Quando uscì nel 2017, Happy clown fu un vero successo, per quanto limitatissimo nella distribuzione.
Leggendo la trama di Happy clown, viene subito da pensare che si tratti del solito tentativo di remake nostrano dei due film usciti in questi anni dedicati a Joker. Tuttavia, la facile associazione è completamente sbagliata.
La pellicola risale al 2017, quindi, in tempi non sospetti, ha addirittura anticipato nel suo piccolo le tematiche viste nei due lungometraggi prodotti coi soldoni di Hollywood, interpretati magistralmente da Joaquin Phoenix (nel contestato sequel affiancato come noto dall’altrettanto eccellente Lady Gaga).
Quando uscì nel 2017, Happy clown fu un vero successo, per quanto limitatissimo nella distribuzione e partito con zero Budget. Ottenendo anche la riproduzione in DVD grazie a Nocturno. Ma adesso, per fortuna, Roberta Sciuto, sceneggiatrice e autrice, e Andrea Petrini, hanno in progetto un remake da proporre su scala nazionale.
Il film affronta temi di violenza, microcriminalità e denuncia sociale. Riflettendo su episodi di cronaca nera che continuano ad affliggere l’Italia, con una particolare attenzione agli episodi di violenza che colpiscono l’Emilia-Romagna.
Di seguito riportiamo la trama di Happy Clown e qualche nota biografica sugli autori.
La trama di Happy Clown
Leonardo e un uomo costretto a lavorare come clown per feste di compleanno, insieme al suo amico Alessandro. La sua vita prende una piega drammatica quando, insieme alla sua fidanzata Giulia, viene aggredito da una gang di giovani ben vestiti e insospettabili.
Da questo evento si scatena una serie di circostanze che porta Leonardo a una ricerca di
giustizia e vendetta. Tra indagini personali, vendette trasversali e scontri brutali, la storia riflette il degrado della società contemporanea, con riferimenti a eventi di cronaca nera realmente accaduti, come il Circeo, ritradotti in un contesto cinematografico.
Il film fonde temi di violenza, microcriminalità e denuncia sociale, con una forte componente visiva. Tanto che l’opera originaria fu anche oggetto di tagli e censure.
Come nasce l’idea di Happy Clown
L’idea originaria della pellicola nasce semplicemente dalla realtà che ci circonda. Negli ultimi anni, in Italia, si è assistito a un preoccupante aumento della microcriminalità, con episodi che colpiscono la sicurezza e la serenità dei cittadini. Aggressioni, furti e atti vandalici sono in crescita, spesso legati a tensioni sociali e disparità etniche. In diverse città italiane, sono emersi casi di microcriminalità che coinvolgono bande giovanili e conflitti tra comunità di diverse origini.
Un fenomeno che non riguarda più solo i grandi centri urbani, ma tocca anche i piccoli comuni, riflettendo una realtà che non può essere ignorata.
Il film è nato quasi 10 anni fa con la missione di denunciare la crescente violenza reale che allora stava affliggendo l’Italia, pure peggiorata di recente. Dunque ancora attualissimo.
Chi sono gli autori di Happy Clown
Conosciamo un po’ meglio chi c’è dietro l’opera:
- Roberta Sciuto, sceneggiatrice e autrice, ha recentemente vinto il primo premio come
miglior pitch al Biografilm Festival 2024. Ha collaborato a numerose produzioni, e nel suo
percorso ha dimostrato una grande versatilità, lavorando sia come autrice radiofonica che
sceneggiatrice. La sua esperienza come scrittrice di denuncia sociale si sposa
perfettamente con le tematiche forti del film; - Andrea Petrini, ideatore e protagonista del film originale del 2017, ha recitato nel ruolo di
Happy clown, diventato simbolo della produzione indipendente. Tra i suoi progetti più
recenti, ha diretto il mockumentary “Tu lo conosci Testori?”, prodotto dall’associazione Di
scena in scena, e il cortometraggio “Imparare dai bambini”, realizzato per l’Istituto San
Giuseppe (qui il suo Cv).
Speriamo davvero che il progetto vada in porto e che gli autori riescano a trovare fondi, finanziamenti e partnership. Noi, nel nostro piccolo, cercheremo di dare una mano seguendo il progetto nelle sue varie fasi.
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