Clima, Fidel Castro diceva le cose di Greta già nel ‘92: il suo discorso all’Onu

Da diverse settimane ormai, tra servizi televisivi, pioggia di link sui Social e immancabili meme sfottò, si parla costantemente di Greta Thunberg. La ragazza svedese di 16 anni che ci sta rammentando sugli effetti dell’inquinamento sui cambiamenti climatici in atto.

A parte gli sfottò, soprattutto rielaborando nei vari dialetti italici le frasi sui suoi ormai famigerati cartelloni, c’è anche chi tratta con superficialità la ragazza Nord Europea in quanto non starebbe dicendo niente di nuovo. O soprattutto perché dietro di lei c’è una ben oliata macchina del marketing (ne ho parlato qui).

Ancora, c’è chi contesta frontalmente tutta la teoria dei cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento. In quanto farebbero parte del normale decorso naturale (di ciò ne ho invece parlato qui).

Comunque, in questa sede riprendo la contestazione che riguarda la poca originalità di quanto dice Greta. La quale è stata aizzata quale leader della Green Generation.

Basta leggere il discorso che Fidel Castro fece alla Conferenza ONU su ecosistema e sviluppo il 12 giugno 1992. Le sue parole si inseriscono bene nel dibattito [sta_anchor id=”castro”]attuale[/sta_anchor].

Discorso Fidel Castro all’Onu sul clima

fidel castro nazioni unite.j

A riportare il discorso del Lider Maximo cubano, scomparso qualche anno fa, è Contropiano. Eccolo tradotto:

«Un’importante specie biologica corre il rischio di sparire per la rapida e progressiva liquidazione dalle sue condizioni naturali di vita: l’uomo.

Ora prendiamo coscienza di questo problema quando é quasi tardi per impedirlo.

È necessario segnalare che le società consumistiche sono le fondamentali responsabili dell’atroce distruzione dell’ecosistema. Sono nate dalle antiche metropoli coloniali e dalle politiche imperiali che, a loro volta, hanno generato il ritardo e la povertà che oggi colpiscono l’immensa maggioranza dell’umanità. Con solo il 20% della popolazione mondiale, consumano i due terzi dei metalli ed i tre quarti dell’energia prodotte nel mondo. Hanno avvelenato i mari e i fiumi, hanno inquinato l’aria, hanno indebolito e perforato la cappa di ozono, hanno saturato l’atmosfera di gas che alterano le condizioni climatiche con effetti catastrofici che incominciamo già a soffrire.

I boschi spariscono, i deserti si estendono, migliaia di milioni di tonnellate di terra fertile vanno ogni anno a fermare il mare. Numerose specie si estinguono. La pressione delle popolazioni e la povertà conducono a sforzi disperati per sopravvivere, anche a costo della natura. Non è possibile incolpare di questo i paesi del Terzo Mondo, colonie ieri, nazioni sfruttate e saccheggiate oggi da un ordine economico mondiale ingiusto.

La soluzione non può essere impedire lo sviluppo di coloro che più ne hanno bisogno. La realtà è che tutto ciò che oggi contribuisce al sottosviluppo ed alla povertà costituisce una flagrante violazione dell’ecologia. Decine di milioni di uomini, donne e bambini muoiono ogni anno nel Terzo Mondo in conseguenza di questo, più che in ognuna delle due guerre mondiali. Lo scambio disuguale, il protezionismo ed il debito estero aggrediscono l’ecologia e propiziano la distruzione dell’ecosistema.

Se si vuole salvare l’umanità da questa autodistruzione, bisogna distribuire meglio le ricchezze e le tecnologie disponibili sul pianeta. Meno lusso e meno sperpero in pochi paesi affinché si abbia meno povertà e meno fame su gran parte della Terra. Non più trasferimenti al Terzo Mondo di stili di vita ed abitudini di consumo che rovinano l’ecosistema. Rendiamo più razionale la vita umana. Applichiamo un ordine economico internazionale giusto. Utilizziamo tutta la scienza necessaria per uno sviluppo sostenuto senza inquinamento. Paghiamo il debito ecologico e non il debito estero. Scompaia la fame e non l’uomo.

Quando le supposte minacce del comunismo sono sparite e non rimangono più pretesti per guerre fredde, corse agli armamenti e spese militari, che cosa impedisce di dedicare immediatamente queste risorse a promuovere lo sviluppo del Terzo Mondo e a combattere la minaccia di distruzione ecologica del pianeta?

Cessino gli egoismi, cessino gli egemonismi, cessino l’insensibilità, l’irresponsabilità e l’inganno. Domani sarà troppo tardi per fare ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa».

Le sue parole scivolarono addosso ai potenti, i quali per quasi altri trent’anni hanno continuato a redigere trattati ridicoli sull’inquinamento.

Fidel Castro amava così tanto la natura al punto che nel 2012 voleva realizzare una sorta di Arca di Noè per importare animali selvatici dall’Africa (ne parlai qui).

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Una risposta a “Clima, Fidel Castro diceva le cose di Greta già nel ‘92: il suo discorso all’Onu”

  1. La storia è storia ,anche se scritta da uomini,che la scrivono ha secondo delle proprie opportunità. Mettiamo caso che l’ha si scriva senza remore. Da quando il globo ha cominciato a girare ,c’ è sempre stato qualcuno ha professare che ,(si faceva CIÒ per il bene comune) la VERITÀ e che si aggisce per i propri uppure per alcuni .questo (C’è l’ho dice la storia non ha funzionato ) e neppure funzionera mai.L’egoismo ci porta è ci ha portato alla distruzioni ,di intere popolazioni e territori.E alla distruzione del nostro bellissimo pianeta è inutile addurre scuse (perché non c’è ne sono, ne c’è ne possono essere).

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