Russia taglia 15% gas: la situazione
Ieri Draghi, Macron e Scholz si sono recati a Kiev per far sentire la loro solidarietà al presidente ucraino Zelensky. E, come ha sottolineato ironicamente il numero due della Russia Medvedev – che non lesina parole dure e sfotto’ contro l’occidente da alcune settimane – “ci sono pure andati in treno. Come si faceva 100 anni fa“.
Ha fatto notizia il taglio del 15% di gas da parte della Russia registratosi due giorni fa, annunciato da Eni. Nell’ambito di un più generale taglio del gas della fornitura all’Europa tramite la rete Nord Stream. Come se non sapessimo tutti i rischi che stiamo correndo facendo certe esternazioni o schierandoci apertamente con gli ucraini. E’ già tanto che, a quasi 4 mesi dalla guerra, la Russia non abbia ancora ridotto l’approvvigionamento di gas al nostro Paese. Che, ricordiamo, copre da solo il 38% del fabbisogno totale.
Infatti l’Italia sta cercando da mesi di bussare alle porte di altri Stati, non meno discutibili quanto a democrazia della Russia (ne ho parlato qui). Mentre montano proteste locali quando si tenta di aprire rigassificatori che abbiamo chiuso per ragioni ambientaliste. L’Italia stava anche messa meglio degli altri paesi Ue quanto a rinnovabili fino ad un decennio fa, quando poi continue politiche sbagliate hanno affossato la transizione.
In fondo, è la prima volta nella storia che degli statisti impongono embarghi che finisco per colpire i propri popoli. Gli americani privano i cubani di cibo e farmaci da 60 anni. E di recente lo hanno fatto con gli iracheni.
Fornendo armi agli ucraini illudendoli di poter vincere, Ue e Usa li stanno mandando al massacro.
Il saggio Otto von Bismarck diceva:
Conosco cento modi per fare uscire l’orso russo dalla tana, ma non ne conosco neanche uno per farcelo rientrare
L’orso russo è uscito e non andrà a finire bene…
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