Ricercatori sfruttano l’entanglement di due fotoni per codificare nelle loro correlazioni un’immagine invisibile alle fotocamere standard
Uno dei pilastri della meccanica quantistica è il cosiddetto entanglement (o correlazione quantistica), un fenomeno in base al quale in particolari condizioni due o più particelle si ritrovano ad essere correlate tra loro in un modo tale che neanche separarle di anni luce (!) riesce ad estricare.
Se ciò può sembrare impossibile, niente paura: siamo in buona compagnia, in quanto persino Einstein considerava la cosa inaccettabile, tanto da definirla in maniera colorita “spooky action at a distance” (azione spettrale a distanza).
Eppure, per buona pace del geniale fisico, l’entanglement è un fenomeno ampiamente dimostrato da esperimenti e anche sfruttato praticamente in applicazioni quali la crittografia e i computer quantistici.
Ora un duo di ricercatori francesi “minaccia” di aggiungere una nuova (applic)azione spettrale alla lista, creando tramite fotoni correlati immagini che, pur essendo in bella vista, nessuna normale fotocamera è in grado di vedere.