Zelensky chiude il gas russo: quali conseguenze per l’Italia

Zelensky chiude il gas russo: quali conseguenze per l’Italia

Vediamo quali saranno le conseguenze della chiusura da parte dell’Ucraina alla fornitura di gas russo all’Italia e all’Ue.

Sebbene i media mainstream italiani ed europei abbiano parlato di Putin che, per vendetta, avrebbe interrotto dal primo gennaio la fornitura di gas al resto d’Europa, le cose non stanno proprio così. Il gas russo sarà inibito al sempre più impoverito e dissestato vecchio continente perché è l’Ucraina a interrompere il suo ruolo di tramite.

Come spiega Il Giornale, dal primo gennaio 2025 è scaduto il contratto di transito quinquennale tra la russa Gazprom e l’ucraina Naftogaz. Come ha sintetizzato il colosso energetico russo, per anni sponsor della Uefa Champions league:

Gazprom è stata privata della possibilità tecnica e legale di fornire gas per il transito attraverso il territorio dell’Ucraina a partire dal 1° gennaio 2025

Vediamo quali conseguenze ci saranno per l’Italia.

Perché la Russia non fornisce più gas all’Europa

Come riporta sempre Il Giornale, l’interruzione del contratto di collaborazione tra la russa Gazprom e l’ucraina Naftogaz non è altro che il culmine di 10 anni di rapporti complicati, specchio delle difficili relazioni diplomatiche tra i due paesi confinanti. Infatti, tutto è partito con l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Poi la situazione è degenerata con l’operazione speciale della Russia in Ucraina iniziata il 22 febbraio 2022.

Ora il governo alla guida del paese raffigurato da Volodymyr Zelensky ha deciso di interrompere definitivamente l’erogazione di gas russo verso l’Europa. Allo scopo di danneggiare il paese e privarlo di un importante introito economico. Tuttavia, ad essere danneggiati saremo ovviamente noi che ne siamo fruitori.

Certo, si tratta di una scelta coraggiosa anche per la stessa Ucraina, visto che Mosca ha pagato a Kiev circa 800 milioni di dollari all’anno per far transitare il suo gas in Europa attraverso il gasdotto della Druzhba, anche durante l’invasione. Tuttavia, le deliranti scelte politico-economiche per soddisfare i desiderata americani fanno parte del gioco e noi italiani (ed europei tutti) lo sappiamo bene.

Le perdite saranno però ovviamente anche sul fronte russo, visto che il paese di Putin guadagnava 5 miliardi di dollari all’anno dalla fornitura di gas verso i paesi europei.

Quali conseguenze per l’Italia

L’Unione europea, per mitigare la perdita del gas russo, ha stretto accordi commerciali alternativi. Si pensi all’Algeria (sebbene ciò rappresenti un paradosso), ma anche il Qatar e gli Stati Uniti (qui poi la scelta è molto scomoda e costosa, perché acquistiamo gas allo stato solido). Dovrebbero invece avere grosse difficoltà Slovacchia e Moldavia.

Per quanto riguarda la mera fornitura di gas nelle case per scaldarci e per cucinare, non dovremmo avere problemi, tra riserve e, come detto, fonti alternative. Il problema più grosso riguarderà però i rincari, poiché partiranno le speculazioni da parte di chi oggi attualmente ci fornisce gas che vorrà approfittare della situazione. Dovremo quindi dimenticare i bei tempi di quando, grazie all’amicizia privata dell’ex Premier Berlusconi con Putin, stringevamo accordi energetici molto convenienti. Anche con altri paesi che abbiamo ormai perso, come la Libia di Gheddafi.

Ciò avrà pesanti ripercussioni per le aziende, soprattutto per quelle energivore. IlSole24Ore ha già quantificato le perdite per le imprese italiane dall’inizio del conflitto di circa 155 miliardi di euro. E questi dati non potranno che peggiorare. Ma Galadriel nel dorato Palazzo Chigi ci fa sapere che le cose stanno andando bene…

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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