Gas: anche la Norvegia si sta arricchendo

Gas: anche la Norvegia si sta arricchendo

Tra gli ostacoli alla imposizione di un price cap sul gas – ovvero un tetto sul prezzo – troviamo ovviamente gli interessi di parte dei paesi esportatori. I quali ci stanno guadagnando 2 volte: sia perché esportano più gas in luogo della Russia, sia perché hanno aumentato vertiginosamente i prezzi.

Tra questi, il paese capofila è la Norvegia. Paese Nato ma non membro Ue. Sebbene con l’Unione europea stringa molti accordi paralleli, come fosse un membro esterno.

Dopo aver visto quanto sta guadagnando l’Olanda, vediamo i guadagni della Norvegia sul gas.

Quanto sta guadagnando Norvegia col gas

Come riporta Il fatto quotidiano, secondo i dati dell’ufficio statistico norvegese, usciti a metà agosto, nei primi sette mesi dell’anno l’export di gas norvegese ha toccato un valore di 599,3 miliardi di corone, pari 60,1 miliardi di euro: un aumento del 303% rispetto allo stesso periodo del 2021.

A luglio le esportazioni di metano hanno raggiunto il record di 13,26 miliardi di dollari (12,8 miliardi di euro), quattro volte superiori rispetto a luglio dello scorso anno, mentre il volume di gas venduto è aumentato solo del 5,7% a 10,2 miliardi di metri cubi.

L’ufficio statistico sottolinea che “i prezzi elevati del gas sono la ragione principale del valore eccezionalmente elevato delle esportazioni”. I ricavi delle esportazioni di gas di luglio hanno superato il record precedente di marzo, del 14,3%, ha affermato l’ufficio statistico, aggiungendo che anche il valore delle esportazioni di petrolio norvegese è aumentato del 52,1% rispetto a un anno fa a 48,7 miliardi di corone.

Il Paese scandinavo ha aumentato la produzione di gas naturale di almeno l’8% rispetto all’anno scorso. Ciò significa che quest’anno potrebbe produrre oltre 122 miliardi di metri cubi (bcm).

Quali sono i guadagni della Norvegia col gas

Oltre a ciò, è partito da fine agosto un altro progetto, per l’erogazione di gas dalla Polonia alla Slovacchia. Quest’ultimo particolarmente colpito dalla chiusura dei rubinetti russi, essendo da loro dipendente per oltre il 70%.

Si tratta del terminale polacco Swinoujscie e, nel prossimo futuro, anche gas via tubo dalla Norvegia.

Alla luce di tutto questo, come può il paese dei fiordi essere d’accordo sul tetto dei prezzi? Come sempre, il vecchio continente è diviso dagli interessi particolari dei vari paesi.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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