Nella splendida cornice di Fasano, in provincia di Brindisi, presso il resort Borgo Egnazia, si sta tenendo il G7.
Nella splendida cornice di Fasano, in provincia di Brindisi, presso il resort Borgo Egnazia, si sta tenendo il G7. La splendida cornice pugliese, dove terra rossa si fonde e confonde con il blu del mare, vede come mattatrice dell’evento la nostra Premier Giorgia Meloni. Ospite d’onore lui, il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky, sempre pronto a chiedere armi e soldi.
Un meeting che da anni ormai sembra più un raduno di veterani del Vietnam, vecchi eroi del wrestling ormai umiliati da calvizie e rotoli di grasso sui fianchi. Visto che i veri paesi che ormai contano – ovvero Cina, Russia e India – non vi fanno parte. Certo, sono invitati al G20, che però appare più come un contentino.
Perché il G7 è una presa in giro
Il G7 aveva senso fino alla prima metà degli anni zero. Esaminando i vari paesi che vi fanno parte, troviamo gli Usa che ormai hanno perso la leadership mondiale in favore della Cina. Paese che si è preso l’Africa e il Medioriente e che sta danneggiando il commercio europeo con i suoi prodotti a prezzi super competitivi. Cosa dire poi dei paesi arabi.
Gli Usa non contano più nulla in Medioriente, dove l’Iraq è un caos da vent’anni e in Afghanistan addirittura sono tornati i talebani al potere. Mentre Israele ormai fa quello che vuole. In Sudamerica stanno prevalendo i paesi socialisti. Le uniche soddisfazioni provengono dall’Europa, ormai colonizzata militarmente ed economicamente. Ma ormai il vecchio continente è un limone spremuto da tempo.
Già l’Europa. Vi fa parte l’Italia in stato di liquidazione da trent’anni e ormai smembrata del suo tessuto imprenditoriale. La Germania, ex locomotiva Ue, ferma al capolinea per inseguire l’American dream a Kiev. La Francia, dove la povertà e l’insoddisfazione crescono sempre più, come dimostra l’avanza dell’estrema destra (fatto peraltro anche tedesco). La Gran Bretagna è stata rovinata dalla Brexit, con una Corona sempre più scandalosa e alla quale restano quelle poche famiglie che muovono ancora le fila di alcune zone strategiche del mondo.
Chiudono il vecchio quadro sempre più sbiadito paesi come il Canada, divenuto ormai un grande laboratorio insieme all’Australia di esperimenti sanitari e sociali. Infine il Giappone, paese che da decenni vive di cicli economici, fatti di grandi crescite o drammatici crolli.
La Gran Bretagna è stata rovinata dalla Brexit? Ma come si fa a scrivere una tale idiozia? Stiamo parlando di un paese che ha una sua moneta e che è da sempre fuori da Shengen. Oltre a ciò mantiene rapporti privilegiati con le ex colonie continuando così a spadroneggiare a livello globale. Londra rimane uno dei centri mondiali della Finanza e il difficile momento della famiglia reale non ha niente a che fare con la Brexit.