Grazie a Trump migliaia di soldati americani via da Afghanistan e Iraq

Checché se ne dica, il vituperato Donald Trump è stato una parentesi felice per quanto riguarda l’atteggiamento aggressivo degli Usa nei confronti del resto del Mondo. Un atteggiamento iniziato con l’ingresso nella Seconda guerra mondiale (Pearl Harbor però puzza tanto di artificiosità alla 11 settembre), continuato con l’angelico Kennedy (vedi Cuba e Vietnam), proseguito con Nixon (indimenticabili i massacri ingiustificato in Cambogia), prolungato con Bush padre in Iraq, mascherato dai buonisti Clinton e Obama e acuito da Bush figlio.

Infatti, non solo Trump resta di fatto l’unico presidente, tra questi, a non aver iniziato o continuato alcuna guerra (a parte due operazioni chirurgiche, in Iraq e Siria, senza alcuno spargimento di sangue tra i civili), ma ha anche mantenuto la promessa di disimpegnarsi dai teatri di guerra voluti da Bush in nome della esportazione della democrazia. Ed importazione del petrolio.

Ecco nel dettaglio la decisione di Trump che ora imbarazza i democratici.

Trump riduce soldati americani in Iraq e Afghanistan a 2.500 soldati

Come riporta Il Primato Nazionale, il Pentagono ha comunicato che le unità dei soldati americani impegnati in quel di Iraq e Afghanistan verranno tagliate a 2.500. Dunque, si conferma l’obiettivo di raggiungere tale numero di soldati impiegati entro il 15 gennaio 2021.

Trump aveva definito queste due guerre “senza fine”. In realtà il Congresso non era molto d’accordo col biondo Tycoon. L’11 dicembre 2020, infatti, l’assise presa d’assalto il giorno della Befana del corrente anno, aveva approvato un disegno di legge sul nuovo bilancio per la Difesa nel quale si prevedeva di vietare l’utilizzo di fondi per finanziare il ritiro dei soldati Usa dall’Afghanistan al di sotto delle 4mila unità.

Trump, dopo aver minacciato il veto, ha tirato dritto imponendo la sua volontà.

Una iniziativa imbarazzante per Joe Biden, il cui passato mostra un atteggiamento tutt’altro che pacifista. Malgrado l’immagine alla Mulino bianco che i media progressisti ci stanno dipingendo da mesi. Ne ho parlato qui.

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