Guerra in Ucraina provoca strage di alberi in Finlandia

Introduzione

La guerra in Ucraina sta avendo molteplici conseguenze negative, su più settori. E anche gli alberi pagheranno il loro prezzo.

Come accadrà nella verde Finlandia, paese che ha deciso di restare neutrale e di non aderire alla NATO. Ma fa parte dell’Unione europea dal 1995 ed è l’unico Paese nordico ad aver adottato l’euro come moneta, in sostituzione del marco finlandese. Con tutte le conseguenze che ne sono derivate (ne ho parlato qui).

La Finlandia è molto prossima alla Russia e fu anche invasa dai sovietici dopo una lunga ed eroica resistenza durante la Seconda guerra mondiale. E oggi ha deciso di rinunciare all’importazione di alberi dal vicino scomodo, con pesanti conseguenze per gli alberi del paese.

Strage di alberi in Finlandia

Come spiega Il fatto quotidiano, nel 2021, riferisce il Natural Resources Centre of Finland, l’importazione di legno da Helsinki era pari a 12.7 milioni di metri cubi. Polpa di legno soprattutto – costituiva la metà del totale, o poco più – seguita da trucioli e altre produzioni. Il Paese di provenienza era, nel 73% dei casi, la Russia. Seguita dall’Estonia, che ha fornito il 12%, e dalla Lettonia, con il 9%.

Per sostituire questo materiale, Helsinki dovrà ripiegare sulle proprie foreste, da una parte, e puntare su altri Paesi, dall’altra.

Sempre secondo i dati raccolti dal Natural Resources Centre of Finland, già lo scorso anno in Finlandia sono stati abbattuti più di 65 milioni di metri cubi di tronchi e circa 10 milioni di metri cubi di legno per l’uso nell’industria forestale. Il totale sale perciò a 76 milioni.

Dato che il legname importato dalla Russia sarà sostituito da quello nazionale, i volumi di abbattimento aumenteranno nel corso di quest’anno – dice Pellervo – del 3%. L’anno prossimo gli investimenti nel settore forestale aumenteranno sia per il fabbisogno di cellulosa sia per lo stesso taglio del mercato. Anche in questo caso si stima una crescita del 3%. È perciò probabile che la raccolta del legname superi il massimo che sia mai stato raggiunto, 80,5 milioni di metri cubi.

A risentirne anche il commercio tra i due paesi

Le sanzioni Ue hanno colpito lo scambio fra i due Paesi sia nelle importazioni sia nelle esportazioni: la dogana finlandese ha registrato un crollo di oltre il 60% in entrambe le direzioni e in relazione alle due settimane precedenti all’applicazione dei provvedimenti.

Olli-Pekka Penttila, direttore della dogana, ha detto all’agenzia Reuters che le conseguenze sul commercio sono peggiori anche rispetto a quelle del 1991, anno in cui l’Unione Sovietica si è sgretolata.

Insomma, danni su danni. Di una guerra che non vede fine.

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