INDICE DI GRADIMENTO TRA I SINDACI: AFFONDANO QUELLI DI SINISTRA, MA LO SCONTENTO E’ GENERALIZZATO

NEL Sondaggio Ipr Marketing-Il Sole24Ore, IL 65% DEI PRIMI CITTADINI HA FATTO REGISTRARE UN CALO DEI CONSENSI. ANCORA PEGGIO I GOVERNATORI, CON IL 76%. VA MALE ANCHE PER RENZI E PIZZAROTTI.
Tasse in crescita, sicurezza e adempimenti complicati: sono sempre meno i cittadini intenzionati a confermare il voto a chi li amministra a livello locale. Sindaci e Governatori pagano dazio per i continui tagli ai fondi decisi da Roma, e dagli scialacquamenti di chi ha amministrato prima di loro. Certo, ci sono anche tanti casi di incapacità e di promesse esagerate in campagna elettorale, poi come al solito non mantenute. Fatto sta che in un sondaggio di Ipr Marketing e Sole24Ore, il 65% dei Sindaci fa registrare un calo dei consensi rispetto ai voti presi alle elezioni. Cifra che sale in modo imbarazzante per i Governatori: il 76%. Il crollo riguarda principalmente amministratori di centrosinistra, anche se non manca qualche eccezione positiva tra loro.

I GOVERNATORI – Tra i presidenti di Regione si registra una perdita di consensi per Nicola Zingaretti (Lazio) e Rosario Crocetta (Sicilia) – penultimo e ultimo – mentre a guidare la classifica ci sono “l’anti – Renzi” Enrico Rossi (Toscana), Luca Zaia (Veneto, -4% consensi) e Stefano Caldoro (Campania, +0,7%). A perdere la fiducia dei suoi cittadini più dei suoi colleghi è il Governatore della Calabria Giuseppe Scopellitti, (-15,8% rispetto alla sua elezione). Calo che travolge anche Roberto Cota, presidente del Piemonte, alla luce anche delle ultime polemiche su i rimborsi e l’annullamento delle elezioni del 2010 deciso dal Tar. Tengono invece i presidenti della Liguria Claudio Burlando (-1,6%) e quello della Lombardia Robero Maroni (+1,2%). Boom di consensi per Debora Serracchiani (+7,6%) mentre Nichi Vendola perde il 3,7% dell’apprezzamento dei suoi cittadini.
I SINDACI – Ma la crisi e la voragine dei consensi colpisce anche i sindaci. Soprattutto quelli “rossi”. Solo 27esimo in classifica il segretario del Partito democratico Matteo Renzi, che perde rispetto al suo ingresso a Palazzo Vecchio il 4,5%. Si attestano al 54esimo posto il primo cittadino di Milano Giuliano Pisapia (-4,1%) e al 61esimo quello di Napoli Luigi De Magistris (che perde il 14,38% dei consensi). Mentre il sindaco di Roma Ignazio Marino, dopo pochi mesi dalla sua elezione, ha già perso il 7,4% dell’apprezzamento. Ma si registra un calo anche per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che pur posizionandosi al 16esimo posto in graduatoria, perde il 13,4%. A tenere alta la fiducia degli elettori sono soprattutto i più giovani, tra cui Alessandro Cattaneo (Forza Italia, sindaco di Pavia) che guida la classifica con un +13,6% e Luca Ceriscioli, che registra invece un incremento del 7,1% dei favori rispetto al giorno della elezione.
Sul podio, dopo Cattaneo, ci sono però il sindaco di Bari Michele Emiliano e il sindaco di Salerno (e viceministro senza deleghe ai Trasporti) Vincenzo De Luca. Il primo fa registrare numeri lusinghieri, attestandosi al 66%, con un +6,13% rispetto alle elezioni. Il secondo gode ancora di discreta fiducia (65%), ma fa registrare un forte calo di consensi rispetto all’elezione, pari al 9,42%. Forse pesa la querelle relativa all’incarico ministeriale e alcune questioni giudiziarie locali.
E il cinquestelle Federico Pizzarotti? Decisamente male, al 73° posto, con il 49% dei consensi e un calo dell’11,23%.

SONDAGGIO


Il malcontento tra i votanti nei confronti del proprio Sindaco è molto diffuso. Quattro su sei si ritengono per nulla soddisfatti, mentre uno su cinque poco. Solo uno su 10 si dichiara molto soddisfatto.

(Fonte: Libero)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

0 Risposte a “INDICE DI GRADIMENTO TRA I SINDACI: AFFONDANO QUELLI DI SINISTRA, MA LO SCONTENTO E’ GENERALIZZATO”

  1. azzardo l'ipotesi che, al di là dei meriti individuali dei singoli sindaci e governatori, molto pesi l'incertezza economica e la riduzione delle risorse anche a livello locale.. se ad esempio la sanità del Lazio risente dei tagli, è ovvio che un presidente di regione, anche se onesto, viene fatto oggetto di critiche.. o i guai di Napoli, o dell'Aquila non si possono risolvere con un colpo di bacchetta magica. De Luca non lo vorrei neanche come vicino di casa.. staremo a vedere ma se persino il "divino" Renzi ha perso consensi, difficile restituire la fiducia ai cittadini in breve tempo.. Ciao

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