INTERVISTA A CIRO ASCIONE, INVENTORE DI TRASHOPOLIS

INTERVISTA A CIRO ASCIONE, INVENTORE DI TRASHOPOLIS

Siamo nati nel 2007 con l’intenzione di mostrare al pubblico diversi reperti dalle tv napoletane degli anni 90. Presto i piani sono cambiati e Trashopolis è diventata un contenitore di bizzarrie cinetelevisive di ogni tipo, altamente sconsigliate al fan medio di Gabriele Muccino. A differenza di tanti siti che si appoggiano in maniera parassitaria a Youtube, noi abbiamo però il vezzo di pubblicare solo materiale inedito. Tanta dedizione alla causa, abnegazione e sprezzo del pericolo ci ha fatto guadagnare la stima di molti protagonisti delle vecchie TV e radio locali

Con queste parole Ciro Ascione e Titti Selvaggio presentano Trashopolis. E come dargli torto. La loro creatura virtuale vanta milioni di visitatori, con migliaia di contatti al giorno. Merito della loro dedizione nel ricercare materiale inedito, che tanti smanettoni della rete gli invidiano. Il sito raccoglie vari personaggi delle Tv e radio locali, ma anche video relativi a film stranieri grotteschi del genere porno e horror. Un materiale che farebbe invidia all’Istituto Luce o alla Deagostini.

I personaggi più amati dal pubblico sono senza dubbio il Veggente Gennaro D’Auria e l’evergreen Zio Peppe Sorrentino di Radio Jolly. Ciro e Titti sono riusciti ad avere con loro un rapporto privilegiato, arrivando laddove nessuno ha osato. Ovvero a strappargli interviste, e nel caso di Gennaro D’Auria, perfino a partecipare ad alcune dirette telefoniche e ad alcune avventure notturne a caccia di spiriti e misteri con altri componenti dei mitici Acchiappafantasmi.

Ciro Ascione chi è

Ma non si pensi che Trashopolis sia solo questo. E’ tanto altro ancora. Sbagliato anche credere che il buon Ciro sia solo Trashopolis. Il mitico Kuros – nomignolo che si porta dietro da bambino – ha pubblicato diversi libri, tra i quali La grande bottega degli orrori (Bulzoni, 1996) e Videogames (Minimum Fax, 1999). Il suo ultimo saggio, dal titolo Troll – Come ho inguaiato internet (Tea, 2006) è stato edito nella collana “Neon” diretta da Aldo Nove.

E’ stato anche autore di clamorose burle virtuali: nel 2008 è  riuscito ad uccidere Marge Simpson, mentre nel 2007 ha bidonato il TG5 con false prove di maturità. Non a caso anche Wikipedia gli dedica una voce. A completare lo staff di Trashopolis ci sono: Mauro Nicastro (Oviedo 77), custode dell’archivio di Zio Peppe e responsabile dei fotoritocchi di molte clip animate; Francesco Lanzano (Fran), curatore del materiale relativo a Gennaro D’Auria; il nuovo arrivato Domenico Rizzo (Memmow), autore della rubrica dedicata al trash siciliano. Il template del sito è di Francesco Laricchia.

E allora facciamoci raccontare la storia di questo meraviglioso sito proprio dal suo creatore, Ciro Ascione; che ci ha anche raccontato alcuni interessantissimi retroscena.

                                             

Intervista a Ciro Ascione, fondatore di Trashopolis

Ecco la mia intervista a Ciro Ascione, fondatore del sito Trashopolis

Partiamo dalla domanda più banale. Quando e come è nata l’idea di Trashopolis?

Negli anni novanta mia moglie Titti registrava ore e ore di cassette dalle tv locali, dopodiché io montavo le parti più eccessive e confezionavo dei piccoli blob da vedere con gli amici il sabato sera. Con l’avvento di Youtube e del web 2.0 ci siamo resi conto che queste testimonianze andavano mostrate al mondo ed è nata Trashopolis. In origine il sito doveva durare pochi mesi, il tempo di esaurire le scorte; invece ormai ha quattro anni di vita, anche perché ci siamo fatti prendere la mano e siamo andati alla ricerca di collezioni private, abbiamo ricevuto molto materiale dagli stessi protagonisti delle clip e non abbiamo ancora intenzione di smettere.

Il sito vanta milioni di visitatori. Qual è il personaggio che “tira” di più?

E’ chiaro che le icone del sito sono Gennaro e Zio Peppe, seguiti a distanza da Tonino ‘O Scienziato (che per me è un grandissimo e se la gioca alla pari dei due personaggi più amati). Di Tonino o’ scienziato abbiamo parlato qui.

E il video più cliccato in assoluto?

Quello di Cicciolina e il cavallo (http://www.trashopolis.com/2008/07/il-mitico-video-di-cicciolina-con-il/), più di due milioni e mezzo di visitatori su Youtube. Fondamentalmente è una presa in giro, un modo di giocare con una leggenda urbana. E’ andato fortissimo anche Giggino ‘O Bello della Piccola Anna (http://www.trashopolis.com/2008/10/non-fate-incazzare-giggino-o-bello/), fino a quando Youtube lo rimosse per oscuri motivi. Ora è stato ricaricato da un altro utente ed è sempre online.

Il sito, oltre ad essere una grande galleria in cui sono esposte rarità delle tv locali, contiene altresì filmati stranieri di grande rarità. Come li scovi?

In tutti i modi possibili, ad esempio il falso video egiziano contro Berlusconi (http://www.trashopolis.com/2009/09/anche-gli-egiziani-sfottono-berlusconi/) lo procurai in un videostore tunisino mentre ero in vacanza. Chiesi al commesso quali fossero i film più sfigati e sconosciuti che conosceva.

Come ogni padre ha nel cuore un figlio prediletto sforzandosi di non farlo notare, anche tu, tra i vari personaggi di Trashopolis, hai sicuramente il tuo. Metti da parte la diplomazia…

Più che di “figli prediletti” vorrei parlare di figli che meriterebbero un successo superiore a quello che riscuotono sul sito. Ad esempio trovo che Pino Di Maio, filmaker casertano che si proclama “erede di Sergio Leone” (http://www.trashopolis.com/category/pino-di-maio/regista/), sia uno dei personaggi più straordinari di Trashopolis, eppure resta uno dei meno gettonati.

 

Qualche scettico può mettere in dubbio il fatto che Zio Peppe sia davvero ancora vivo. Un vecchietto ultracentenario ancora così lucido e arzillo. Come rispondi ai malpensanti?

La risposta l’ha data lo stesso Zio Peppe in un’intervista (http://www.trashopolis.com/2011/07/la-vera-eta-di-zio-peppe/): non è davvero nato nel 1905 ma combinò un pateracchio con l’INPS per riscuotere la pensione del fratello maggiore defunto. Quindi è un po’ più giovane di quanto dichiara.

Tra i tuoi tanti meriti, vi è anche quello di essere stato in grado di convincere il mitico Veggente Gennaro D’Auria a ritornare nell’altrettanto mitico studio radiofonico di Radio Camaldoli stereo per nuove dirette. Come ci sei riuscito? Ma soprattutto, come sei riuscito a rintracciarlo?

La storia del primo contatto con Gennaro è abbastanza lunga. Gli interessati possono comunque leggerla in quest’articolo: http://www.trashopolis.com/2009/11/amici-di-gennaro-dauria-come-gennaro/ Successivamente Gennaro s’ingrippò per le cose che scrivevo su gennarodauria.it e convocò me, alla faccia di Andrea Ferraro.
Per quanto concerne l’averlo convinto a fare nuove dirette, è un’esigenza nata proprio da Gennaro, che voleva mettere a tacere tutti quelli che sostenevano che le telefonate in studio venivano filtrate. Abbiamo filmato le dirette senza stacchi di montaggio (se si escludono le pause per cambiare la batteria) e il Maestro ha dimostrato di non mentire.

Hai avuto anche la fortuna di partecipare a qualche diretta. Cosa si prova ad essere in un siffatto tempio della Veggenza?

E’ una cosa formidabile, di solito le radio private sono dei bugigattoli polverosi, mentre gli studi di Radio Camaldoli sono coloratissimi e luccicantissimi, a metà tra l’Odissey 2001 di John Travolta e la Miami di Scarface. Spettacolo allo stato puro, è uno dei luoghi più cinegenici che possano essere filmati da un videomaker.

Sempre per gli scettici: ci dai conferma dei reali poteri del Gennarone?

Non c’è nulla di più ridicolo di uno scettico che critica Gennaro D’Auria e poi magari va in pellegrinaggio da Padre Pio.

 

Sempre per fomentare l’invidia di chi ci legge, hai partecipato, insieme agli altri del gruppo degli Acchiappafantasmi, ad alcune missioni di Gennaro. Regalaci qualche aneddoto “fuori onda”.

Te ne racconto due, uno terrificante, l’altro divertente. Quando girammo “L’eremo”, alle undici di sera Gennaro D’Auria ruppe lo specchio dell’albergo maledetto, dicendo che c’era da rompere una maledizione ma che questa cosa gli avrebbe portato sfortuna. A fine reportage, riaccompagnammo Gennaro a casa per scoprire che la madre di Gennaro si era rotta il femore alle undici in punto. Quando invece girammo “La casa senza amore”, arrivammo sul luogo e parcheggiammo. Gennaro iniziò a gridare come un invasato già in macchina e io accesi la telecamera convinto che avesse visto qualche entità sovrannaturale. Invece si era chiuso la mano nello sportello.

Gennaro D’Auria ha avviato una battaglia legale contro il proprietario di alcuni domini che riportano il suo nome. Uno di questi è anche un Forum che vantava molti accessi e in cui eri un utente molto attivo. Appannaggio dei fan più attenti “del Gennarone” e di quanti si sorprendono di una tale guerra – considerando le belle parole con cui il Maestro ne parla in alcune repliche (che lui stesso dice di dover prima o poi sopprimere), dedicandogli spesso anche qualcuna delle canzoni del suo prezioso archivio – ci dici com’è nata tale disputa?

E’ una lunga storia. C’è sto’ tizio, tale Andrea Ferraro, che nel 2006 si era comprato il dominio gennarodauria.it senza l’autorizzazione di Gennaro e che successivamente aveva convinto l’interessato che il sito si sarebbe occupato di lui con rispetto.  Quando nell’aprile 2009 Gennaro si “aprì” a Trashopolis, consideravo gennarodauria.it un sito amico. Non avevo fatto i conti con l’ingordigia di Ferraro che (all’insaputa di Gennaro) si era comprato qualsiasi dominio che recasse il nome del veggente: gennarodauria.com, org, net, info, tv, eu, giusto per monopolizzare l’immagine di Gennaro su google e fare soldi con gli adsense. Addirittura Gennaro si aprì un sito personale (www.rcsnetwork.it) e su Gennarodauria.it non apparve nemmeno un banner!  In sintesi l’unico interesse di Ferraro era generare traffico sui propri siti sfruttando il nome di Gennaro e i video che Trashopolis metteva in rete. Verso la fine del 2009 Ferraro e tre o quattro elementi del forum iniziarono ad attaccarmi e per rappresaglia pubblicai una clip (che fino ad allora non avevo inserito per questioni diplomatiche) nella quale Gennaro dichiarava di considerare Trashopolis il suo sito ufficiale. Apriti cielo: un imbecille che bazzicava il forum definì Gennaro “un uomo di merda” e Ferraro, anziché bannarlo, lo nominò moderatore del sito. In seguito alla guerriglia che ne scaturì venni invece bannato io, assieme a tutti gli elementi di spicco del forum. Rimasero solo Ferraro e tre o quattro bimbominchia che, privi di materiale e ormai scaricati dal Gennarone, non sapevano fare di meglio che rubare i miei video cancellando il logo di Trashopolis. A questo punto Gennaro prese esplicitamente le distanze da Ferraro nel celebre video talebano (http://www.trashopolis.com/2010/02/gennaro-dauria-ridatemi-i-siti-che/) e chiese la restituzione dei siti. Ferraro se ne fregò e riempì il forum e il sito di attacchi al Gennarone. Ora gennarodauria.it è tornato a Gennaro dopo un ricorso al NIC, ma per gli altri domini la trafila è più lunga e ci sarà un processo.

Visto che non ti piace parlare di “figli prediletti” ma di quelli che passano in secondo piano, allora ti chiedo qual è la telefonata di Gennaro che ti fa più ridere tra quelle meno conosciute…

Non saprei, è come quando ti chiedono qual è il film che ami di più, oggi tiri fuori un film di Orson Welles, domani un Hitchcock e dopodomani “Guerre Stellari”. Il primo consulto che mi salta in mente al momento è quello in cui Gennaro grida “E’ uscito Satanaaaaaaaaa!” a una vecchia mezza rincretinita, traumatizzandola per l’eternità (http://www.trashopolis.com/2007/10/gennaro-dauria-la-vecchia-e-il-satana/) . Ma forse tra cinque minuti potrei cambiare idea.

Molti ti conoscono anche come Kuros. Da dove nasce questo nick?

Banalissimo: ero bambino, le mie sorelle maggiori che facevano il liceo classico e mi chiamavano sempre “Kuros”, che in greco significa “Ciro”.

 

Torniamo a Trashopolis. Forse siamo noi poco attenti, eppure malgrado i numerosissimi accessi quotidiani al sito, ma soprattutto, il vasto archivio di chicche che hai regalato alla rete, di Trashopolis si parla ingiustamente ancora poco. Tanto in tv, quando sulla carta stampata…

Sulla carta stampata ci siamo finiti varie volte, soprattutto quando qualche idiota vuole pontificare sui mali di Napoli: ci è capitato con il video “‘O Capoclan” di Nello Liberti (http://www.trashopolis.com/2009/11/chiudete-trashopolis-e-uno-schifo/) o con lo “scandalo” dei baby neomelodici (http://www.trashopolis.com/2009/11/e-continuavano-ancora-saccheggiare/). Ci ha recensito positivamente anche l’edizione napoletana di “Repubblica” (http://www.trashopolis.com/2009/11/trashopolis-su-repubblica/). Per quanto riguarda la TV, i video da noi scoperti sono passati spesso a Blob e sono stati saccheggiati da Scorie (http://www.trashopolis.com/2009/06/trashopolis-da-da-mangiare-scorie/), che ha avuto la gentilezza di oscurare il nostro logo. La cosa vera, però, è che Trashopolis è un blog abbastanza isolato nel panorama nazionale, per vari motivi. Innanzitutto ci occupiamo di cose di cui non si occupa nessun altro, quindi il dialogo con gli altri blog diviene problematico. Posso citarti centinaia di blogghini che non ottengono più di cento visite al giorno, ma che si trovano ai primi posti delle classifiche di Blogbabel grazie a un gioco di scambio link e di condivisioni di ovvietà. Anche il nostro discorso sul trash è abbastanza elitario, nel senso che solitamente i siti che si occupano di trash vogliono solo ridicolizzare i personaggi trash. Noi invece cerchiamo di entrare in sintonia con loro, di essere addirittura più folli di loro, di azzerare completamente le distanze. Solo che bisogna essere molto raffinati per entrare nei meccanismi di questo gioco. Il truzzo medio si accontenta di ridere sulle gaffe di Marfè dalla Ventura, sentendosi (senza motivo) superiore a Marfè.

Dacci qualche anteprima su progetti futuri.

Di sicuro c’è da contattare qualche personaggio inedito e trasformarlo in nuovo eroe di Trashopolis, c’è un assoluto bisogno di novità e di ricambi. Ma non mi va di parlare di progetti prima che si concretizzino, altrimenti rischio di fare la figura del chiacchierone. E poi c’è da lavorare moltissimo sugli archivi televisivi (70 ore) e radiofonici (400 ore) di Gennaro e di Zio Peppe (un’ottantina di ore): certo, non possiamo metterci ad animarle tutte, ma c’è bisogno di trovare un modo adeguato per presentare il materiale…

Per concludere, una domanda sulla Tv. Come per le tv nazionali, anche quelle locali mancano oggi di personaggi di spessore, come tutti quelli che ci proponi nel tuo meraviglioso sito. Attualmente, tra quelli in circolazione, ne salveresti qualcuno?

Assolutamente no.

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Indice dell'articolo

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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