Quanto valgono i gettoni d’oro che si vincono nei programmi televisivi? Vediamo di seguito tutti i fattori che incidono.
Chi guarda i Quiz televisivi (ma in generale anche nei programmi televisivi dove sono previsti dei premi, vedi Masterchef o Grande fratello) sa bene che il premio finale vinto dal concorrente o dai concorrenti di una squadra (se il gioco è corale) è in Gettoni d’oro. Si parla quindi di un certo ammontare, ma poi il presentatore specifica che si tratti appunto di “Gettoni d’oro“.
Tuttavia, in pochi sanno che, alla fine dei conti, l’importo finale non è quello nominale vinto, poiché “si perde” a causa di alcuni meccanismi fatti di quotazione, tasse e Partita Iva.
Vediamo dunque quanto si vince davvero in Gettoni d’oro nei quiz televisivi.
Cosa sono i Gettoni d’oro
Come spiega Qui Finanza, i gettoni d’oro sono stati introdotti nel 1955, proprio come forma di pagamento per i quiz televisivi italiani, per non farli equiparare al gioco d’azzardo. Come sarebbe accaduto altrimenti se il pagamento fosse stato in denaro liquido.
Si tratta di veri e propri gettoni, che hanno un peso variabile in base a quello dell’oro in quel momento e che hanno su una delle due facce il logo dell’azienda commissionante. In questo caso l’emittente televisiva che manda in onda il Quiz televisivo.
Entro un massimo di 6 mesi dalla vincita, il concorrente vittorioso riceve i suoi gettoni d’oro e li converte in denaro nelle forme che vedremo nel prossimo paragrafo. Tuttavia, non sono mancate negli anni lamentele da parte di concorrenti che hanno denunciato ritardi nella consegna anche di qualche anno.
Come convertire i Gettoni d’oro vinti nei Quiz televisivi
Come spiega il sito specializzato in Oro, Oro Elite, una volta ricevuti i tanto agognati gettoni d’oro (e ci vuole del tempo perché ciò avvenga), si possono portare nei cosiddetti Compro oro. Negozi specializzati nella valutazione e nella eventuale conversione in denaro degli oggetti se si accetta la valutazione e li si lascia lì. Qui abbiamo parlato di cosa sono i Compro oro e come non farsi truffare.
Spesso i Compro oro hanno anche dei siti dove già è possibile ottenere la valutazione, senza la necessità di recarsi fino in sede. Basta inserire i grammi e la caratura dichiarata. La valutazione viene bloccata per 24 ore (poi dipende dalla regola imposta del Compro oro) entro cui recarsi con l’oggetto in sede e ottenere la conversione. Ovviamente il Compro oro si avvale il diritto di rifare la valutazione in sede per accertarsi che diciamo il vero.
In alternativa la società produttrice del programma offre la possibilità di rivolgersi a un banco metalli convenzionato con loro. In questo modo, i gettoni d’oro vengono convertiti con minori impegni da parte del vincitore ma anche con una maggiore svalutazione, che può essere di circa il 5%, del valore iniziale.
Quanto valgono davvero i gettoni d’oro dei programmi televisivi?
Poco fa abbiamo detto “maggiore svalutazione” e non a caso. Già perché il valore del gettone d’oro subisce varie svalutazioni e quindi alla fine non si vince il premio che ci viene detto alla fine del programma.
Il gettone d’oro è soggetto alle oscillazioni dell’oro sul mercato internazionale. E questo già modifica il valore dal giorno in cui abbiamo vinto fino al momento della conversione in denaro. Certo, l’oro potrebbe anche valere di più. Ma è un bene la cui oscillazione del valore non è volatile e non cambia repentinamente come accade con altri asset. Vedi le azioni. Non a caso, si tratta di due asset all’antitesi: se le borse vanno male, gli investitori “si rifugiano” nell’oro e ciò ne aumenta il valore (non a caso, si parla di Oro come bene rifugio).
Inoltre, ci sono dei costi variabili, tutti descritti, o almeno dovrebbe essere così, nel contratto che una persona firma per partecipare al Quiz.
Per esempio, occorre sottrarre le ritenute fiscali obbligatorie per legge, che al momento della scrittura non sono neppure basse, visto che si parla del 26%. Poi ci sono le spese di acquisto che la società televisiva può far gravare sul vincitore, così come quelle di coniazione. Poi ogni emittente si organizza come meglio crede, dunque questi due ultimi aspetti possono variare da società a società.
C’è poi la questione del valore intrinseco del gettone d’oro. Il quale, non è formato da oro puro, ma, in genere, è di oro a 18 carati con titolo 750/1000. Cosa vuol dire? Che su mille parti di cui è composto, solo 750 sono in oro, la parte restante è formata da altri metalli che vengono aggiunti all’oro per ovviare alla sua estrema malleabilità. Non per allungare il brodo e rubare sul valore, bensì per lavorare l’oro al meglio non essendo un metallo troppo malleabile.
Pertanto, per avere il valore effettivo di un gettone d’oro, occorre rapportare tale valore ai carati effettivi del proprio oggetto. Vale però la pena sottolineare che tutti i gettoni aurei devono essere accompagnati da un certificato che ne certifichi l’autenticità e dichiari la tipologia di oro utilizzato per la coniazione.
La svalutazione, purtroppo, non finisce qui. Il valore del gettone d’oro subisce già alla fonte la decurtazione del 22% di IVA (al momento della scrittura).
Se decidiamo di non ricevere la vincita in oro ma di farci accreditare direttamente sul conto corrente il suo valore nominale, allora subiremo la succitata svalutazione del 5%. Se invece decidiamo di farceli consegnare e poi eventualmente noi di farli convertire, allora la svalutazione è del 3,5%.
Insomma, alla vincita che ci viene detta nel programma, occorre decurtare varie voci. Anche oltre il 50% tra tasse e svalutazioni.