Gaia Tortora si dice indignata per il fatto che la proposta di istituire una Giornata per le vittime degli errori giudiziari sia stata respinta.
La data non è casuale: il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora. Amatissimo presentatore che finì in un calvario giudiziario da innocente. Ed è proprio la figlia Gaia Tortora, vicedirettore del Tg La7, a denunciare il fatto che in commissione Giustizia la proposta di istituire una Giornata per le vittime degli errori giudiziari sia stata respinta. Complice, come denuncia la stessa Gaia Tortora, il voto contrario del Movimento 5 stelle e l’astensione di Pd e Verdi sinistra.
Cosa prevede la Giornata per le vittime degli errori giudiziari
Primo firmatario dell proposta di legge è Davide Faraone, Italia Viva. Nel testo si legge che
è stato scelto il 17 giugno in memoria di quanto accaduto a Tortora, arrestato e incarcerato ingiustamente, il «simbolo di tutte le vittime degli errori giudiziari
Da allora, si legge nel testo
è cambiato ben poco. Ancora oggi troppi innocenti finiscono in carcere: in media 1.000 ogni anno, quasi tre al giorno, oltre 26mila negli ultimi venticinque anni
Per risarcire le persone che hanno subito ingiusta detenzione, lo Stato ha già speso
più di 740 milioni di euro e il conto prosegue al ritmo di 81mila euro al giorno. La presente proposta di legge intende dare dignità e riconoscimento ai protagonisti di storie strazianti, a innocenti accusati dei reati più diversi e tremendi sulla base di prove inesistenti o senza fondamento
Non solo sinistre, anche ANM contraria
Ma oltre alle opposizioni, a remare contro l’istituzione di una Giornata per le vittime degli errori giudiziari è anche l’ANM – Associazione Nazionale Magistrati – con le motivazioni enunciate da Giuseppe Santalucia, secondo il quale una siffatta iniziativa minerebbe la fiducia dello stato verso le istituzioni:
Il rischio è di indurre una sorta di sfiducia pubblica per la difficoltà di entrare nei meccanismi tecnici del processo e di cogliere il senso dell’errore giudiziario, che non si identifica con l’errore colpevole del giudice secondo il nostro sistema
La giornata prevedrebbe anche manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione. Oltre che iniziative nelle scuole per sensibilizzare gli studenti rispetto alla “presunzione di non colpevolezza, quale regola di giudizio oltreché quale regola di trattamento“.
Sul tema suggeriamo il claustrofobico film del 1971, Detenuto in attesa di giudizio, diretto da Nanni Loy e interpretato da Alberto Sordi.
Cos’è il Caso Tortora
Nel video che segue, invece, ricostruiamo il caso Tortora.