Dopo il disastro di Cernobyl, l’energia nucleare è diventata nell’immaginario collettivo qualcosa di pericoloso e temibile. L’Italia vi ha rinunciato dopo un referendum abrogativo del 1987, consolidando questa sensazione dopo i fatti di Fukushima. Sebbene paesi confinanti ne facciano utilizzo, come Francia e Svizzera, quindi, in caso di malaugurato disastro, saremmo coinvolti anche noi.
Certo, il disastro al reattore numero 4 di Cernobyl furono frutto di una concausa di errori. Inoltre, fu l’immagine plastica di un’Unione sovietica ormai agli sgoccioli, tra corruzione dilagante e scarsa diligenza generale. A tal proposito, consigliamo la visione della serie tv Chernobyl, che in modo semplice e ovviamente romanzato, spiega piuttosto ufficialmente come andarono i fatti.
In effetti, paradossalmente l’energia nucleare risulta essere più Green di altre. Tuttavia, ultimamente ci viene ancora più spinta come tale perché serve alle grandi aziende tecnologiche per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. Essendo questa energivora e, proprio per questo, anche altamente inquinante.
Energia nucleare servirà per alimentare IA
Come riportato sul blog di Maurizio Blondet, la società di software Oracle, per fornire energia a un data center da un 1 Gigawatt (ossia da un milione di kilowattora), progetta di costruirsi ben 3 centrali nucleari.
Oracle ha 162 data centers in costruzione, il più grande dei quali abbisogna di 800 megawatts (MW), solo lui, senza gli altri 161. Per avere un’idea più chiara: 800 MW sono sufficienti per alimentare circa 650.000 abitazioni medie in Italia, basandosi su un consumo medio annuale di circa 3.000-4.000 kilowattora (kWh) per famiglia.
In termini di centrali elettriche, una centrale nucleare di medie dimensioni può generare circa 1.000 MW, quindi 800 MW sono quasi l’equivalente della capacità di una di queste centrali. In altre parole, è una quantità significativa di energia, adatta per alimentare un’intera città di medie dimensioni.
Dunque, mentre ci assillano sulla necessità di non consumare troppa energia e di non inquinare, le Big Data fanno quello che vogliono, in nome del progresso. Come sempre.
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