Tempi di magra per il calcio, peggio ancora per il già disastrato calcio italiano. Una soluzione potrebbe essere l’azionariato popolare che Carlo Cottarelli ha proposto per l’Inter.
I tifosi nerazzurri si era illusi che, con l’arrivo della società cinese Suning, la loro Beneamata sarebbe tornata ai tempi dello “spendi e spandi” di morattiana memoria. Sebbene con la sapienza gestionale di Marotta. Una personalità competente tanto mancata durante il ventennio di Massimo Moratti.
Tuttavia, alla luce dei diktat del governo cinese, Suning ha tirato i cordoni della borsa. Ed allora, sta agendo solo tramite obbligazioni e cessioni onerose per cercare di fare mercato.
Vediamo cos’è l’azionariato popolare, come funziona l’azionariato popolare, come aderire all’azionariato popolare, le squadre che già lo prevedono e i Vip che hanno già aderito all’azionariato popolare dell’Inter.
Infine, vediamo anche se conviene aderire all’azionariato popolare dell’Inter.
Azionariato popolare Inter cos’è
Come riporta Sisal, Mediante azionariato popolare una parte della proprietà del club passa ai tifosi. I quali così entrano in società nella veste di azionisti, acquistando direttamente una quota della squadra.
I tifosi diventano così investitori “non istituzionali”, proprio perché investono piccole somme, a differenza di quelli istituzionali che investono massicci capitali. Il capitale della società diventa così di tipo diffuso.
Praticamente, è come quando una società si quota in Borsa in cerca di finanziamenti.
Azionariato popolare Inter come funziona
I tifosi acquisiscono pure vari diritti. Anche esprimendo, proprio come gli azionisti veri e propri, il proprio voto nelle assemblee rispetto ad una decisione da prendere.
Spesso si ricorre a questo strumento per evitare il fallimento di un club. Oppure, come nel caso dell’Inter, si cercano fondi per fare un mercato adeguato e per una gestione finanziaria sana del club.
Ecco gli step previsti:
- entro fine di giugno entreranno i primi 30 soci, praticamente i Vip che hanno già aderito e vedremo di seguito
- dal 25 giugno al 15 luglio i tifosi avranno la possibilità di compilare un questionario online, una sorta di sondaggio per capire cosa ne pensa il numeroso popolo nerazzurro
- se quest’ultimo darà il suo avallo, occorrerà discuterne con la società e formalizzare ufficialmente la cosa. La società sembra già favorevole, con un ingresso del 40%
Come aderire ad azionariato popolare Inter
Come riporta Chiamarsi bomber, nel caso dell’Inter, Carlo Cottarelli che ha proposto questo strumento ha spiegato che ognuno può mettere quanto vuole, ma è comunque prevista una cifra minima di adesione. In genere le fasce sono queste:
- da 500 a 1.000 euro
- da 1.000 a 5.000 euro
- ecc.
Difficile quindi che un club chieda cifre di poche decine di euro, almeno che non si tratti di un livello dilettantistico.
Il pagamento non è annuale ma una tantum. All’estero esistono anche modelli in cui viene pagata una quota annuale, però sempre bassa. L’importante è che tutto sia deciso in partenza, in modo trasparente e nero su bianco. Senza evitare sorprese, per non dire truffe, ai tifosi.
Quali squadre prevedono azionariato popolare
Già alcuni grandi club internazionali prevedono questo strumento, come Barcellona, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Vediamo da loro come funziona.
Barcellona
I catalani hanno in tutto 233mila soci sparsi nel mondo, ognuno può dare il suo contributo versando una quota e prendendo parte attiva alla gestione societaria del club. Possono eleggere direttamente il presidente del club, che viene votato a suffragio universale: sarà lui poi a decidere gli altri membri dell’organo direttivo.
Bayern Monaco e Borussia Dortrmund
In Germania c’è una vera e propria legge, la quale prevede che nessun club può avere un socio unico che ha più del 50+1% del club. Nel caso del Bayern il 73% è in mano ai tifosi.
Hellas Verona
In Italia un esempio concreto è l’Hellas Verona, per la quale si può diventare soci anche semplicemente online, decidendo quale tipo di quota sottoscrivere. Fallimentare invece il caso del Torino.
Vip che hanno già aderito azionariato popolare Inter
Ecco i tifosi Vip che hanno già dato il loro consenso. Un’adesione trasversale, che attraversa varie categorie professionali:
- Beppe Bergomi
- Enrico Bertolino
- Andrea Bocelli
- Stefano Boeri
- Paolo Bonolis
- Alessandro Cattelan
- Claudio Cecchetto
- Valerio De Molli
- Gianfelice Facchetti
- Fabio Fognini
- Massimo Galli
- Peter Gomez
- Tommaso Labate
- Giancarlo Leone
- Gad Lerner
- Luciano Ligabue
- Maurizio Mannoni
- Enrico Mentana
- Pietro Modiano
- Michele Mozzati (Michele)
- Mario Nava
- Roberto Nicastro
- Enrico Pazzali
- Max Pezzali
- Mariangela Pira
- Antonio Polito
- Giacomo Poretti (Giacomo del famoso trio)
- Gianni Riotta
- Enrico Ruggeri
- Gabriele Salvatores
- Sergio Scalpelli
- Pietro Senaldi
- Michele Serra
- Beppe Severgnini
- Giovanni Storti (Giovanni)
- Marco Tarquinio
- Flavio Valeri
- Roberto Vecchioni
- Antonio Versace
- Luigi Vignali
Ad inizio luglio si sono aggiunti:
- Nicola Berti
- Roberto Boninsegna
- Antonella Clerici
- Fabio De Luigi
- Monica Maggioni
- Nicola Porro
- Luca Ravenna
- Anna Maria Tarantola
- Walter Zenga
Azionariato popolare Inter conviene?
Da interista, mi piacerebbe tantissimo aderire a questa iniziativa. Ma sono anche consapevole che non bisogna lasciarsi guidare solo dal cuore e dall’entusiasmo.
Si tratta di investire dei soldi, i quali devono essere rischiati solo se ce lo si può permettere davvero.
Dunque, il consiglio è quello di fare una scelta molto ponderata e di non buttarsi a capofitto. Anche perché il calcio dà anche molte delusioni. E chi è interista da inizio anni ’90 come me lo sa bene…
Azionariato popolare Inter: dove partecipare a sondaggio
Puoi partecipare al sondaggio ed esprimere la tua opinione su questa iniziativa a questo link.
A parte tutte le considerazioni e’ una cosa ottima, anche perche’ a gestire vediamo una Persona di Qualita’ Gestionali e Finanziarie Eccelse. Speriamo aderiscano in molti.
Se come dicono ci sono 4 milioni di tifosi interisti nel mondo, anche solo 1 milione di interisti con 100€ a testa fanno 100 milioni e forse non c’era bisogno di cedere Hakimi, poi ben vengano i benestanti.
forza Inter