Introduzione
Cosa dice la teoria della Finestra di Overton (Overton window)? La teoria prende il nome dall’analista politico americano Joseph P. Overton e ne prende anche il nome.
Quest’ultimo è nato il 4 gennaio 1960, a South Haven, Michigan. Ed è morto a soli 43 anni il 30 giugno 2003, in un incidente col suo aereo privato, in circostante peraltro misteriose. Overton è stato Vicepresidente senior del Mackinac Center for Public Policy.
Laureatosi in ingegneria elettrica presso la Michigan Technological University, e in giurisprudenza presso la Thomas M. Cooley Law School, è diventato famoso per la suddetta teoria che presento di seguito.
Finestra di Overton cosa dice
Come riporta Wikipedia, Overton ha descritto uno spettro da “più libero” a “meno libero” per quanto riguarda l’intervento del governo, orientato verticalmente su un asse, per evitare il confronto con lo spettro politico sinistra/destra.
Man mano che lo spettro si sposta o si espande, un’idea in un determinato luogo può diventare più o meno politicamente accettabile. Dopo la morte di Overton, il suo collega del Mackinac Center for Public Policy Joseph Lehman sviluppò ulteriormente l’idea e le diede il nome di Overton.
Il commentatore politico Joshua Treviño ha postulato che i sei gradi di accettazione delle idee pubbliche sono approssimativamente:
- inconcepibile (unthinkable)
- estrema (radical)
- accettabile (acceptable)
- ragionevole (sensible)
- diffusa (popular)
- legalizzata (policy)
Nichelino.com ha spiegato meglio i sei punti:
- Impensabile E’ il momento in cui la “finestra” si apre. L’idea e i comportamenti annessi risultano impresentabili, suscitano generale repulsione, sono oggetto di divieto. Però se ne comincia a parlare … e, senza che nessuno se ne renda conto, se ne parla sempre di più. Il tam tam è partito e l’idea è pronta per il passaggio successivo.
- Divieto, ma con qualche eccezione A questo punto si apre il dibattito. La “finestra” resta confinata nel campo delle trasgressioni non ammesse. Tuttavia… non si può generalizzare. In alcuni casi occorre considerare le motivazioni e l’idea, per quanto estrema, radicale e inopportuna può trovare spazio, quanto meno a livello di provocazione.
- Accettabile “Io non lo farei mai, ma perché impedirlo ad altri?” Sia pur con i dovuti distinguo la “finestra” entra nella sfera del socialmente rilevante. Nei salotti televisivi scendono in campo esperti a vario titolo. L’opinione pubblica sospende il giudizio, si sposta verso posizioni più “soft” all’apparenza neutre.
- Ragionevole A questo punto l’idea ha già perso quasi del tutto l’iniziale carico eversivo. “Non c’è nulla di male”. E’ più che comprensibile, normale, assolutamente normale… anzi necessario, “bisogna creare le condizioni affinché…”
- Diffuso La “finestra”, salita ad un nuovo stadio, raccoglie crescente consenso politico e nel contempo può far aumentare i consensi alla politica. Rappresenta ormai un sentire comune ampiamente condiviso, che si specchia nella cultura popolare (testimonials, cantanti, attori, programmi televisivi ecc.)
- Legale L’idea viene ufficialmente recepita nell’ordinamento dello Stato. L’obiettivo è raggiunto.
Una nuova idea riempie la finestra di ciò che il pubblico considera impensabile, facendo sì che l’idea desiderata si sposti nella finestra di ciò che il pubblico considera sensato, senza che i suoi sostenitori abbiano necessariamente spiegato i vantaggi dell’idea desiderata.
Teoria Finestra di Overton cosa sostiene
La finestra di Overton è un approccio per identificare le idee che definiscono lo spettro di accettabilità delle politiche governative. I politici possono agire solo entro limiti accettabili. Lo spostamento della finestra di Overton coinvolge i sostenitori delle politiche fuori dalla finestra che persuadono il pubblico ad espandere la finestra.
I fautori delle politiche attuali, o simili all’interno della finestra, cercano di convincere le persone che le politiche al di fuori di essa dovrebbero essere ritenute inaccettabili. Secondo Lehman, che ha coniato il termine:
L’idea sbagliata più comune è che i legislatori stessi abbiano il compito di spostare la finestra di Overton. Questo è assolutamente falso. I legislatori in realtà si occupano di rilevare dove si trova la finestra e quindi di passare a sii conforme ad essa
Secondo Lehman, il concetto è solo una descrizione di come funzionano le idee, non la difesa di proposte politiche estreme. In un’intervista al New York Times, ha detto:
Spiega semplicemente come le idee entrano e passano di moda, nello stesso modo in cui la gravità spiega perché qualcosa cade sulla terra. Posso usare la gravità per far cadere un’incudine sulla tua testa, ma sarebbe sbagliato. Potrei anche usare la gravità per lanciarti un salvagente: sarebbe un bene. La tecnica di persuasione “porta in faccia” è simile
Nel 1998, il noto linguista Noam Chomsky, a sufragio di questa teoria, disse:
Il modo intelligente per mantenere le persone passive e obbedienti è limitare rigorosamente lo spettro delle opinioni accettabili, ma consentire un dibattito molto vivace all’interno di quello spettro, incoraggiando persino le opinioni più critiche e dissidenti. Questo dà alle persone la sensazione che ci sia libertà di pensiero in corso, mentre i presupposti del sistema sono continuamente rafforzati dai limiti posti alla portata del dibattito
Finestra di Overton critiche
Colin Mortimer, direttore del Center for New Liberalism presso il Progressive Policy Institute, ha affermato che nel 21° secolo il concetto di “finestra di Overton” è stato alterato dalla sua forma originale da estremisti politici, che lo hanno interpretato erroneamente come una strategia piuttosto di un teorema.
Tuttavia, proprio Joseph Lehman, l’uomo che originariamente coniò il termine e ne raffinò la definizione, ammise in seguito che intendeva dimostrare come i gruppi di riflessione politici possono alterare la politica pubblica. Dunque, ha confermato che il suo riadattamento è proprio in funzione della spiegazione della manipolazione delle masse da parte dei governanti.
Conclusioni
La finestra di Overton, per quanto gli ideatori non l’abbiano proprio ideata per questo scopo, ci presenta lo schema tipico delle dittature. Ci si chiede infatti, spesso a posteriori, come interi popoli, non solo e non sempre a seguito di pressioni violente, abbiano potuto a un certo punto trovarsi a pensare tutti nello stesso identico modo e a condividere supinamente stili di vita prima nemmeno immaginabili.
Con la gestione del Covid-19 è capitata gradualmente la stessa cosa. Abbiamo accettato poco a poco delle modifiche che ci sono state imposte a scaglioni, grazie alla commistione legislatori-mass media. I primi fanno le leggi, i secondi fanno in modo che diventino accettabili. Ora preparando il campo per la loro accettazione, ora facendole accettare postume la loro pubblicazione.
Dando torto a chi la pensa diversamente. O, magari, ha ancora senso critico e capacità di ragionare.