IL SIPARIETTO BERLUSCONI-VERONICA LARIO

Volevo evitare di parlarne, ma alla fine ho ceduto anch’io, da buon massmediologo, alle lusinghe della notizia riguardante il divorzio tra il Premier Berlusconi e sua moglie Veronica Lario. Ma tratterò l’argomento in modo sommario, sia perché i problemi del nostro Paese sono ben altri, sia perché suppongo che su questo polverone issatosi, ne avete già letto e sentito molto, direi troppo.
E’ stato il giornale “La Repubblica”, ancora una volta, a fare da testimonial e cantore di uno scontro tra il Cavaliere e la sua consorte; questa volta forse decisivo. Il giornale infatti ha per primo riportato la notizia della partecipazione del Premier alla festa per i 18 anni di Noemi Letizia (originaria di Portici, in provincia di Napoli), svoltasi in un locale sempre del napoletano (a Casoria, mio Comune di residenza; forse qualcuno al posto mio ne sarebbe andato fiero). Così, indignata, la moglie del Cavaliere ha dichiarato sul quotidiano che è stufa del comportamento del marito, accusandolo di offendere la dignità delle donne, candidando come loro rappresentanti, soprattutto belle ragazze del Mondo dello spettacolo; fino a dichiarare che egli frequenta minorenni.

Veronica Lario, moglie di Berlusconi dal 1990, matrimonio dal quale hanno concepito 3 figli (già prima del matrimonio), aveva già accusato il marito di mancanza di rispetto nei suoi confronti a partire dal 31 dicembre 2007, sempre per l’atteggiamento da Playboy di quest’ultimo.
Una prima conseguenza politica di tutto questo gossip, è stata la riduzione a 3 candidate, tra coloro provenienti dal Mondo dello spettacolo; riduzione giustificata da un più generale necessario taglio dei candidati.
Ora mi chiedo: a chi sta rischiando di perdere il lavoro, a chi salta da un lavoro all’altro, a chi ha un lavoro sottopagato, a chi è in cassa integrazione, a chi è stato licenziato, a chi non ha mai lavorato, a chi è coniuge o figlio di chi è morto sul lavoro…quanto tutto ciò interessa?! Certo, Berlusconi dice di avere il 75% degli italiani che lo sostengono, e forse a molti di questi le sue vicende familiari interessano. D’altronde è stato proprio il Cavaliere a portare in Italia, l’americana usanza dei politici, di mostrare al pubblico la propria vita privata, ovvero la “spettacolarizzazione” della politica. E forse non sarà il 75%, ma se il 40% degli italiani lo vota e lo idolatra, vuol dire che una consistente fetta dei cittadini dello stivale vuole ciò: fumo, illusione, spettacolo, battutine, promesse, speranze, sogni.
Peccato però che tutte queste belle cose di cui ognuno di noi ha bisogno, svaniscono guardando il proprio conto in banca, o il frigorifero alla fine del mese.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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