Ingegneria gestionale: cosa si studia e sbocchi lavorativi

Ingegneria gestionale: cosa si studia e sbocchi lavorativi

Vediamo quali materie si studiano in ingegneria gestionale, se occorre un test d’ingresso e l’iscrizione all’albo e cosa fa un ingegnere.

Ingegneria gestionale è una laurea che suscita molto interesse tra quanti si apprestano a scegliere la facoltà universitaria per il proseguo del proprio percorso formativo. D’altronde, parliamo di un titolo di studi che permette di lavorare in diversi contesti aziendali, che operano nei più svariati settori: dalla produzione all’energia, passando per i trasporti fino ai servizi. Un ingegnere gestionale è chiamato ad analizzare, valutare e progettare sistemi e processi aziendali, al fine di aumentare gli standard di efficienza di un’azienda.

Tutti questi sbocchi professionali sono dovuti dal fatto che un ingegnere gestionale vanta una conoscenza di aspetti metodologici/modellistici, ma anche tecnologici. Godendo di una visione interdisciplinare e sapendo valutare le ricadute in termini economici ed organizzativi delle scelte che si è chiamati ad effettuare nella normale gestione di un’impresa o di un ente.

Anche le prospettive di guadagno di un ingegnere gestionale sono piuttosto buone, alla luce delle responsabilità e delle mansioni che è chiamato a svolgere.

Di seguito, dunque, vediamo quali materie si studiano in ingegneria gestionale, quali sono i potenziali sbocchi lavorativi, cosa fa nel concreto un ingegnere gestionale, se occorre superare un test di ammissione, se bisogna iscriversi a un Albo, qual è il possibile stipendio e, nelle conclusioni, se conviene iscriversi a Ingegneria gestionale.

Quali materie si studiano in ingegneria gestionale?

Vediamo, in linea di massima, quali sono le principali materie che un aspirante ingegnere gestionale è chiamato a studiare. LUM riporta il seguente elenco:

  • analisi matematica;
  • project management;
  • ingegneria d’impresa;
  • statistica e data analysis;
  • gestione della qualità e controllo dei processi aziendali;
  • automazione industriale e robotica;
  • supply chain management;
  • ingegneria della sicurezza dei dati;
  • machine learning e artificial intelligence;
  • laboratorio di big data;
  • lean production;
  • digital innovation management;
  • diritto digitale.

A queste materie, si aggiungono un modulo di lingua inglese (per arrivare anche al livello B2) e laboratori di scrittura professionale al fine di migliorare le capacità comunicative dei laureandi.

Il percorso di studi può cambiare da Università a Università. Addirittura, alcune università italiane, come il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e La Sapienza, organizzano il corso completamente in lingua inglese. Una variante molto utile per quanti ambiscono di lavorare all’estero.

Quanto dura la laurea in ingegneria gestionale?

Come spiega UniPegaso, la laurea in ingegneria prevede il classico percorso 3+2. E’ possibile conseguire una laurea di primo livello in Ingegneria Gestionale, grazie al quale è possibile iniziare a lavorare già presso un’azienda o un ente pubblico. E’ poi possibile proseguire conseguendo un corso magistrale in Ingegneria Gestionale (classe LM-31), il che aumenta esponenzialmente le proprie possibilità nel mercato del lavoro, ma anche la possibilità, per chi già lavora, di migliorare nettamente la propria posizione.

Quali sono le competenze di un ingegnere gestionale

Queste, invece, le competenze che un ingegnere gestionale acquisirà durante il percorso di studi:

  • budgeting;
  • decision making;
  • teamworking;
  • time management;
  • project management;
  • competenze organizzative;
  • competenze analitiche;
  • problem solving;
  • mindset orientato all’innovazione tecnologica;
  • focus e orientamento al risultato.

Per quanto riguarda invece gli strumenti informatici che è chiamato a utilizzare, troviamo:

  • software gestionali ERP (Enterprise Resource Planning);
  • software gestionale SAP;
  • programmi di simulazione come i software DES (Discrete Event Simulation);
  • programmi di prototipazione (Axure, Adobe XD);
  • linguaggi di programmazione (Java, SQL, C++ o Javascript).
  • CAD, CAM e CAE (Computer-Aided Engineering).

Quali sono gli sbocchi lavorativi di Ingegneria gestionale?

Un ingegnere gestionale può lavorare in tanti settori diversi. Ecco i principali:

  • industry 4.0;
  • industria manifatturiera;
  • mobilità e logistica;
  • metalmeccanica e meccanica di precisione;
  • food industry;
  • energia;
  • digital marketing;
  • informatica, telecomunicazioni e big data;
  • grande distribuzione e GDO;
  • finanza e assicurazioni.

Per fare degli esempi pratici, può trovare lavoro in:

  • banche ed istituti finanziari;
  • imprese della green economy;
  • industria della moda;
  • case farmaceutiche;
  • aziende informatiche;
  • catene come Ikea, Decathlon, Mediaworld, Carrefour, ecc.
  • pubblica amministrazione.

Cosa fa un ingegnere gestionale? Le mansioni

Un laureato in ingegneria gestionale è in grado di trovare la quadra tra le diverse componenti di un’azienda. In particolare:

  • il personale
  • dispositivi tecnologici
  • know-how

Deve saper implementare i sistemi industriali, tecnologici, logistici e informatici, al fine di renderli il più flessibili ed efficienti possibili. Così come gestire le risorse umane, assicurando che le mansioni e i carichi di lavoro siano correttamente distribuiti.

E’ in grado di analizzare nel dettaglio costi e ricavi, così da valutare nel migliore dei modi il budget da mettere a disposizione dell’azienda.

Deve essere in grado di cogliere le sfide future e allenare l’azienda al change management, soprattutto per quanto riguarda l’ambito digitale e tecnologico. Come noto, in continuo mutamento.

Ottimizza tempi e costi di un processo produttivo (quality management), sempre ai fini dell’efficientamento. Così come ottimizza il processo decisionale. Nell’ambito dell’Human resourcing, standardizza i processi di comunicazione interna, imposta dei reporting periodici per monitorare costantemente le performance. Impronta, per tale scopo, dei sistemi di valutazione immediati e concreti.

Deve anche avere competenze in risk assessment, al fine di identificare, valutare, correggere, ma soprattutto, prevenire, il rischio di impresa.

Infine, deve essere capace di orientare la gestione a lungo termine.

Come ben spiega l’Università di Siena, le funzioni di un ingegnere gestionale sono le seguenti:

  • la gestione delle tecnologie ICT, degli strumenti e delle tecnologie digitali;
  • la gestione e il supporto dell’automazione industriale;
  • l’introduzione e la gestione di sistemi informativi;
  • l’analisi e mappatura dei principali processi organizzativi, operativi e gestionali;
  • lo sviluppo e l’utilizzo di opportuni modelli e strumenti per la raccolta e l’analisi dei dati di supporto alle decisioni e per la risoluzione dei problemi organizzativi e gestionali;
  • la configurazione dei sistemi di pianificazione e controllo delle attività tecnico-operative e finanziarie;
  • la valutazione e progettazione degli investimenti dell’impresa, comprendenti gli aspetti economici, finanziari, organizzativi e tecnici di alto livello;
  • la pianificazione strategica e il controllo di gestione;
  • la pianificazione e gestione della produzione e della logistica;
  • la gestione dei progetti; la gestione dei servizi ambientali;
  • la regolazione gestionale, tecnica e tariffaria dei servizi pubblici locali.

Quali ruoli ricopre un ingegnere gestionale?

Queste le figure professionali, secondo una proiezione del portale specializzato in annunci di lavoro Randstad, che potrebbe ricoprire:

  • Project Manager: coordina e guida progetti complessi dall’inizio alla fine, assicurandosi che vengano completati entro i tempi stabiliti e rispettando il budget previsto;
  • Responsabile di produzione: sovrintende l’intero processo produttivo in un’azienda;
  • Responsabile sistemi informativi: gestisce l’infrastruttura IT di un’azienda, assicurandosi che i sistemi informatici supportino efficacemente le esigenze operative e strategiche del business;
  • Responsabile logistica: ottimizza il flusso di beni e servizi all’interno e all’esterno dell’azienda;
  • Responsabile della qualità: assicura che i prodotti, i servizi e i processi aziendali rispettino gli standard di qualità prefissati.
  • Responsabile testing e collauding: supervisiona il processo di verifica e validazione dei prodotti per garantirne la conformità agli standard di qualità e alle specifiche tecniche.
  • System Integrator: progetta e implementa soluzioni IT che integrano diversi sistemi e applicazioni all’interno di un’organizzazione
  • Product Manager: guida lo sviluppo e la gestione di prodotti aziendali, coordinando team interfunzionali per portare i prodotti dal concept al mercato.
  • Key Account Manager: gestisce le relazioni con i clienti strategici di un’azienda, soddisfacendo le loro esigenze e fidelizzandoli
  • Change Manager: guida e gestisce i processi di cambiamento all’interno di un’organizzazione per migliorare l’efficienza e raggiungere gli obiettivi aziendali.
  • Controller: supervisiona le operazioni finanziarie di un’azienda, controllando i dati contabili e la conformità alle normative fiscali.
  • Consulente aziendale: offre supporto strategico e operativo alle aziende per migliorare le loro performance e raggiungere gli obiettivi di business.
  • Buyer: gestisce il processo di approvvigionamento di beni e servizi per un’azienda, assicurando l’acquisto di materiali di qualità al miglior prezzo.

Quali sono i requisiti per diventare ingegnere gestionale

Il corso di laurea in ingegneria gestionale dura 5 anni e occorrerà avere una certa predisposizione per le materie tecniche. Aver conseguito il Liceo scientifico sarà sicuramente un vantaggio, ma anche un Istituto tecnico industriale può risultare una scelta vincente.

Non mancherà avere anche una predisposizione ai rapporti umani, poiché dovrà lavorare di concerto con il management dell’azienda ma anche con i suoi dipendenti, essendo considerabile una figura che funge da “cerniera” nell’ambito organizzativo.

Spiccate doti di problem solving e di analisi, nonché una importante attitudine all’uso di strumenti informatici e digitali completano il profilo.

Infine, è richiesta una conoscenza della lingua inglese su un livello minimo B2, ma sarebbe preferibile un livello C1.

Frequentare un corso di laurea in ingegneria gestionale e poi lavorare come ingegnere gestionale, comporta avere una certa predisposizione per materie come matematica e statistica, ma anche per la contabilità e finanza aziendale, impiantistica, scienze dell’automazione e tecnologie industriali. Una multidisciplinarità significativa, quindi, che tocca più ambiti. L’approccio allo studio prima e al lavoro poi dovrà essere di tipo ingegneristico.

Dopo la laurea, di solito, è opportuno frequentare Master e corsi di perfezionamento.

Quanto guadagna un ingegnere gestionale? Lo stipendio

Qual è lo stipendio percepito da un ingegnere gestionale? Alla luce di quanto detto fino ad ora, è facile intuire che un ingegnere gestionale ha ottime possibilità di guadagnare bene. Ovviamente, come per tutte le mansioni, dipende da vari fattori:

  • competenze personali;
  • ruolo ricoperto;
  • contesto nel quale si lavora.

Lo stipendio medio di un laureato in ingegneria gestionale è pari a 36.850 € lordi all’anno, circa 1.900 € netti mensili.

Un ingegnere gestionale agli inizi (0-3 anni di esperienza) può guadagnare fino a 27.500 € lordi all’anno. Mentre uno con una media esperienza (4-7 anni di lavoro) può ambire a guadagnare fino a 39.500 €. Infine, coloro che hanno già una esperienza elevata (dagli 8 anni in su) possono guadagnare anche fino a 72.400 €.

Oltretutto, un ingegnere gestionale può, varcati i 10 anni di esperienza, ambire anche a ricoprire ruoli da Top manager in realtà multinazionali. In questo caso, si va oltre i 90.000 € di stipendio lordo all’anno.

Per lavorare come ingegnere gestionale serve iscriversi a un albo?

Iscriversi a un albo, contrariamente a quanto avviene per altre figure professionali, non è in questo caso obbligatorio. Tuttavia, può essere utile per avviare importanti relazioni sociali e professionali, propedeutiche per esperienze lavorative migliori.

Si tratta dell’iscrizione all’Albo professionale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Sicuramente una carta in più da giocarsi.

Ingegneria gestionale è a numero chiuso?

Dipende dall’Università, alcune prevedono un Test d’ingresso, altre no. In genere, è previsto in quelle più prestigiose.

In cosa consiste il Test d’ingresso per entrare in Ingegneria gestionale? I quesiti, solitamente, si basano su:

  • matematica
  • logica
  • comprensione verbale
  • fisica

Conviene iscriversi a ingegneria gestionale?

La risposta è . Secondo le ultime statistiche, il tasso di occupazione post laurea degli studenti in ingegneria gestionale è quasi totale (pari al 96%). Inoltre, sono tanti i settori nei quali questa figura può esercitare, così come ottime sono le prospettive di guadagno.

Ovviamente, occorre avere tutti i requisiti per poter affrontare questo percorso di studi piuttosto complesso e impegnativo, poiché si rischia di trovare grosse difficoltà e perdere poi del tempo prezioso.

Conclusioni

Foto di This_is_Engineering da Pixabay

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