Ghali ha denunciato la censura che Radio Italia avrebbe attuato nei suoi confronti. Ecco la risposta dell’emittente.
Ghali – all’anagrafe Ghali Amdouni, classe 1993 – è un rapper nato a Milano da genitori tunisini, con un’infanzia e un’adolescenza molto dura alle spalle. La quale ha forgiato la propria vena artistica impegnata e polemica, che non ha mai risparmiato nei suoi brani.
Come conferma la canzone proposta all’ultimo Festival di Sanremo, Casa mia, giunta al quarto posto: una chiara denuncia a quanto sta accadendo nella striscia di Gaza ormai da mesi. Sul palco dell’Ariston, peraltro, aveva invocato uno Stop al Genocidio in corso contro i palestinesi. Indignando così la comunità ebraica.
Ora il rapper italo-tunisino ha denunciato la censura che Radio Italia avrebbe attuato nei suoi confronti, proprio per le sue posizioni.
Radio Italia e la presunta censura di Ghali
Come riporta Open, Ghali ha così denunciato la questione nel corso di una intervista a Middle East Eye:
Sono stato punito per questo. Le reazioni dell’industria musicale sono spaventose nei confronti degli artisti che parlano di Palestina. Il rischio è la cancellazione. Rischi i tuoi sogni, ma non importa perché ci sono persone che rischiano invece la loro vita e un sacco di gente muore
Ghali si riferisce all’esclusione dalla tappa della storica emittente radiofonica prevista a Napoli il prossimo 27 giugno. Poiché in quella di Milano tenutasi invece il 15 maggio scorso, aveva chiesto un minuto di silenzio per Gaza.
Ma la risposta di Radio Italia non si è fatta attendere:
Si è trattato di un equivoco (…) L’invito per Ghali era inizialmente previsto per l’evento di Napoli, in seguito, su insistenza dello stesso artista e del suo management, direttamente con il nostro Presidente, si era riusciti ad inserirlo nel cast di Radio Italia Live – II Concerto a Milano, lo scorso 15 maggio
L’invito per Napoli è quindi automaticamente decaduto e, infatti, il nome di Ghali non è mai apparso nell’elenco ufficiale del cast di Napoli, rilasciato lo scorso 28 maggio (…) II Concerto ha sempre garantito e sempre garantirà la massima libertà espressiva agli artisti ospiti
Censura o no, è importante che i cantanti che si rivolgono ai giovani parlino di certi temi e li affrontino nei brani. La musica rivolta al grande pubblico da alcuni anni si è alquanto appiattita anche su questo punto di vista, mentre fino a una ventina di anni fa era anche un importante veicolo di messaggi sociali.
Ed è uno scandalo che artisti che riempiono gli stadi non si sporchino le mani. O lo facciano solo per un tornaconto della propria immagine.