La sua performance danzante in costumino rosso a bordo piscina di inizio estate ha fatto registrare 2,8 milioni di visualizzazioni su Instagram. Il filmato precedente, un paio di mossette a suon di lounge music sul ponte di una barca a vela, in compagnia di due avvenenti ragazze, con atletico tuffo finale, di visualizzazioni ne aveva fatte 3,7 milioni. Roba da record.
Che Gianluca Vacchi sia un benestante, lo si è capito. Il suo modo di fare da cummenda mi ha però spinto a capire meglio chi fosse, accorgendomi che oltre allo slogan #enjoy propinato sui Social, dietro ci sia poco altro. Una realtà ben distante dal personaggio che si è costruito in rete ora a Ibiza ora a Miami. Ma si sa, gli anni in cui viviamo sono un’esasperazione del decennio ’80: sembrare è più importante che essere. Cerchiamo di capirne di più su di lui.
Chi è Gianluca Vacchi
Come riporta Il Fatto quotidiano, l personaggio di cui stiamo parlando è l’erede, insieme al cugino Alberto Vacchi, di un gruppo industriale di cui la società più nota è l’Ima, leader mondiale nella produzione di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari. Sembra un business di nicchia, ma l’azienda, quotata in Borsa, fattura 1,1 miliardi di euro. Di Ima Gianluca Vacchi possiede il 30 per cento, ha una carica da consigliere di amministrazione. Il gruppo, per il probabile sollievo di molti soci, è gestito con successo dal più tranquillo cugino Alberto, presidente e amministratore delegato, capo della Confindustria bolognese. Ed ex candidato nella primavera scorsa, a un passo dalla nomina, al vertice della associazione nazionale degli industriali.
Laureato in Economia e commercio, racconta, ha lavorato nell’azienda di famiglia fino a 29 anni e poi “per i successivi 20 anni ho avuto aziende in 12 settori diversi, comprandole e rivendendole”. Il pezzo forte della sua attività adesso sarebbe invece la GV Lifestyle, marchio di abbigliamento e bijoux. Solo che a giudicare da come vanno gli affari, forse gli sarebbe davvero convenuto vivere di rendita e non pensare ad altro. Il grosso degli affari di Gianluca Vacchi infatti non sta nella Gv Lifestyle, che fattura appena 70 mila euro (tipo una merceria) e ne perde 7.000, stando al bilancio 2015. Sono ben più rilevanti una serie di finanziarie, alcune in liquidazione o fallite (come la Win Web Investment Network, di diritto olandese) di cui la principale è la First Investments spa. La quale ha sede a Bologna, di cui Vacchi è amministratore unico. E per questo compito si attribuisce un compenso di 600 mila euro l’anno.
Gianluca Vacchi, oltre ai social c’è poco di più
La First è una holding di partecipazioni, senza dipendenti, l’attività è quella di comprare e vendere quote di aziende. Ma le società a cui partecipa sono aziende che fanno capo soprattutto allo stesso Vacchi. Le azioni della First però non sono più nella disponibilità del viveur bolognese, sono state pignorate dalla Banca popolare di Verona. L’istituto veronese nel 2008 aveva infatti prestato alla First 10,5 milioni, operazione di per sé curiosa, viste le ampie disponibilità di Vacchi. Quei soldi, che sarebbero dovuti servire a finanziare lucrativi affari nei più diversi settori, non sono mai tornati indietro alla banca: la First non è stata in grado di rimborsarli. Un credito deteriorato insomma.
All’istituto veneto sono state restituite le prime due rate, per complessivi due milioni di euro, poi Vacchi ha smesso di pagare: la terza rata, per 2 milioni di euro, che era in scadenza il 31 dicembre 2015 non è stata rimborsata. E a complicare la situazione c’è che la First spa non ha grandi cespiti con cui fare fronte al debito. Niente immobili, niente partecipazioni in società che fanno profitti.
Nonostante il business della società ufficialmente sia l’acquisto di partecipazioni (per valorizzarle e poi rivenderle a un prezzo più alto) l’unico attivo di rilievo inscritto nel bilancio della società nel 2015 sono crediti per 28 milioni di euro, a favore di altre società di Vacchi. Ma confidiamo nella vena imprenditoriale del buon Gianluca e siamo certi che riuscirà a monetizzare pure il suo successo Social. Forse.
L’unico motivo che ci dovrebbe portare ad occuprci di questo Vacchi e’ il fatto che e’ un pirata-faccendiere salvato dalla prescrizione. Si vende il modello “mafioso” alla gente.
“Still in 2011, as a result of the process that led to Calisto Tanzi sentence for the case “Parmatour”, Vacchi was sentenced for complicity in bankruptcy to distractions, having sold the Last Minute Tour to a company controlled by Tanzi to 50 billion lire,[4] to a sentence of 3 years and 6 months in prison.[5] The condemnation of First Instance, however, on appeal was canceled because of technical shortcomings, and the Bologna Court of Appeal has ordered the transfer of the record to the Court of Parma for the repetition of the process”