IA fa prima strage di posti di lavoro: IBM rinuncia a quasi 34mila dipendenti

IA fa prima strage di posti di lavoro: IBM rinuncia a quasi 34mila dipendenti

In questi mesi si sta parlando tanto di rischi e opportunità legati all’Intelligenza artificiale (IA). In particolare, alle sue implicazioni sulla vita sociale, ma, soprattutto, sull’occupazione, dato che molti posti di lavoro sono a rischio. Soprattutto quelli legati alla creatività e all’intelletto. Qui un approfondimento.

Del resto, è l’antico scontro tra gli esseri umani e la tecnologia. Iniziato con la rivoluzione industriale, quando i primi macchinari introdotti nelle fabbriche erano in grado di sostituire migliaia di operai. Il che genero anche fenomeni come il luddismo, dove gli operai licenziati protestavano distruggendo proprio quei macchinari rei di avergli tolto il lavoro.

IBM, storico colosso informatico americano, con quasi mezzo secolo di storia alle spalle, ci dà già una prova di come l’IA possa ridurre drasticamente i posti di lavoro un tempo coperti dagli esseri umani.

IBM taglia posti di lavoro sostituendoli con la IA

Come riporta Ansa, IBM prevede di sostituire il 30% dei dipendenti con l’automazione. Ad annunciarlo a Bloomberg il Ceo del colosso informatico, Arvind Krishna, che prevede di sospendere 7.800 nuove assunzioni nell’area di back office e sostituirle con l’AI nel giro dei prossimi 5 anni.

Ma non solo:

nei ruoli non rivolti alla clientela che impegnano circa 26.000 dipendenti, “potrei facilmente vedere il 30% sostituito dall’intelligenza artificiale e dall’automazione in un arco di 5 anni

Il progetto di Krishna prevede che le ‘mansioni più banali‘ come le lettere di lavoro o il trasferimento di dipendenti da un reparto all’altro sarà probabilmente automatizzate. Mentre altre funzioni – chiarisce – che riguardano l’analisi della composizione e della produttività della forza lavoro, probabilmente non sarà sostituito nel prossimo decennio. Il tempo che l’IA si affini e possa fare pure quello.

Ibm attualmente vanta circa 260.000 dipendenti. Che però ridurrà gradualmente nei prossimi anni. Di oltre il 10% già nel prossimo quinquennio, ovvero quasi 34mila persone.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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