Ikea, risparmio col brivido: tutti i prodotti ritirati perché pericolosi

NEGLI ULTIMI ANNI LA MULTINAZIONALE SVEDESE E’ STATA SPESSO COSTRETTA A RITIRARE QUALCHE PRODOTTO, SOPRATTUTTO PER SALVAGUARDARE I BAMBINI
La multinazionale svedese del settore immobiliare Ikea vanta ad oggi ben 315 negozi dislocati in ventisette paesi, maturando un fatturato annuo che sfiora il miliardo e mezzo di euro. Molti gli investimenti anche nel nostro Paese, in barba agli atavici problemi riguardanti tasse, burocrazie e aree definitive in gergo economico ‘depresse’ per la loro condizione socio-economica. Ikea vanta infatti ventuno negozi, a cui, presto, se ne aggiungerà un altro a Verona, che dovrebbe portare mille nuovi posti di lavoro. Risparmio e nuova occupazione dunque. Ma anche tanti casi di prodotti ritirati perché ritenuti pericolosi, soprattutto per i più piccoli. Di seguito una lunga carrellata.

LA CASSETTIERA A RISCHIO CROLLO– Un bimbo di due anni della Pennsylvania e un altro di 23 mesi, residente nello stato di Washington, sono morti lo scorso anno schiacciati da una cassettiera Ikea modello Malm. Per questa ragione il colosso svedese starebbe ritirando dal mercato Usa 27milioni di cassettiere e credenze di quel tipo. A renderlo noto, il portavoce della Us consumer product safety commission (Cpsc), l’agenzia americana che si occupa della verifica della sicurezza dei prodotti per il mercato statunitense. Secondo quanto reso noto l’allarme riguarderebbe appunto cassettiere modello “Malm”.
Oltre alla morte dei due bambini lo scorso anno, l’azienda avrebbe ricevuto altre 14 segnalazioni di incidenti che coinvolgono gli stessi mobili e che hanno procurato il ferimento lieve di altri 4 bimbi.
Ikea consiglia ai clienti che hanno acquistato questo tipo di mobili di contattare l’azienda. Gli acquirenti non sono obbligati a restituirli, ma sono a disposizione kit per l’ancoraggio al muro.
MATERASSI A PROVA DI SOFFOCAMENTO– Qualche mese fa è giunta notizia che tremila materassi per bambini (modello VYSSA) venduti dall’Ikea dall’agosto 2010 e con data di produzione precedente al 4 maggio 2014 devono essere ritirati dal mercato per una serie di incidenti che hanno coinvolto alcuni bambini. L’articolo, venduto negli Stati Uniti, non ha creato problemi gravi, ma la stessa azienda svedese ha ritenuto utile non correre altri rischi. Il modello di materasso è più corto della rete con la quale viene venduto in abbinamento. Alcuni bambini sarebbero rimasti incastrati nello spazio rimasto vuoto. Una scoperta sfuggita ai controlli della società.
LAMPADE A RISCHIO IMPICCAGGIONE– Lo scorso anno Ikea ha ritirato dal mercato le lampade Smila, lumi per le camerette dei bambini, considerate a rischio strangolamento a causa di un filo troppo lungo, di cui solo in Italia sono stati venduti almeno 4 milioni di esemplari e 30 milioni in tutto il mondo. Si tratta di lampade da parete a forma di stella blu, cuore rosso, luna gialla o fiore rosa, dotate di un lungo cavo che, se posto nei pressi del lettino o della culla di un bambino, possono moltiplicare a dismisura il rischio che possa attorcigliarselo intorno al collo.
Infatti lo scorso anno un bimbo britannico di 17 mesi ha perso la vita strangolato a causa del cavo della lampada Smila, mentre un altro bambino di 15 mesi è stato salvato in extremis, quando aveva già intorno al collo il filo elettrico della lampada Tassa Natt.
L’azienda ha messo in evidenza, in un comunicato stampa, che in entrambi i casi i fili erano stati posti troppo alla portata dei bambini e non fissati saldamente alla parete, ma in ogni caso ha pubblicato sul proprio sito americano un avviso alle famiglie che avessero già acquistato le lampade, a fissarle adeguatamente o a restituirle, oltre a ritirare dal mercato i modelli in vendita nei propri store.
STESSO PERICOLO PER I BALDACCHINI– Nello stesso periodo, oltre al richiamo delle lampade Smila, sul sito Ikea è presente una pagina di avviso per i baldacchini per i lettini dei bambini (modelli Legendarisk, Minnen set per letto a baldacchino, Barnslig boll, Minnen Brodyr, Himmel, Fabler, Tissla e Klammig), anche questi a rischio strangolamento per la presenza della rete del baldacchino che i bambini potrebbero avvolgersi intorno al collo.
SEGGIOLONI A RISCHIO CADUTA – Nel gennaio 2012 Ikea ha avvisato di voler ritirare un milione di pezzi difettosi di un seggiolone per bambini. L’azienda svedese ha invitato i clienti che hanno acquistato il prodotto che si chiama “Antilop” a sostituire la cintura perché può aprirsi improvvisamente durante l’utilizzo, con conseguente rischio di caduta.
L’annuncio è stato fatto direttamente dalla sede svizzera dell’Ikea.
Nella nota si legge che il richiamo «riguarda solo i seggioloni Antilop prodotti dal fornitore N. 17389 con data di produzione 0607-0911. Il numero del fornitore e la data di produzione sono riportati sotto il sedile».
Fino ad ora Ikea ha ricevuto otto segnalazioni relative all’apertura della cintura. Chi ha acquistato il seggiolone è invitato a recarsi in un negozio o a contattare il Servizio clienti al numero verde 0800 000 007 per ricevere gratuitamente la sostituzione della cintura.
In Italia, fa sapere sempre l’ufficio stampa, ne sono stati venduti circa 80.000, grosso modo 1,5 milioni nel mondo.
La portavoce di Ikea, Ylva Magnusson, ha precisato che tre dei bambini hanno riportato ferite, per fortuna lievi. Ikea consiglia ai clienti di contattare l’azienda se hanno acquistato questo tipo di seggiolone per ricevere gratuitamente una cintura sostitutiva. Il modello Antilop è venduto in 46 Paesi, ma la maggior parte dei prodotti difettosi è stata acquistata in Germania, Olanda e Svezia. I prodotti interessati sono solo quelli realizzati fra il luglio 2007 e novembre 2009 dal fornitore cinese identificato dal codice 17389 che si può leggere sotto il sedile. I seggioloni che non riportano questa sequenza numerica non hanno fatto registrare problemi.
Ma già in precedenza, nel 2009, un altro seggiolone, il modello Leopard, era stato ritirato, perché potenzialmente a rischio di soffocamento per i bambini, oltre che di altri danni dovuti al possibile scivolamento del sedile.
LA GRIGLIA COCENTE – Sempre nel 2012, Ikea avvisò sul proprio sito e a mezzo stampa, che i clienti che hanno acquistato un forno NUTID o FRAMTID con data di produzione 1134-1150 (aass – anno e settimana) devono sostituirne le griglie.
La griglia fornita con il prodotto infatti non é sufficientemente larga e può cadere durante l’utilizzo del forno, con conseguente rischio di scottature. IKEA non ha ricevuto alcuna segnalazione relativa a lesioni, ma ha deciso, in via preventiva, di sostituire le griglie dei forni interessati. Questo perché la sicurezza è da sempre la nostra massima priorità. Questa operazione non riguarda le leccarde del forno, che si inseriscono correttamente.
L’operazione riguarda solo i forni con data di produzione 1134-1150 (aass – anno e settimana: 22. Agosto 2011 – 18 dicembre 2011) e con determinati codici articolo.
LA CAFFETTIERA E LA TAZZINA A PROVA DI CALORE – Nel 2011 il colosso svedese ha dovuto diramare una campagna di richiamo che ha coinvolto in Italia anche la caffettiera/teiera FÖRSTÅ e la tazza in vetro RUND, per possibili rotture dei prodotti con conseguenti rischi di lesioni per i consumatori.
A Napoli c’è un detto: ‘o sparagno nun è mai guadagno’. Quanto meno va apprezzata la prontezza con la quale Ikea richiama i prodotti difettosi. Ma una maggiore attenzione in fase di produzione, e soprattutto, una maggiore ispezione da parte del Governo, sarebbero molto opportuni. In special modo per i prodotti destinati ai bambini e quelli per la cucina. Gli svedesi non sono certo più furbi dei cinesi…
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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