GOODBYE MOONWALKER!

Non vorrei trasformare questo Blog in un necrologio, ma non si può non dedicare un post alla scomparsa di colui che è stato definito il “Re del Pop”: Michael Jackson.
Si è spento ieri nella sua casa di Los Angeles, in seguito ad un infarto che ha reso vano ogni tentativo di rianimarlo. Avrebbe compiuto 51 anni il prossimo 29 agosto.

Su di lui sono girate le voci più variopinte, strambe, nonché accuse gravi, sulle quali però l’opinione pubblica si è sempre divisa tra la loro vera o finta veridicità, e la stessa giustizia non ha mai fatto pienamente chiarezza. Tra le accuse più grave rivoltegli, quella di aver abusato di minorenni che ospitava nella sua casa dove aveva adibito un Parco giochi per bambini poveri o malati terminali. Accuse dalle quali fu assolto.
Ma oltre ai guai giudiziari, bisogna anche aggiungere le notizie riguardanti vari problemi di salute, quasi tutte smentite. Ultima, quella di un presunto tumore alla pelle.
Credo che però Michael vada ricordato per il suo talento, per quello che c’ha lasciato, avendo iniziato molto presto nelle fila dei “The Jackson five” con i quale incise il primo lavoro discografico nel 1968 (a soli 10 anni), iniziando poi una carriera da solista ad inizio anni ’70, fino al grande successo del singolo (inserito nell’omonimo album) “Thriller” del 1982 , che lo rese celebre in tutto il Mondo, grazie anche ad un video molto suggestivo. Poi altri successi successivi, aiutati anche da video sempre all’avanguardia (vari sono infatti anche i DVD che ha prodotto). Ultimo lavoro discografico “Invincibile” del 2001, mentre negli anni successivi si è chiuso a vita privata, lasciando adito a notizie spesso false e come detto anche ridicole. Fino all’annuncio di una serie di concerti per il prossimo luglio; e proprio l’ansia e lo stress per la preparazione di questi che, secondo le prime voci che stanno trapelando sulle cause della sua morte, gli avrebbero causato un infarto.
In realtà, come sempre è accaduto nella sua vita, anche nelle ore immediatamente successive (e presumo anche nei mesi successivi) alla morte, sono trapelate varie voci, tra cui una sorta di “eutanasia” praticatagli dai familiari per aiutarlo a morire, o un errore da parte dei medici che gli avrebbero somministrato in modo eccessivo degli antidolorifici.
Molte persone di colore lo stimano e apprezzano per averli rappresentati in tutto il Mondo, sebbene egli abbia preferito, col crescere del successo, schiarire la propria pelle; come se quel colore nero fosse un freno al suo successo o un imbruttimento al suo armonioso aspetto estetico. Ma a parte ciò, “Jacko” è stato anche un uomo molto generoso, con molti atti di beneficenza a destra e manca.
Purtroppo, come spesso accade per chi proviene da umili o modeste origini, Michael Jackson molto probabilmente, non è riuscito a gestire il radicale passaggio dall’essere sconosciuto e ai margini della società, al diventare una stella del Pop Mondiale; un passaggio che ti comporta anche l’essere invidiato, l’essere abbandonato da molti amici per gelosie latenti, l’essere accusato anche delle cose più ridicoli, se non gravi, l’avere persone al tuo fianco non sapendo mai se lo fanno per interesse o sentimenti autentici.
Ma se c’è una cosa che a Michael non potranno mai cancellare o mettere in discussione, quello è il suo talento, esteriorizzato mediante l’armonioso danzare del suo corpo, una voce soave e delicata, ma graffiante quando occorreva, la capacità di scrivere testi allegri ed ironici ma anche testi seri e toccanti (vedi “We are the World”, singolo scritto insieme a Lionel Richie, che servì a raccogliere fondi di beneficenza contro la fame nell’Africa Orientale, con la partecipazione di molti artisti di fama dell’epoca).
Goodbye Moonwalker! Re del Pop da molti imitato, in modo inutile e a volte davvero ridicolo.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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