Lorenzo Insigne e l’addio agrodolce a Napoli
Lorenzo Insigne domenica scorsa ha giocato la sua ultima partita al San Paolo, dato che dal primo luglio 2022 giocherà nelle fila del Toronto FC, in Canada. Proprio come fece nel 2015 Sebastian Giovinco. All’epoca talento del calcio italiano che a 27 anni però preferì i dollari canadesi ad una consacrazione nel difficile calcio italiano. Giovinco ha comunque giocato 114 partite e realizzato 68 reti.
Esploso col Pescara di Zeman, vero coltivatore di talenti, l rapporto con Napoli non è stato mai facile. Dagli inizi con Mazzarri, che non gli diede subito fiducia all’esplosione con Maurizio Sarri, fino a Donadoni che gli cucì addosso un nuovo ruolo, da tornante sulla sinistra. Che gli ha conferito maggiori compiti di copertura e più sacrifici.
Con l’ultimo allenatore, Luciano Spalletti, il rapporto è stato senza infamia né lode. Il quale lo ha comunque equiparato a Totti, Baggio e Del Piero, dandogli del “prestigiatore del calcio“.
Coi tifosi le cose non sono andate proprio benissimo. Il rapporto si è incrinato dopo un errore dal dischetto contro la Juventus, che ha dato adito a qualcuno di dargli dello juventino.
Comunque, la maglia del Napoli per chi è napoletano è molto sentita e in pochi nella sua storia ormai secolare sono riusciti a fare bene.
Insigne: presenze e reti col Napoli
Comunque, tra alti e bassi, Insigne ha registrato 433 partite, 122 gol ed innumerevoli assist. Diventando anche protagonista della vittoria della Nazionale italiana agli ultimi europei, dove è stato coniato pure un termine per il suo destro a rientrare: o’ tir ‘a gir. In realtà già in uso per chi è napoletano, dagli scugnizzi che giocano per strada ai campetti nelle partitelle tra amici. Un’altra dicitura per un tiro del genere era “un tiro alla Del Piero“, almeno fino a quando Pinturicchio ha giocato.
Tuttavia, Insigne, malgrado il bottino discreto, non è riuscito a diventare una bandiera della squadra. Troppo discontinuo, col suo venir meno nelle prestazioni ad ogni appuntamento importante. E il suo non riuscire a diventare un leader, malgrado la fascia di capitano degli ultimi anni. Così come non sia mai diventato un campione, per lo stesso motivo.
Insigne in Canada quanto guadagnerà
Ora va in Canada, dove guadagnerà, come riporta Il fatto quotidiano, 50 milioni di euro (in cinque stagione). Che a quasi 31 anni (li farà a giugno) sono un’ipoteca per la vecchiaia. Ad onor del vero, De Laurentiis non ha fatto nulla per trattenerlo. Anteponendo, come suo stile a torto a ragione, i bilanci ai sentimenti. Anzi, probabilmente lo accompagnerà all’aeroporto, non avendo mai digerito quell’ammutinamento del 2019.
Certo, domenica in casa col Genova ci sono state tante lacrime, sia da parte sua che dei tifosi. Che siano state di gioia o di tristezza, lo sa ognuno in cuor suo.