La sensibilità verso le tematiche ambientali ormai è un fatto concreto, soprattutto alla luce del surriscaldamento globale. Con le immagini dello scioglimenti del ghiacciai che fanno da simbolo al fenomeno. Certo, c’è anche chi, come il Professor Zikiki o il Presidente americano Donald Trump, ritengono che il surriscaldamento globale sia un processo naturale e non dovuto all’inquinamento provocato dagli esseri umani. E c’è anche chi, professandosi ambientalista, si sta arricchendo a colpi di docufilm e convegni.
Detto ciò, è indubbio che il superamento del petrolio sarebbe un fatto necessario. Giacché, ammesso e non concesso che non provochi davvero il surriscaldamento globale, quanto meno sta rovinando i polmoni di miliardi di persone e l’ecosistema di molti angoli del Pianeta. Si pensi a quanto accaduto durante la prima guerra del Golfo Persico (la scena dell’uccello marino ricoperto di melma fece rapidamente il giro dei network) o quanto successo in un altro Golfo: quello del Messico, nel 2012.
Purtroppo però, l’avanzata delle energie cosiddette alternative procede ancora a rilento. Se per quanto concerne il Diesel (più dannosa della benzina per i nostri polmoni) si stanno facendo passi in avanti, con diversi Paesi che ne stanno programmando la dismissione (si calcola che entro il 2030 a livello mondiale saranno in circolazione solo il 9% di auto a Diesel), ancora c’è da fare per la diffusione di eolico, solare, idroelettrico e termico.
L’auto a idrogeno è stata progettata ad inizio anni ‘90 ma è stata presto boicottata. Mentre l’auto elettrica si sta diffondendo lentamente, sebbene occorra superare il problema degli alti costi (soprattutto legati alla batteria) e della presenza di colonnine. Oggi paragonabili alle oasi nel deserto.
E pensare però che la Fiat, nel lontano 1976, aveva presentato un’auto elettrica con 80km di autonomia. Ma poi le lobby del petrolio vinsero. Ecco com’era questa auto elettrica della Fiat ormai finita nel dimenticatoio.
Auto elettrica Fiat
Come riporta il portale Sapere è un dovere, il gruppo Fiat presenta al Salone di Torino la sua X1/23 Concept, una piccola auto a due posti, di molti anni precedente alle moderne Smart. Dunque, anche qui la Fiat ci vide lungo.
Un esercizio di stile che andava ad anticipare una city car ultra compatta a 2 posti. Tutto questo, in tempi in cui i progettisti della prima generazione della Smart ForTwo erano poco piu’ che adolescenti. Ad ogni modo, la prima grande mancanza della X1/23 Concept era il motore: infatti, il prototipo non si poteva muovere, essendo nato come un esercizio di stile fine a se stesso.
Il progetto resta fermo per un paio d’anni e poi fa ritorno nel 1976 con una gradita sorpresa, un motore elettrico! Motore alimentato da batterie al nichel-zinco installate al posteriore, con una potenza di 13,5cv, ma comunque in grado di raggiungere i 70km/h. Le batterie le permettevano di avere dai 50 agli 80 km di autonomia, non male se contiamo che era un prototipo non ancora sviluppato e che stiamo parlando dell’anno 1976!
Ma la cosa più stupefacente era il fatto che le batterie si potevano ricaricare durante la frenata, questa tecnologia verrà proposta 30 anni dopo dalla Toyota. Come mai il progetto rimase tale? Probabilmente a causa degli interessi economici derivati dalla vendita del petrolio.
Questa auto mi ricorda vagamente la mia Fiat 127 rossa. Peccato che quella andava a benzina e mi rimase a piedi pure un paio di volte…
SI ESATTO, ANCHE L’AEREOMOBILE, GIA NEL 1971 https://www.bombagiu.it/robofilia-aereomobile/
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