Caserta, cittadina urbanisticamente ordinata, pulita, gradevole con il suo color salmone. Comune che vanta entro i suoi confini un gioiello dell’architettura vanvitelliana quale la Reggia di Caserta, nonché frazioni che dal punto di vista urbanistico pure hanno molto da dire: Briano, San Leucio, Casertavecchia.
Eppure, anche questo Comune che sfiora gli 80mila abitanti rischia di andare al collasso, di trovarsi sommerso nei rifiuti (in parte già è accaduto) e di dover privare i suoi orgogliosi cittadini di alcuni servizi essenziali. Come d’altronde già sta avvenendo per la mensa scolastica della scuola materna De Amicis di corso Giannone.
I DEBITI – Il da poco eletto Sindaco di centro-destra Pio Del Gaudio, che ha avvicendato lo sfiduciato sindaco di centro-sinistra Nicodemo Petteruti, ha ereditato una situazione di bilancio disastrosa. Il Comune di Caserta ha debiti per 180 milioni di euro e ha chiesto all’azienda ‘Caserta Ambiente’ – responsabile della raccolta e smaltimento rifiuti urbani in città – di anticipare una mensilità delle due non ancora pagate ai 180 lavoratori del servizio di raccolta dei rifiuti. Riuscendo poi, successivamente a dare mandato di pagamento pari a 400 mila euro in favore della società. Si tratta di denaro entrato nelle casse del Comune attraverso la riscossione dalla concessionaria dei tributi Publiservizi. Questi però, non sono che una parte del debito vantato dalla società che rivendica una cifra pari a circa 5 milioni di euro.
LE PRIME CONSEGUENZE – Ed ecco che lo sciopero dei lavoratori ha già comportato 5 giorni di mancata raccolta dei rifiuti in città. In strada non sono state raccolte almeno 650 tonnellate di rifiuti, e fuori ai cancelli delle isole ecologiche sono stati depositati dai cittadini rifiuti speciali di ogni genere.
Altra conseguenza è la cessazione del servizio mensa alla scuola materna De Amicis di corso Giannone. Ma la mensa non è l’unico problema visto che, sempre a causa dei gravi problemi finanziari, anche i librai hanno chiuso il credito al Comune e non accettano più i buoni per acquistare i testi scolastici.
E pensare che la De Amicis, che vanta centottanta bambini iscritti, è tra le più antiche e apprezzate della città.
I genitori hanno così deciso di fare in autonomia sia bando che assegnazione del nuovo servizio, e così, piuttosto che pagare il ticket mensa al Comune, si autotasseranno per finanziare un servizio di mensa privato riservato ai soli bambini della scuola.
Speriamo che i disagi per i casertani si fermino ai già gravi disservizi relativi alla raccolta dei rifiuti e alla mensa scolastica. Ma i debiti “patiti” dal Comune sono tali che tutto lascia presagire che i problemi per i cittadini non si fermeranno a questi.
i comuni falliti ormai spuntano come i funghi… poveri noi!
A Caserta il primo problema è fare la rivoluzione e riconquistarla alla società civile, dando dignità alla città migliore, spesso senza voceBilly
Caserta???? Ma quanti abitanti ha? E dopo Parma con ben 800 milioni (ma qualcuno dice si superino i 1.000!) ….Hanno spostato il debito dal bilancio centrale alla PA periferica. Una catastrofeStefania