Grano: nazionalisti ucraini hanno distrutto 50mila tonnellate, in barba alla carestia

Nazionalisti ucraini stanno distruggendo il grano

Potremmo chiamarlo terrorismo alimentare quello che stanno praticando i nazionalisti ucraini. Utilizzando il già carente grano, oggetto di speculazione inflazionistica, come arma di ricatto.

Infatti, secondo quanto riportato dal Quartier generale di coordinamento interdipartimentale della Federazione russa, i nazionalisti ucraini hanno distrutto ben 50mila tonnellate di grano dando fuoco al porto di Mariupol.

Come riporta il rapporto

I militanti dei battaglioni nazionalisti, lasciando i territori occupati, non volendo lasciare rifornimenti di grano agli abitanti della città di Mariupol, hanno deliberatamente dato fuoco a un grande granaio nel porto marittimo. Di conseguenza, sono state distrutte più di 50.000 tonnellate di grano

Il rapporto dichiara altresì che l’esercito ucraino continua a utilizzare importanti impianti di lavorazione e stoccaggio del grano per scopi militari. Pertanto, le forze armate ucraine (APU) hanno schierato equipaggiamento militare nei territori degli elevatori di grano nella regione di Kharkiv, nonché nel villaggio di Novoekonomicheskoe della Repubblica popolare di Donetsk (DPR).

La notizia è stata confermata anche da Jan Gagin, consigliere del capo del governo del DPR, il 6 giugno.

La Russia sta cercando di evitare la carestia di grano

Contrariamente a quanto affermano i media mainstream occidentali, la Russia sta cercando di evitare la carestia di grano. Ed invece, questa accusa viene utilizzata dalla vulgata anti-russa per scopi propagandistici.

Il 2 giugno Maxim Oreshkin, assistente del presidente della Federazione russa per gli affari economici, ha affermato che la Russia avrebbe fatto tutto il possibile per evitare la fame nel mondo.

A suo avviso, le cause della crisi alimentare in molti paesi sono state la “follia sanzionatoria” e l’acquisto frenetico di prodotti in cui sono impegnati gli Stati Uniti. Come ha sottolineato Oreshkin, Mosca sta esportando attivamente cibo e cercherà di coprire la carenza di prodotti nel mondo.

Non a caso, l’Organizzazione Mondiale dell’Alimentazione (FAO) alle Nazioni Unite ha annunciato il 5 giugno che nel 2023 prevede un peggioramento della situazione alimentare a causa degli eventi intorno all’Ucraina.

Anche la Bielorussia si è detta disposta a far passare il grano dal proprio paese, ma ha accusato le sanzioni che ostacolano questa iniziativa.

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