Suning vende l’Inter? Non c’è pace per i tifosi nerazzurri. I quali, dopo la parentesi felice di seconda metà anni duemila, passata a festeggiare vari scudetti, una Champions league, una Coppa Intercontinentale, Coppe Italia e Supercoppa italiana, stanno rivivendo gli stessi incubi vissuti negli anni ’90-inizi 2000.
Quando, mentre i tifosi di Milan e Juventus esultavano alternandosi sul palcoscenico del calcio italiano, con un breve intermezzo delle romane, loro (tra i quali ahimé anche io) pativamo le peggio pene. Dati ogni anno come super favoriti, ma poi concludendo ogni stagione tra sfottò e figuracce.
Certo, lo scudetto ’97-’98 ci fu scippato e comunque abbiamo vinto due Coppe Uefa (’94 e ’98). Ma è poca roba, in confronto a quanto speso speso da Massimo Moratti in 18 anni di presidenza: quasi 1,5 miliardi di euro. Tanto che la sorella Bedy disse che avrebbe potuto sfamare l’Africa!
Con l’arrivo del colosso cinese Suning, i tifosi speravano che la loro Inter fosse tornata sul tetto del calcio italiano e di quello mondiale. Ma per ora, di grandi colpi sotto l’ombra del maestoso Duomo se ne sono visti pochi. Anche perché, come avevo già preannunciato qui, il governo cinese aveva annunciato delle restrizioni riguardo gli investimenti nel calcio italiano.
Inoltre, da alcuni giorni sta circolando la notizia che Suning potrebbe cedere la Beneamata, si parla della connazionale Alibaba. La Amazon cinese, per intenderci.
Cosa c’è di vero?
Suning cede Inter?
Partiamo subito dalla posizione ufficiale di Suning. Come riporta Forbes, la società ha seccamente respinto voci di cessioni dell’Inter:
In merito ad alcune speculazioni pubblicate in data odierna, con particolare riferimento alle ipotesi di cessione di FC Internazionale Milano, il presidente Steven Zhang smentisce categoricamente quanto erroneamente riportato e precisa che si tratta di notizie prive di ogni fondamento
Zhang Jindong, proprietario del gigante degli elettrodomestici e dell’e-commerce Suning e proprietario del presidente del club meneghino, è accreditato da Forbes di un patrimonio personale intorno ai 7 miliardi e mezzo di dollari. Un valore che lo rende tra i più ricchi della Cina e di tutta l’Asia. Tra acquisizione del club nel 2016, spese per l’acquisto dei calciatori e copertura dei bilanci (il solo esercizio 2019/2020 si è chiuso lo scorso 30 giugno con un passivo di 102 milioni), finora ha sborsato circa 640 milioni di euro.
A fronte di ciò, si è messo pure il momento congiunturale del calcio non proprio felice. La prolungata chiusura degli stadi e il crollo dei consumi ha evidentemente inciso anche sulle entrate dal merchandising interista. Come su quello di molte società, che devono convivere con un periodo di vacche magre chissà ancora per quanto.
E c’è ancora un altro problema: nei prossimi mesi dovranno essere rifinanziati i due bond da complessivi 375 milioni di euro che scadono nel 2022 e dovrà essere fatto un aumento di capitale.
Una situazione finanziaria dunque non semplice. Che lascia presagire un mercato riparatorio e probabilmente il prossimo estivo da vacche magre. Per buona pace di Antonio Conte, il cui perenne broncio, anche quando vince, diventerà ancora più vistoso.
Suning vende Inter a Alibaba?
Più che cedere Inter, Suning potrebbe cercare nuovi partner. Si parla di Bc Partners e Cvc (lo stesso fondo che ha rilevato in cordata i diritti tv della Serie A), che non hanno disponibilità finanziarie enormi e che, da private equity quali sono, non sono certo soggetti pronti a sperperare denaro o a investire con un’ottica di lungo termine.
I fondi private, infatti, hanno una logica di medio periodo, dopo di che sono chiamati a dismettere l’investimento e remunerare i sottoscrittori.
L’Agenzia di informazioni creditizie cinese ha invece riportato che la famiglia Zhang, proprietaria di Suning, avrebbe dato in pegno alla Taobao, una controllata di Alibaba, il 100% di Suning Holdings Group. Che controlla anche l’Inter. Non è ancora però nota la contropartita ottenuta da Suning a fronte della garanzia.
Tuttavia, un portavoce di Suning ha chiarito che:
il pegno azionario è una normale cooperazione d’affari che non ha alcun impatto materiale sullo sviluppo strategico e sulle operazioni di Suning.com
Certo, il calcio è anche costellato di notizie fantasiose. Che entusiasmano e coinvolgono i tifosi. Ma spesso, tra tante “bombe” come quelle che lanciava il pittoresco e simpatico Maurizio Mosca, qualcuna colpisce davvero il bersaglio.
Quando cominciano a girare le voci, gatta ci cova. Finita l’era Moratti difficilmente se ne troverà un altro presidente così. Se vuoi competere a livello Europeo, devi svenarti tra cartellini e ingaggi e poi la sciagurata legge Bosman ha dato il colpo di grazia alle società di calcio.
Saluti