Perché rubano le marmitte? Come difendersi e modelli più a rischio

Perché avvengono i furti di marmitte? Da qualche tempo al classico furto delle auto, delle autoradio o degli pneumatici, si sta affiancando un altro fenomeno: i furti di marmitte. Perché vanno così a ruba? Vediamo come difendersi e i rischi che corrono gli stessi ladri.

Perché i ladri rubano le marmitte?

Come spiega Gente d’Italia, le marmitte contengono tre metalli preziosi, che funzionando da catalizzatori, accelerano il processo chimico di abbattimento dei componenti inquinanti dei gas di scarico. Si pensi al monossido di carbonio e gli ossidi di azoto, provocati dalla combustione del carburante.

I metalli in questione sono:

  • palladio
  • platino
  • rodio

E’ anche vero però che, in ogni marmitta, a seconda dei modelli di auto, se ne trovano poche tracce: da 1,5 a 3 grammi di platino, appena 0,6 grammi di palladio e 0,02 grammi di rodio. Tuttavia, ciò che fa gola è il prezzo di questi metalli: il rodio costa 400 euro al grammo, il palladio tra i 65 e gli 80 euro al grammo, il platino invece 30 euro al grammo.

In realtà, il furto di marmitte non lo abbiamo inventato noi italiani, ma è una brutta moda importata dagli Stati Uniti. Poiché qui sono più diffuse le officine in grado di recuperare i metalli preziosi dalle catalitiche. E per fortuna, non siamo neanche i primi in Europa. Il primato europeo spetta alla Gran Bretagna, seguita da Francia e Spagna.

Noi veniamo subito dopo il podio, ma comunque è un fenomeno in crescita che rischia di farci conferire presto una medaglia.

Furti di marmitte: i modelli che rischiano di più

Fortunatamente, non tutti i modelli di auto possono soddisfare questo “mercato“. Infatti, vanno bene i modelli che rientrano nella categoria da Euro 4 in su. Sebbene ormai le Euro 3 e inferiori sono pochissime in circolazione.

Quali sono i modelli che rischiano di più? In primis i Suv, proprio perché molto alte da terra e ciò facilita l’estrazione della marmitta. Ma anche le Smart, perché la marmitta catalitica è facilmente accessibile dopo aver smontato il paraurti posteriore.

Come difendersi dai furti di marmitte

Ovviamente, non è facile difendersi da questi furti, poiché dovremmo posizionare un cane da guardia aggressivo dinanzi ad ogni auto. Quanto meno, possiamo ridurre il rischio tenendo l’auto in un parcheggio fidato o un box auto privato soprattutto nelle ore notturne. Mentre di giorno, se la sosta dura diverse ore, occorre assicurarsi di non lasciare l’auto in un posto isolato.

Inoltre, sarebbe opportuno stipulare un’assicurazione contro i furti, da includere magari alla classica RCA. Assicurarsi che copra anche questo tipo di furti, perché spesso si parla di una generica copertura “contro furti e incendi” ma poi si hanno brutte sorprese.

Del resto, il danno subito è molto elevato, visto che la sostituzione di una marmitta può costare fino a mille euro. A seconda del danno che l’estrazione ha provocato e se riusciamo a trovare una marmitta usata anche tramite una discarica legale.

Rischi che corre chi ruba marmitte

In realtà, per estrarre una marmitta serve una certa professionalità, in quanto è un’operazione delicata. E la fretta tipica di chi compie certi atti criminali gioca ovviamente a sfavore e può comportare errori anche letale. Del resto, parliamo di un tubo che al ricettatore frutta intorno ai 100 euro. Mentre la parte grassa della posta se la prende chi il tubo di metallo lo lavorerà e generalmente si tratta di officine specializzate.

I casi di cronaca di persone morte nel tentativo di estrarre la marmitta iniziano a diventare troppi. Si pensi al 45enne trovato morto a Pianura, quartiere di Napoli, schiacciato da una Polo. O ad un 42enne albanese trovato ucciso dal peso di una Mercedes nel quartiere Appio Tuscolano di Roma.

Furti di marmitte: le regioni più a rischio

Premesso che tutte le regioni italiane sono esposte al fenomeno, per ora i casi di cronaca si stanno concentrano tra Sicilia, Marche, Campania, Liguria, Lazio e Toscana. I motivi potrebbero essere l’indigenza economica ma magari anche la minore accortezza nella custodia delle auto.

Dunque, una preoccupazione in più. Come non bastassero quelle già esistenti per gli automobilisti. Come la truffa della bottiglina nella ruota, di cui ho parlato qui.

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