fatali il 28 giugno 1940. Ma quell’incidente potrebbe essere stato architettato da qualcuno che sedeva nei piani alti del regime. Ecco perché.

Italo Balbo ucciso da Mussolini?

italo balbo foto

Come ricorda Il Giornale, nel novembre del ’33 Benito Mussolini nominò Italo Balbo governatore della Libia. Per molti, proprio per mettere ai margini un personaggio che negli ultimi 10 anni era diventato famoso a livello internazionale. E probabilmente, anche più amato di lui.

Ma Mussolini non fece i conti con la personalità del grande aviatore. Da governatore della Libia, infatti, Balbo non rimase con le mani in mano.

Il fascista “atipico” si preoccupò da subito di smantellare i campi di concentramento italiani, di liberare i prigionieri nelle carceri e di costruire infrastrutture, impianti d’irrigazione, villaggi. Propose addirittura la concessione della cittadinanza italiana ai libici. Un’idea che piacerebbe non poco ai progressisti di oggi.

Nel ’37 portò a compimento la straordinaria “via Balbia“, l’arteria che percorre ancora oggi giorno il litorale libico.

Balbo ebbe degli importanti riconoscimenti dallo stesso mondo islamico. Ne ho parlato qui, come esempio da prendere oggi.

Dopo gli ulteriori screzi con i vertici del PNF in occasione della partecipazione italiana nella Guerra civile spagnola, nel 1938 la frattura tra Balbo e il fascismo divenne quasi insanabile con la promulgazione delle leggi razziali.

Balbo, da sempre vicino alla comunità ebraica di Ferrara e amico fraterno di Renzo Ravenna, fascista della prima ora e podestà della città estense, si oppose come poteva.

Dal punto di vista politico, facendo escludere dalle leggi “almeno” gli ebrei insigniti delle Croci al merito di guerra ed evitando la deportazione degli ebrei libici. Dal punto di vista pratico, mostrando il suo disprezzo per le leggi antisemite ad ogni occasione.

Come quando invitò a pranzo Ravenna, destituito da podestà, nel miglior ristorante di Ferrara, dove un ebreo non sarebbe potuto entrare. Balbo sferrò un calcio alla porta spalancandola ed entrò prendendo sotto braccio il vecchio amico.

Persino l’Anpi gli riconosce la contrarietà all’alleanza con Hitler (Balbo, del resto, a differenza di molti fascisti, conosceva la potenza degli Stati Uniti) e alle leggi razziali.

Quindi, alla notorietà si aggiunse anche una certa opposizione alla convergenza dell’Italia verso la Germania nazista. Forse troppo per il Duce, o comunque per i vertici. Del resto, era uno che non andava tanto per il sottile. Non facendosi scrupoli, anni dopo, di far eliminare il genero traditore: Galeazzo Ciano.

Non a caso, anche la vedova Emanuela Florio, sostenne che la morte del marito fosse dovuta a un ordine giunto da Roma. In particolare, perché contrario alla guerra:

Lui mi manderà al confino, ma io dico tutto. Italo non voleva la guerra, si era sempre opposto. Diceva che non eravamo preparati

Dopo la sua morte, persino il nemico inglese volle rendergli onore, paracadutando dietro le linee italiane un involucro con dei fiori accompagnati da un messaggio che non lascia spazio all’interpretazione:

Le forze aeree britanniche esprimono il loro sincero compianto per la morte del Maresciallo Balbo, un grande condottiero e un valoroso aviatore che la sorte pose in campo avverso

Italo Balbo come è morto

italo balbo morte

Come ricostruisce Wikipedia, il 28 giugno 1940 Balbo si levò in volo da Derna per raggiungere il campo d’aviazione “T.2” di Tobruch con due trimotori S.M.79. Uno pilotato da lui stesso e uno dal generale Felice Porro, comandante della 5ª Squadra aerea.

Da Tobruch i due aerei avrebbero poi compiuto un’incursione per cercare di catturare alcune autoblindo nemiche. L’equipaggio era costituito da Italo Balbo, pilota, dal maggiore Ottavio Frailich, secondo pilota, dal capitano motorista Gino Cappannini e dal maresciallo marconista Giuseppe Berti.

All’equipaggio vero e proprio si aggiunsero il maggiore Claudio Brunelli (direttore generale dell’ETAL di Tripoli), i tenenti Cino Florio e Lino Balbo (rispettivamente cognato e nipote di Italo Balbo), il console generale della Milizia onorevole Enrico Caretti (segretario federale del PNF di Tripoli), ed il capitano di complemento Nello Quilici, direttore del Corriere Padano e padre di Folco Quilici.

Giunti in vista di Tobruch verso le 17:30 i piloti videro alte colonne di fumo dovute a un attacco britannico effettuato con bombardieri Bristol Blenheim, e Balbo ordinò di atterrare per verificare la situazione.

Prossimo all’atterraggio senza aver tuttavia avvisato prima la base, fu scambiato dalla contraerea di terra e dall’incrociatore italiano San Giorgio – all’ormeggio nei pressi del porto come batteria galleggiante – per uno degli aerei britannici che poco prima avevano attaccato le attrezzature navali lì presenti e fu di conseguenza preso di mira e colpito dalle batterie del San Giorgio.

L’aereo di Porro riuscì a compiere una manovra diversiva e non fu centrato, mentre quello di Balbo, ormai in fase di atterraggio, precipitò in fiamme al suolo, provocando la morte di tutto l’equipaggio.

Mussolini disse di lui:

un bell’alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi

Tuttavia, Badoglio, che era con lui ad Alpignano quando apprese della notizia, rivelò che il Duce non dimostrò «il minimo turbamento».

Uno dei tanti misteri italici, quindi.

Via Italo Balbo in Italia dove

In Italia sono solo 4 i Comuni che hanno intitolato una strada a Italo Balbo. Quasi tutti concentrati tra l’alta Campania e il basso Lazio. Ossia, Itri (in provincia di Fondi), Minturno (provincia di Latina), Castel Volturno (provincia di Caserta) e Monteroduni in Molise (dove è nata mia nonna, tra l’altro).

Peccato che, malgrado il loro “eroismo“, nessuno di essi superi i 25mila abitanti. E forse non è un caso. Nei piccoli comuni, i meccanismi istituzionali sono più dinamici e flessibili.

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2 Risposte a “Italo Balbo ucciso da Mussolini? Quell’incidente aereo che sa di omicidio”

  1. Lessi la storia. Chissà.
    Grandissimo personaggio comunque Italo, lui e gli “atlantici”. Si può dire tutto di Mussolini ma allora l italia era davvero importante nello scacchiere mondiale. Se penso ad ora, mi fa deprimere…

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