L’Intelligenza Artificiale ora riesce anche a leggerci nel pensiero

L’Intelligenza Artificiale ora riesce anche a leggerci nel pensiero

In inglese esiste il modo di dire “a penny for your thoughts” (letteralmente “un penny/soldino per i tuoi pensieri”), usato per chiedere a una persona a cosa stia pensando in quel momento.

Ora, grazie a un nuovo sistema di Intelligenza Artificiale sviluppato da alcuni ricercatori americani, la cosa diventerà ancora più economica: non sarà, infatti, più necessario pagare un soldino per conoscere i pensieri di un’altra persona.

Di seguito andremo a vedere come funziona questo sistema apparentemente fantascientifico e le possibili implicazioni per la privacy che ne derivano.

🤖 L’Intelligenza Artificiale usata per analizzare l’attività cerebrale

I cosiddetti “sistemi di decodifica del linguaggio” non sono una novità assoluta, ma fino ad oggi il loro utilizzo richiedeva invasivi impianti chirurgici o, in assenza di questi ultimi, forniva risultati piuttosto scadenti, riuscendo a interpretare solo singole parole o al più brevi frasi di quanto pensato dai pazienti.

Il rivoluzionario sistema sviluppato dai ricercatori Jerry Tang, Alex Huth e altri dell’Università del Texas ad Austin riesce invece a riprodurre fedelmente o almeno a capire il senso dei pensieri del soggetto, il tutto senza richiedere alcun intervento chirurgico.

Il decodificatore basato sull’Intelligenza Artificiale viene prima “allenato” in maniera estensiva e personalizzata, facendo ascoltare ore e ore di podcast (cioè, contenuti audio) a un partecipante all’esperimento, di cui viene misurata l’attività cerebrale usando una tecnica chiamata risonanza magnetica funzionale.

Quindi, alla stessa persona viene chiesto di ascoltare una storia nuova o immaginarne una nella propria testa, mentre il decodificatore continua a esaminare la sua attività cerebrale.

I risultati, come detto, sono sorprendenti: circa il 50% delle volte il decodificatore produce del testo che combacia (a volte perfettamente) col significato dei pensieri del soggetto, come si può verificare in questo articolo pubblicato dai ricercatori stessi su SciTechDaily

🤖 Usi (e possibili abusi) dell’Intelligenza Artificiale nel leggere il pensiero

Il suddetto sistema potrebbe fornire un mezzo di comunicazione estremamente utile per persone coscienti, ma fisicamente impossibilitate a parlare, come quelle colpite da ictus.

Al momento il principale limite per un uso al di fuori del laboratorio è che le macchine per la risonanza magnetica funzionale sono piuttosto ingombranti, ma si ipotizza già una loro possibile sostituzione con altre basate sulla tecnica della spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso, che hanno una risoluzione inferiore, ma sono più portatili.

Ovviamente, il sistema di decodifica tramite Intelligenza Artificiale è soggetto a possibili abusi, ma i ricercatori ne sono coscienti e hanno già previsto un meccanismo di protezione.

Innanzitutto, il decodificatore funziona solo se preventivamente allenato per almeno 15 ore sull’attività cerebrale di un soggetto attento e cooperativo.

Inoltre, pure in presenza di tale allenamento, a una persona che non voglia più farsi leggere nel pensiero basta “fare resistenza”, pensando ad altre cose, per rendere i risultati della decodifica inutilizzabili.

Comunque sia, lo stesso Tang ammette che è importante essere proattivi dal punto di vista legale, sia per proteggere le persone e la loro privacy, che per stabilire in quali casi possano essere utilizzati questi dispositivi. 

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Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

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