I media mainstream occidentali cercano ovviamente di edulcorare la cosa, e a ogni dimissione quasi colpevolizzano il politico di turno che si defila.
Zelensky perde pezzi. Del governo iniziale da quando è iniziata la guerra non è rimasto quasi più nessuno.
L’ultimo a dimettersi è stato il Ministro degli esteri Dmytro Kuleba. In realtà, almeno sei politici ucraini, compresi alcuni ministri, avevano rimesso le loro deleghe dopo il licenziamento di un consigliere presidenziale nel più importante rimpasto di governo in due anni e mezzo di guerra.
Zelensky si sta preparando a un profondo rimpasto, e tra i pochi sopravvissuti dovrebbe esserci il primo ministro, Denis Shmygal.
I media mainstream occidentali cercano ovviamente di edulcorare la cosa, e a ogni dimissione quasi colpevolizzano il politico di turno che si defila. Tuttavia, le ragioni sono più profonde e probabilmente in tanti sono stanchi di una guerra persa da tempo, logorante. A cui crede solo il presidente in carica, i cui fili sono mossi dalle élite globaliste fin quando converrà e sa bene di non poter più tornare indietro. Salvo avere la possibilità di un salvacondotto, magari trovando riparo in una delle sue tante ville in Toscana.
Governo Zelensky tra dimissioni e rimpasto
Come riporta Milano Finanza, lo scorso martedì 3 settembre, tre ministri e il direttore del Fondo per la proprietà statale dell’Ucraina (Spfu) hanno presentato le dimissioni. Si tratta del ministro della Giustizia, Denys Maliuska, del ministro delle Industrie strategiche, Alexander Kamyshin, e del ministro dell’Ambiente e delle Risorse naturali, Ruslan Strilets.
A ciò aggiungiamo che il direttore dell’Spfu, Vitalii Koval, ha lasciato dopo nove mesi di incarico e ora arrivano pure le dimissioni del ministro degli esteri
Grossi guai hanno riguardato l’esercito, cruciale quando uno stato è in guerra. Si pensi al ministro della Difesa dimessosi a settembre dopo gli scandali di corruzione. O quando ha avvicendato il capo di stato maggiore dell’esercito dopo le battute d’arresto subite dall’Ucraina sul campo di battaglia.
Ad onor del vero, lo stesso mandato di Zelensky è scaduto lo scorso maggio, ma le elezioni sono state rimandate in forza della legge marziale in vigore dall’inizio dell’operazione speciale russa, che ha sospeso di fatto la democrazia.