Gol che vale doppio in trasferta addio: le partite più belle che ha deciso

Segnare in trasferta per una squadra di calcio è sempre un’impresa. Dover effettuare un viaggio, magari dall’altra parte del continente o del paese. Dover affrontare i tifosi avversari, in superiorità numerica rispetto ai propri. E anche per questo era stato ideato il gol che vale doppio in trasferta, proprio per premiare chi, nonostante tutto, riusciva a segnare.

Ed ora, dopo quasi sessant’anni di onorata carriera e tifosi casalinghi delusi, il gol che vale doppio in trasferta viene mandato in pensione. In un mondo del calcio in continuo cambiamento, in peggio per i più romantici, non c’è posto neppure per lui.

Vediamo le partite più belle che il gol che vale doppio in casa ha deciso.

Gol che vale doppio in trasferta partite più belle

gol che vale doppio in trasferta

Come riporta Il fatto quotidiano, il primo ad approfittare del gol che vale doppio in trasferta è il Benfica. Siamo nella Coppa dei Campioni 1967/1968, nel primo turno i portoghesi sono sotto 1-0 in casa del Glentoran. Sembra finita. Poi Eusebio segna il pareggio a 4’ dalla fine. Due settimane più tardi è ancora battaglia. Il Benfica prova in tutti i modi a segnare ma sbatte contro il muro nordirlandese. La Perla Nera non trova il gol. Ma non fa niente. Basta quello dell’andata. Così i biancorossi volano al turno successivo.

Nel 1977 la Juventus si gioca la finale di Coppa Uefa contro l’Athletic Bilbao, quando ancora c’era la doppia finale. Al Comunale ci pensa Tardelli. Poi nel return match tocca a Bettega. La Juventus è in vantaggio. Ma si fa recuperare. I baschi vincono 2-1. Eppure non basta. È un 2-2 totale che trasforma la matematica in un’opinione.

Quindici anni più tardi toccherà all’altra sponda del Po confrontarsi con la ferrea legge della trasferta. In casa finisce 2-2. Per vincere il trofeo serve un’impresa ad Amsterdam. I granata ci vanno vicinissimi. Colpiscono tre pali. E l’arbitro non fischia al Toro un rigore piuttosto evidente. Emiliano Mondonico afferra una sedia e la alza fino a portarla sopra la sua testa. È un gesto che diventa iconico.

Nel 2003 Inter e Milan si affrontano nella semifinale di Champions League. Un derby che all’andata finisce 0-0. Al ritorno Shevchenko e Martins scolpiscono il finale sull’1-1. È una beffa. Perché il Milan vince per i gol fuori casa, pur essendo, di fatto, in casa.

Ma il gol che vale doppio in trasferta favorirà i rossoneri nella Champions dell’anno seguente. In semifinale i rossoneri pescano il Psv. A Milano finisce 2-0. Nella sfida di ritorno gli olandesi azzerano l’equazione, ma non la sostanza. Finisce 3-1. E il gol di Ambrosini trascina il Milan in finale. In finale però perderà col Liverpool, in quella famosa rimonta 3 a 0 – 3 a 3 che poi finirà in favore dei Red Devils ai rigori. Nella storia resteranno anche le papere di Dida, portiere brasiliano rossonero che da allora non si riprenderà più.

Nel 2009 Chelsea e Barcellona si affrontano in semifinale di Champions. Al Camp Nou è 0-0. Poi i Blues centrano l’impresa a Stamford Bridge. È 1-0 grazie a Essien. Ma in pieno recupero Messi riesce a pescare tra un nuvolo di avversari appena fuori dall’area di rigore Andres Iniesta. La palla finisce sotto l’incrocio. Il Barça vola a Roma. In finale batte il Manchester United in quella che è l’inizio dell’epopea di Guardiola.

Ultima volta che gol che vale doppio è stato decisivo

L’ultima volta che il gol che vale doppio in trasferta è risultato decisivo è il 2018. La Roma di Di Francesco prendere quattro schiaffi al Camp Nou nell’andata dei quarti di Champions. Dzeko però riesce a segnare un gol. Un gol che risulterà decisivo. All’Olimpico finisce 3-0, per un 4 a 4 che pende a favore dei giallorossi. I quali poi si fermeranno in semifinale.

In un mondo globalizzato, giocare in casa o fuori casa deve essere la stessa cosa. Il calcio si è adeguato, togliendoci il gusto dello sforzo di segnare in trasferta.

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