Impianto fotovoltaico: quanto terreno serve?

Impianto fotovoltaico: quanto terreno serve?

Il costante aumento dei costi dell’energia elettrica sta spingendo molti italiani a cercare informazioni utili per realizzare presso la propria abitazione o la propria impresa, un impianto fotovoltaico. Il che induce anche a domandarsi ovviamente quanto terreno serva, quali costi comporta, quali sono le scartoffie burocratiche da disbrigare, ecc.

Vediamo di seguito tutti i principali aspetti riguardo il terreno necessario per installare un impianto fotovoltaico da 1W.

I requisiti di un terreno per un impianto fotovoltaico da 1MW

Vediamo quali devono essere i requisiti che deve avere un terreno sul quale
vogliamo installare un impianto fotovoltaico da 1MW. A suggerirli è la società
americana specializzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici YSG Solar.

Le dimensioni

Solitamente, un pannello solare da 1MW richiede 5 acri di terreno, ossia 2 mq
di terreno.
Ciò per il calcolo:

• 1 acro = 4046,87, che in M2 corrisponde a 0,404687
• dopodiché moltiplichiamo questo valore x 5: 2,023435

Condizioni del terreno

Un terreno destinato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1MW
deve godere di un’umidità ridotta al minimo, così come la pendenza. Calcolata
dagli esperti in un massimo di 5 gradi.

Inutile dire che il terreno deve essere “baciato” dal sole per buona parte
dell’anno ed essere abbastanza stabile e non friabile.

Occorre infine rimuovere eventuali ostruzioni di piccole dimensioni, come
cespugli, arbusti, e altra vegetazione. Così come quelle di grandi dimensioni per
evitare che facciano ombra.

Prossimità rispetto all’edificio destinatario

Altro aspetto indispensabile da tener presente è la prossimità dell’impianto
dall’edificio o dall’infrastruttura che andrà a servire. La distanza non deve
superare i 1.000 piedi dalla potenza trifase e le 2 miglia da una sottostazione.
Del resto, più distanza c’è tra fonte energetica e terminale del sistema,
maggiore è il costo.

Da valutare poi la distanza dal terreno dalla strada principale: ciò è importante
quando l’impianto sarà realizzato per non aumentare troppo i costi di trasporto
e manutenzione.
Pensiamo per esempio a quelle fattorie che si trovano in zone
remote e periferiche rispetto alle grandi città dove ha sede la società preposta
alla realizzazione e alla manutenzione dell’impianto.

Occhio alle leggi di tutela ambientale

Parlando di ambiente ed energia pulita, sarebbe paradossale non citare il dovuto
rispetto delle leggi di tutela ambientale. Occorre accertarsi che la realizzazione
di un impianto da 1MW non vada ad intaccare specie animali e vegetali
protette.

Area non interessata ad alluvioni

I cambiamenti climatici stanno allargando il raggio delle zone interessate da
calamità naturali, come le inondazioni. Occorrerà dunque effettuare una
valutazione del rischio per non avere poi brutte
sorprese in futuro.

Come stabilire quanto terreno occorre per un impianto fotovoltaico da 1MW?

Tecnicamente, occorre partire dal cosiddetto “fattore di riempimento” del terreno. Cosa vuol dire? Esso esprime la percentuale di spazio che i pannelli di un impianto FV possono occupare tenendo conto delle ombre.

Ma bisogna anche partire dal presupposto che un impianto a file multiple ideale prevede che le file di pannelli fissi siano distanziate in modo tale da non ombreggiarsi a vicenda. Per ottenere ciò, gli esperti del settore raccomandano – per le latitudini dell’Italia – un rapporto s/h minimo di 1,6 per avere perdite da ombreggiamento inferiori al 5%.

Se il pannello è lungo 160 cm, parliamo di un fattore di riempimento pari al 45% del terreno, dato dal rapporto

s= 1,6 m e b= 1,1 m

Per essere più chiari, S indica la distanza fra due file adiacenti di pannelli, mentre H indica l’altezza del pannello, che a sua volta dipende dalla sua lunghezza e dalla latitudine. Lunghezza e latitudine che insieme ci danno il valore B.

Veniamo ora al nostro caso di un parco fotovoltaico da 1 MW con file multiple di pannelli fissi, con pannelli dalla efficienza reale del 10% tenendo conto delle perdite elettriche e del calo di resa nei climi caldi.

La potenza del Sole su un piano perpendicolare ai suoi raggi è di circa 1.000 W / mq. Di, conseguenza, il 10% di tale valore dà una

potenza massima o nominale di 100 W / mq.

Arriviamo quindi al primo calcolo, dato dalla potenza nominale del parco (1 MW) e lo spazio occupato corrispondente:

dividiamo 1 MW (= 10 W ) per 100 W, il risultato darà 10.000 mq, vale a dire un ettaro

Fatto questo, passiamo alla seconda fase del calcolo, che terrà conto del fattore di riempimento, che è come detto del 45%, per evitare ombreggiature. Nonché una correzione del 15% che includa altri fattori come gli spazi per la manutenzione, aree non utilizzabili (perché vicine al confine, ombreggiate, etc.), la cabina di trasformazione.

Sommando dunque spazio occupato dai pannelli e quello di tutti gli altri fattori testé elencati, arriviamo ad uno spazio tipico richiesto di circa 2 ettari e mezzo.

Quanto terreno serve per un impianto fotovoltaico da 1MW? Cosa cambia in alcune Regioni

Come noto, in Italia vige un federalismo di fatto anche un po’ sgangherato. E ciò riguarda anche i regolamenti rispetto alla realizzazione di impianti fotovoltaici. In alcune regioni ci sono infatti delle eccezioni a quanto detto rispetto alle dimensioni del terreno.

Pensiamo al caso dei terreni agricoli in regioni che prevedono la PAS (Procedura Abilitativa Semplificata), vale a dire Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo, Molise, Sicilia. Qui infatti la capacità di 1MW è praticamente un obbligo e un limite. E devono essere installati nelle dimensioni prima elencate: da un minimo di 2 fino a un massimo di 3 ettari.

Come ridurre quantità di terreno necessario per impianto fotovoltaico da 1MW?

Se non si ha molto spazio a disposizione, un trucchetto suggerito dagli esperti potrebbe essere quello di optare per i pannelli fotovoltaici policristallini, che con una superficie inferiore di installazione garantiscono un rendimento elettrico pari alle altre tipologie di pannelli fotovoltaici.

Questa tipologia di pannello costa anche meno rispetto ai moduli monocristallini, proprio perché inferiore è il costo della produzione dei moduli in silicio policristallino, detto anche multicristallino.

Si contraddistinguono per le celle di colore blu cangiante, costituite da cristalli di silicio orientati in modo casuale.

Dunque, se è vero che hanno un’efficienza inferiore se colpite perpendicolarmente dai raggi del sole, tale pecca rappresenta anche la loro peculiarità, dato che sfruttano meglio la luce del sole durante l’arco della giornata. Infatti, sono consigliati anche per le zone con scarsa luce solare. Hanno una funzione breve ma intensa.

Qual è la burocrazia da seguire?

L’Italia, si sa, è il paese delle scartoffie e delle carte bollate. E ciò non
risparmia neppure un terreno per realizzare un impianto fotovoltaico da 1MW.

Occorre innanzitutto accertarsi che il lotto non presenti vincoli naturalistici o
paesaggistici.
Posto questo, occorre fare i conti con il Testo Integrato delle
Connessioni Attive,
generalmente richiesta dall’Enel. Questo documento
prevede l’allacciamento alla connessione in rete e i costi per costruire
l’impianto.

Un secondo documento importante se si vuole affittare un terreno agricolo per
fotovoltaico è la DIA: la Dichiarazione di Inizio Attività, che va presentata al
comune. È un documento che porta al rilascio dell’Autorizzazione Unica
provinciale, che dà il via all’inizio dei lavori
.

Comunque, alla luce del fatto che in Italia le leggi cambiano continuamente, suggeriamo sempre di verificare quali siano quelle più aggiornate al momento dell’avvio del progetto.

Terreno e impianto fotovoltaico: l’esempio americano

Illuminante in tal senso è, come sempre, quanto accade oltreoceano. Visto che gli Stati Uniti sono molto avanti per quanto concerne l’utilizzo del fotovoltaico per le energie rinnovabili.

L’Energy Department’s National Renewable Energy Laboratory (NREL) ha effettuato uno studio per cercare di capire, scientificamente, quanto suolo occorre per realizzare un impianto fotovoltaico.

Se è vero che lo studio si concentra sulla situazione americana, può comunque essere utile anche per il resto del mondo, per quanto è variegato il territorio statunitense. Che va dai deserti del Sud, posti alle latitudini del Sahara, fino alle pianure del Nord, corrispondenti all’Europa centrale.

Il NREL, per la sua ricerca, ha preso in considerazione i dati provenienti da 166 progetti (ovviamente tutti a terra) già completati o in costruzione, e altri 51 in progetto, sparsi fra il confine con il Canada e quello con il Messico. Così costituiti:

  • 25 di solare termodinamico
  • 66 di fotovoltaico sopra i 20 MW
  • 126 impianti FV sotto quella soglia

I risultati mostrano che il terreno totale necessario per avere la potenza di un MW varia fra 1,2 e 6,8 ettari per il fotovoltaico in impianti sotto al MW (in media 3,3 ha/MW), fra 1 e 4,8 ettari per il grande FV (media 2,9 ha/MW) e fra 2 e 6,8 ettari per il solare termodinamico.

Ancora, per produrre un GWh di elettricità solare negli Usa, bisogna occupare in media 1,6 ettari di terreno con il piccolo FV o 1,3 ettari con il grande FV e con il solare termodinamico, con variazioni per il FV che vanno dai 3 ettari per GWh degli impianti più settentrionali, ad appena 0,8 ettari per quelli nel deserto.

Confrontando questi dati col fabbisogno elettrico delle famiglie americane, lo studio ha determinato che occorrerebbero 64.000 chilometri quadri di terreno.

Parliamo praticamente di un’area corrispondere alle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia (senza Romagna).

In questo articolo abbiamo invece parlato di come costruire un pannello fotovoltaicofai da te“.

Qui invece abbiamo descritto il pannello fotovoltaico offerto da IKEA.

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