Il cielo in una stanza: il significato spiazzante che nasconde

Il cielo in una stanza: il significato spiazzante che nasconde

Introduzione

Il cielo in una stanza è uno dei brani più popolari della canzone italiana. Proposta anche nell’ultima edizione di Sanremo dal duo Mahmood-Blanko, nella serata dedicata alle cover dei brani del passato in coppia con altri artisti ospiti. Duo che vincerà come noto anche il Festival.

Una riproposizione che ha di nuovo rinverdito l’interesse per questa canzone, che ha compiuto 62 anni. Lanciata nel 1960, scritta da Gino Paoli e cantata da Mina, all’epoca entrambi ventenni. Il primo aveva 26 anni, la seconda, agli esordi, appena 20.

Il cielo in una stanza consacrò entrambi. Ma, sebbene sia passata come una canzone sentimentale, una delle tante della canzone italiana, in realtà ha un significato particolare. Che forse pochi conoscono.

Il cielo in una stanza significato

Il cielo in una stanza, in realtà, parla delle case di tolleranza. Più volgarmente definite bordelli. Chiuse due anni prima con la Legge Merlin, promossa dalla senatrice socialista Lina Merlin.

Come ricorda Medium, nata nel 1887, fu una delle sole cinque donne presenti all’interno della “Commissione dei 75”, che scrisse la Costituzione italiana. Laica, partigiana e profondamente femminista, la Merlin anticipò l’emancipazione femminile e la lenta separazione dalle logiche patriarcali, che sarebbe partita nel nostro paese solo una decina di anni dopo.

Lina Merlin ricevette molte lettere, ora di ringraziamento dalle donne “liberate” dalla schiavitù del corpo, ora di attacco e minacce dagli uomini sentitisi privati da uno spazio di evasione dalla routine familiare e professionale. Oltre che da un business.

Come disse Gino Paoli in una intervista del 2009 all’Agenzia ADNKronos, in occasione dei 50 anni di carriera

Ho scritto ‘Il cielo in una stanza’ per una signorina del bordello Il Castagna di Genova. Che c’è di strano? Chi l’ha detto che non si può amare una pu**ana? Per me il se**o è come un sacrificio umano, qualcosa che ti scaraventa in una dimensione mistica. Se non c’è amore, lo chiama, lo fa nascere, magari anche solo per quel momento. E poi non lo sa che il peccato mette il sale nel se**o? Che la migliore è la sc**ata ‘cattolica’? Il se**o come reazione a un’imposizione, una cosa che moltiplica il godimento

Il cielo in una stanza parlava per la prima volta dell’argomento dal punto di vista della donna. Addirittura una prostituta. Una rivoluzione culturale in un’Italia ancora profondamente censoria.

Il cielo in una stanza testo

Come fece notare la sempre arguta Oriana Fallaci nel 1962 alla Merlin, con l’abolizione delle case chiuse non sarebbe stata abolita la prostituzione. Che la giornalista già descrisse, a soli 4 anni dalla promulgazione della legge, continuativa “nella stessa brutale umiliazione morale, nello stesso sfruttamento, nella stessa desolazione”.

Anzi, negli anni, il fenomeno è pure peggiorato. Con l’importazione di schiave dall’estero (soprattutto Africa ed Est Europa), scaraventate in strade periferiche, isolate, alla mercé anche di depravati assassini. Tanto chi si accorgerebbe della loro sparizione?

Ecco il testo de Il cielo in una stanza

Quando sei qui con me
Questa stanza non ha più pareti
Ma alberi
Alberi infiniti
Quando tu sei vicino a me
Questo soffitto viola
No, non esiste più
Io vedo il cielo sopra noi
Che restiamo qui, abbandonati
Come se non ci fosse più
Niente, più niente al mondo
Suona un’armonica
Mi sembra un organo
Che canta per te e per me
Su nell’immensità del cielo
Per te e per me
Nel cielo

Il celo in una stanza video

Ecco invece il video della canzone, con l’esibizione di Mina appena ventenne:

Conclusioni

Legalizzare la prostituzione porterebbe una maggiore tutela per chi la pratica, per chi ci va, porterebbe entrate fiscali e controlli sanitari. Ma, per ora, questa stanza non ha più pareti…

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