Ecco il risultato delle elezioni in Germania e cosa dovrà fare la coalizione di governo per raddrizzare la rotta.
L’affluenza alle urne (un vero e proprio boom, dell’84%) delle elezioni in Germania tenutesi ieri, domenica 23 febbraio, lascia intendere in modo lampante quanto i tedeschi ci tengano a cambiare il proprio destino. E credano ancora al voto come occasione irrinunciabile per difendere i propri diritti. Una convinzione che in Italia abbiamo perso da tempo.
Il risultato delle elezioni in terra teutonica premia di nuovo la Cdu, partito in crisi (come tutta la Germania, del resto) dopo il pensionamento della Merkel. Mentre punisce i socialisti che guidavano il governo uscente. Bene l’estrema destra, che però non ha sfondato come si credeva, tra endorsement di Musk, recenti attentati islamisti e crisi economico-istituzionale. Recupera voti la sinistra massimalista. Calano verdi e liberali.
Si profila dunque una nuova “grosse koalition” al governo tedesco, seppur a trazione centrista. Si tratta dell’ultima occasione che i partiti tradizionali tedeschi hanno a disposizione per cambiare rotta e avere un futuro. Sbagliata anche questa, le persone si rivolgeranno sempre più a Alternativa per la Germania (AFD), che sa parlare molto bene alla pancia delle persone.
Le condizioni attuali sono le medesime che portarono Hitler al potere: crisi economica, paura del futuro, impoverimento dilagante, intolleranza verso lo straniero visto come un pericolo, istituzioni stanche e inefficaci, partiti incapaci di essere in sintonia con i problemi della gente. L’affluenza massiccia alle urne va letta, probabilmente, come un modo per evitare che ciò accadesse.
Cosa dovrà fare la coalizione al governo
In particolare, la coalizione di centro-sinistra dovrà rivedere in primis la propria politica estera, negli ultimi anni totalmente schiacciata verso l’America. E poi le scellerate politiche ambientaliste, che stanno mettendo in difficoltà colossi teutonici dell’auto come Volkswagen, Audi e Bmw. Così come le politiche economiche, interconnesse anche a quelle in campo estero, che hanno portato la bilancia commerciale del paese in negativo.
Se la Germania torna forte ne beneficerà tutta l’Europa. Cosa che ai tempi della Merkel ci dava fastidio, ma che siamo costretti a rimpiangere per quanto visto negli ultimi anni.
Risultato elezioni in Germania
Veniamo ai numeri: come riporta ANSA, l’unione Cdu-Csu guidata da Friedrich Merz (rivale interno al partito della Merkel) ha vinto le elezioni in Germania con il 28,6% dei voti, secondo i dati definitivi pubblicati online dalla Bundeswahlleiterin (la commissione federale elettorale tedesca).
L’ultradestra dell’Afd è secondo partito con il 20,8% delle preferenze, registrando una crescita del doppio dei consensi (+10,4%) rispetto al voto del 2021. Crollo di 9,3 punti per l’Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, che chiude terzo al 16,4%.
Calo anche per i Verdi, che registrano un 11,6%. Raddoppia i propri consensi rispetto a 4 anni fa anche la sinistra radicale di Linke, che segna l’8,8% dei voti.
Fuori dal parlamento la Bsw di Sahra Wagenknecht, ben vista dai Cinquestelle, sebbene per un soffio: 4,97% (soglia al 5%). Ma soprattutto i liberali dell’Fdp, fermi al 4,3%.
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