Italia 90, altro che “notti magiche”: che fine hanno fatto i protagonisti della Nazionale

Quello di Italia 90 è un Mondiale rimasto nei cuori di tanti appassionati di calcio, perché fu organizzato nel nostro Paese, e perché la Nazionale arrivò in semifinale. Era la nazionale dei mitici Zenga, Baggio, Schillaci ed altri giocatori molto amati del calcio italiano. Un mix costituito soprattutto da giocatori di Milan e Inter, con l’imbattibilità di Zenga fino alle semifinali contro l’Argentina (gol dell’argentino Caniggia), le magie di Baggio (contestato però per il suo passaggio dalla Fiorentina alla odiata Juventus) e i gol di Schillaci.

Peccato però che negli anni quei titolari, dopo il Mondiale o dopo il ritiro, non abbiano avuto un futuro brillante. Ecco le notti buie, più che magiche, degli eroi di Italia 90.

Italia 90 titolari Nazionale italiana

ITALIA 90

Quali erano i titolari della nazionale italiana durante Italia 90? eccoli:

Zenga
Bergomi – Ferri – Baresi – Maldini
Donadoni – De Napoli – Giannini – De Agostini
Baggio – Schillaci

In partenza il titolare era il centrocampista del Milan Carlo Ancelotti, poi infortunatosi e sostituito da Nando De Napoli del Napoli.

Italia 90, che fine hanno giocatori nazionale italiana

Ecco che fine hanno fatto gli eroi di Italia 90

1. Walter Zenga

zenga italia 90

Il portierone di quella Nazionale oggi è un allenatore giramondo e senza pace: ha allenato in Serbia, Emirati Arabi, USA, Turchia, Romania, Inghilterra e in Italia. Da noi buona fu l’esperienza col Catania, poi le aspettative tradite di Palermo, l’esperienza negativa alla Sampdoria e ora il debutto con sconfitta col Crotone.

2. Bergomi e Ferri

Bergomi Ferri oggi

La premiata coppia difensiva dell’Inter dopo il ritiro non ha avuto futuro come dirigenti (avrebbero sognato farlo proprio con la Beneamata) o allenatori. Oggi fanno i commentatori televisivi, uno per Sky e uno per Mediaset. Ma forse volevano di più.

3. Maldini e Baresi

 

Il mitico terzino sinistro del Milan dopo il Mondiale ha vinto ancora con i rossoneri, ma dopo il ritiro si è pure lasciato male con la società milanista e coi tifosi. Si prospettava un futuro glorioso col Milan, e invece. Più o meno stesso futuro per Baresi, che dopo aver vinto altro col Milan, non ha avuto fortuna dopo il ritiro. Anzi, è finito pure in un investimento finito male. Con la nuova proprietà cinese è stato ripescato, diventando brand ambassador del club rossonero.

4. Donadoni

donadoni

Mitica ala destra del Milan, dopo il ritiro di lì a qualche anno ci sta provando come allenatore. Con esiti altalenanti. E’ finito pure in Nazionale, ma come ripiego post mondiale vinto nel 2006. Oggi Donadoni allena il Bologna, tenendolo lontano dalla zona retrocessione. Ma la grande occasione, Napoli a parte, tarda ad arrivare…

5. De Napoli

de napoli oggi

La fortuna (e sfortuna di Ancelotti) volle che prendesse il posto di “Carlo Magno” a centrocampo. Dopo il Mondiale, fece altri 2 anni col Napoli (col quale aveva vinto 2 scudetti), per poi passare al Milan senza mai scendere in campo. Poi la Reggiana e una breve parentesi al Cagliari. Ha detto stop al calcio dedicandosi al vino. In campo lo chiamavano Rambo, ma ora l’unica cosa che schiaccia è l’uva…

6. Giannini

Il “Principe” è stato un simbolo della Roma per più di quindici anni, per poi chiudere la carriera con Sturm Graz, Napoli e Lecce. Ha allenato, senza grandi fortune, nelle serie minori. La sua ultima esperienza alla guida del Racing Fondi, che lo ha esonerato nel 2017. Da Principe a povero.

7. De Agostini

Giocatore molto duttile, è nel novero dei più prolifici difensori del massimo campionato italiano. Nel 2007 è stato assunto come team manager dell’Udinese, lasciando poi l’incarico dopo sei mesi. Nel 2009 comincia a dedicarsi all’organizzazione di campi e scuole calcio per ragazzi, diventando il responsabile tecnico per i camp del Real Madrid organizzati in Italia. Di recente è stato spesso agli onori delle cronache…ma per le ripetute rapine subite in villa.

8. Baggio

 

 

Una volta appese le scarpe al chiodo nel 2004, dopo una grande carriera, il “Divin codino”, ha tentato la carriera come dirigente della Federazione Italiana Gioco Calcio, ma senza successo. Nel 2013 ha lasciato polemicamente la carica di presidente del settore tecnico della Federcalcio. Oggi il calcio sembra averlo dimenticato, ma d’altronde non ha mai avuto un buon feeling con l’establishment.

9. Schillaci

 

 

L’attaccante palermitano è stato il protagonista inatteso di quel mondiale, andando a segno 6 volte in 7 partite. Negli anni successivi al suo addio al calcio, si è diviso tra politica, reality show ed impegno nel calcio giovanile. Oggi si fa notare soprattutto per il parrucchino.

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