IL FOGGIA DI ZEMAN DIVENTA FILM

Lunedì scorso, nella “Casa del Cinema” di Roma è stato presentato un film-documentario sul Foggia allenato da Zdenek Zeman (1989-1994), quando la squadra pugliese, in barba a qualsiasi pronostico, fece tremare le big di allora, che in fondo sono ancora quelle di oggi. La regia è di Giuseppe Sansonna.
Il docu-film si chiama “Zemanlandia”, proprio come fu definito il suo modo di essere e di lavorare, in quanto è stato un Mondo a parte. In particolare, si ricordano di lui i duri allenamenti, il gioco offensivo poco curante della fase difensiva, e il suo modo di porsi con i giornalisti, con poche parole ma ugualmente molto ironiche.

Il documentario ripercorre le vicende del grande Foggia di Zeman, dando la parola ai protagonisti di allora e illuminando di nuova luce i retroscena del miracolo calcistico del Tavoliere. Impreziosito dal calcio giocato e da materiali di repertorio delle televisioni private, il film raccoglie l’ intervista più lunga che Zeman abbia mai rilasciato. Nel documentario, calciatori affermati, dopo aver esordito da sconosciuti a Foggia, come Signori, Rambaudi e Di Biagio, ricordano con nostalgia i gradoni dello stadio Zaccheria, gli allenamenti da marines consumati sul campo in terra battuta dell’ oratorio della Chiesa di San Ciro. Attorno a un tavolo, dopo quindici anni, gli amici e collaboratori tecnici di allora si divertono a raccontare aneddoti. Nelle loro testimonianze emerge uno Zeman inedito, ironico, immerso in interminabili partite a carte con massaggiatori e magazzinieri. L’ intervista a due tra Zeman e il presidente del club di allora, Pasquale Casillo, rivela gli equilibri lavorativi e personali di due personalità agli antipodi: gelido e silenzioso il primo, vulcanico e loquace il secondo.
Zeman da allenatore non ha vinto nulla, anche quando ha allenato squadre blasonate quali le romane Lazio e Roma; tuttavia, gli si deve riconoscere la capacità di aver scoperto alcuni futuri campioni, o di aver fatto migliorare giocatori già affermati. Poi fu messo lentamente ai margini, soprattutto da quando nel 1998, fu uno dei primi a lasciare dichiarazioni sul fenomeno del doping in Italia, avendocela soprattutto con la Juventus. Da allora, e non credo solo per caso, Zeman ha allenato solo squadre minori, fino ad essere sparito dal calcio italiano da qualche anno (ultima squadra allenata il Lecce nel 2006).
Zeman manca al calcio italiano per tante cose: per il gioco spumeggiante delle sue squadre nonostante non avesse campioni affermati, la sua ironia, le sue infinite sigarette, la sua onestà…che in Italia, si sa, si finisce sempre per pagare.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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