Influenza aviaria provocherà prossima Pandemia: l’OMS già fa terrorismo

Influenza aviaria provocherà prossima Pandemia: l’OMS già fa terrorismo

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 7 Marzo 2023

Mentre il primo Lockdown sta per compiere il terzo anniversario e cominciano ad affiorare le prime inchieste giudiziarie contro chi, allora, al governo politico e sanitario aveva la responsabilità di gestire la Pandemia (anche se qualcuno già parla di inchieste farsa), già si parla di nuova Pandemia. Questa volta provocata dall’influenza aviaria.

Già, quella che conosciamo da anni, mortale per il pollame ma quasi innocua per gli esseri umani. Orbene, la dott.ssa Sylvie Briand, direttrice dell’OMS per la preparazione e la prevenzione di epidemie e pandemie, ha descritto venerdì scorso nell’ambito di un briefing online, le ultime tendenze nella diffusione del virus come “ preoccupanti. ”

A preoccupare è il caso di una bambina di 11 anni cambogiana morta di influenza aviaria la scorsa settimana, con anche suo padre risultato positivo.

La Briand ha ammesso che non sia ancora chiaro se vi sia stata effettivamente una trasmissione da uomo a uomo; o se i due individui abbiano contratto il virus semplicemente a causa della loro “esposizione alle stesse condizioni ambientali”. Vale a dire a stretto contatto con uccelli infetti o altri animali.

Ma perché l’influenza Aviaria potrebbe essere la nuova causa scatenante della prossima Pandemia? Peraltro ritenuta ancora più pesante di quella innescata dal Covid-19? Si tratterebbe sempre di un “incattivimento” dovuto a nuove varianti.

Influenza aviaria provocherà nuova Pandemia per OMS

Come riporta Infowars, ad oggi conosciamo soprattutto il ceppo l’H5N1, esistente ormai da più di due decenni. Tuttavia, nel 2020 è emerso un nuovo ceppo chiamato clade 2.3.4.4b, che negli ultimi mesi ha portato a un numero record di decessi sia tra gli uccelli selvatici che tra il pollame domestico.

I dati raccolti finora indicano che il nuovo sottotipo in genere non causa malattie significative negli esseri umani. Ad oggi, l’OMS conosce solo una mezza dozzina di casi, la maggior parte dei quali lievi.

All’inizio di questo mese, l’organizzazione ha classificato come basso il rischio rappresentato per l’uomo dall’H5N1. Tutto bene quindi, no? Non proprio.

L’Osservatorio sanitario globale sta già intensificando i suoi sforzi di preparazione, osservando che sono disponibili diversi antivirali, oltre a 20 vaccini autorizzati, qualora la situazione dovesse peggiorare. E tutto lascia presagire che peggiorerà, perché questi personaggi creano le cure prima di creare il male.

Del resto, Bill Gates, principale finanziatore dell’OMS e in prima fila nell’industria dei vaccini, ci ha già avvertito tempo fa del rischio di una nuova Pandemia ancora più mortale (ne abbiamo parlato qui).

Secondo l’OMS, tra gennaio 2003 e gennaio 2023 sono stati segnalati un totale di 868 casi di infezione umana che coinvolgono vari ceppi di influenza aviaria, di cui 457 si sono rivelati fatali.

Esseri umani sostituiti da IA con cellule cerebrali umane?

Intanto, la “scienza” sta già trovando il modo di sostituire i miliardi di esseri umani pronti a rimetterci le penne (del resto, si parla di influenza aviaria).

Su Frontiers è stata data notizia di una vasta collaborazione internazionale guidata dai ricercatori della John Hopkins University (JHU) (toh, sempre quella della grande simulazione che anticipò quanto poi vivemmo col Covid-19), la quale descrive in dettaglio come le tecnologie cervello-macchina siano l’ultima frontiera del biocomputing. Fornendo tanto di tabella di marcia su come realizzarla.

Come spiega il documento, l’intelligenza organoide (OI) è un campo emergente in cui i ricercatori stanno sviluppando il calcolo biologico utilizzando colture 3D di cellule cerebrali umane (organoidi cerebrali) e tecnologie di interfaccia cervello-macchina.

Questi organoidi condividono aspetti della struttura e della funzione del cervello che svolgono un ruolo chiave nelle funzioni cognitive come l’apprendimento e la memoria. Servirebbero essenzialmente come hardware biologico e un giorno potrebbero essere ancora più efficienti degli attuali computer che eseguono programmi di intelligenza artificiale.

Ad esempio, il cervello umano ha un’incredibile capacità di immagazzinare informazioni: la zucca media può immagazzinare circa 2.500 terabyte, secondo il documento. I ricercatori immaginano complesse strutture cellulari 3D che sarebbero collegate all’intelligenza artificiale e ai sistemi di apprendimento automatico.

I ricercatori hanno precedentemente combinato il biologico e il sintetico per insegnare alle cellule cerebrali come giocare a Pong , una prova di concetto che è stata condotta da alcuni degli stessi scienziati coinvolti in questa iniziativa. Quel progetto prevedeva la creazione di un sistema DishBrain, in cui i ricercatori hanno creato un’interfaccia cervello-computer, fornendo ai neuroni semplici input sensoriali elettrici e feedback che hanno permesso loro di “imparare” il gioco.

Tuttavia, il nuovo documento vede applicazioni ancora più grandi rispetto all’ottenere celle per giocare ai videogiochi. Per prima cosa, gli organoidi cerebrali potrebbero avere applicazioni in medicina. Gli autori scrivono che la ricerca OI consentirà l’esplorazione dei disturbi dello sviluppo neurologico e neurodegenerativo interindividuale e rivoluzionerà la ricerca sui test antidroga.

Come spiega Lena Smirnova, ricercatrice presso JHU e autrice dell’articolo:

Il prossimo passo su cui stiamo lavorando è caratterizzare e ottimizzare ulteriormente il sistema dimostrando gli aspetti molecolari e cellulari chiave dell’apprendimento, in particolare [per] sviluppare un modello di apprendimento a lungo termine

Gli intenti “ufficiali” della ricerca sembrano ottimi. Ma, come sempre, occorrerà capire quali sono gli scopi paralleli di tutto questo.

Ricevi le news su Telegram iscrivendoti al canale dal bottone seguente:

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.