Il 6 agosto 1945, alle 8:15, l’aereo americano “B-29 Enola Gay” sganciava sulla città giapponese di Hiroshima, “Little boy”, una bomba dal nome carino e innocente, ma che provocò ben 140 mila vittime all’istante, mentre negli anni salirono a quasi 250 mila; a cui vanno sommate le vistose ferite riportate dai sopravvissuti e le malformazioni dei futuri nascituri negli anni. Oltre ovviamente ai danni psicologici dei familiari delle vittime o dei sopravvissuti stessi.
Stamattina, come ogni anno, si è tenuta una cerimonia per ricordare il tragico evento, con un minuto di silenzio e mille colombe in volo.
Il 9 agosto dello stesso anno, un’altra bomba, chiamata “Fat man”, fu sganciata su un’altra città giapponese, Nagasaki, sganciata dall’aereo “B-29 Bockscar”. Morirono circa 40.000 persone al momento dell’esplosione e si stima che 25.000 furono ferite. Molte migliaia di persone morirono in seguito per le radiazioni. La bomba era molto più potente della precedente, ma provocò meno vittime per le minori dimensioni di questa città rispetto all’altra.
Con questi atroci gesti, l’America volle innanzitutto vendicarsi dell’attacco sferrato dai giapponesi a Pearl Harbor, base marina nelle isole Hawaii (7 dicembre 1941), evento importante sia perchè per la prima volta (e fin’ora tra le poche), gli USA venivano attaccati in “casa” propria; sia perchè questo evento obbligò gli USA a scendere in campo nella Seconda Guerra Mondiale, scegliendo, fino a quel momento di restarne estranea e neutrale. Un pò come la guerra iniziata in Afghanistan nell’ottobre 2001, in risposta all’abbattimento delle Twin Towers avvenuto un mese prima.
Ma l’altra ragione che spinse l’America a compiere quell’operazione militare, fu di dimostrare al Mondo, appena uscito sconvolto dalla seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto alle altre potenze militari principali, quali URSS e Cina, di essere la maggiore potenza militare del Mondo.
E a pensare a quei fatti, a distanza di più di 60 anni, di fronte ai vari focolari di guerra sparsi per il globo e alla rincorsa agli armamenti nucleari, c’è solo da dirsi con sconforto, che gli errori storici del passato, non insegnano niente!