La Lega stravince nella splendida isola di Favignana: ma ne distrugge l’economia

Favignana è una splendida isola in provincia di Trapani visitata nel 2011. Un’isola dal mare cristallino, con una costa rocciosa e frastagliata che regala colpi d’occhio incredibili (l’ho descritta qui).

Anche Favignana, seguendo un trend positivo del Carroccio su buona parte della Siciali, alle scorse Europee il partito di Salvini è stato il più votato. Con il 29,11% delle preferenze. Forza Italia ha raggiunto il 23,38% dei voti e il Pd non ha superato nemmeno il 20%, fermandosi al 19,91%. Il Movimento 5 stelle è al 16,88%. L’affluenza è stata molto bassa, soltanto il 24,36% degli elettori si è recato alle urne.

Ricordiamo che Favignana viene amministrata dalla lista civica Lista Civica Per le Egadi, con Sindaco Giuseppe Pagoto.

Tuttavia, paradossalmente, proprio quella Lega tanto votata ha danneggiato l’economia della splendida isola di [sta_anchor id=”favignana”]Favignana[/sta_anchor].

Favignana azzeramento quote tonno

favignana lega

Come riporta Tp24, la Lega, che ha preso un botto di voti in Sicilia, e in particolare a Favignana e in provincia di Trapani, ha azzoppato la pesca del tonno.

Autore di questo colpo per l’immagine della pesca in provincia di Trapani è il Sottosegretario leghista Manzato. Il Ministero ha, di fatto, ribaltato il contenuto del precedente decreto di assegnazione delle quote tonno, assegnando alla tonnara di Favignana appena 14 tonnellate sulle già esigue 357 a disposizione dei cinque impianti italiani. Una quantità assolutamente insufficiente per la sostenibilità economico finanziaria delle attività di pesca.

Una misura economicamente insostenibile per la Nino Castiglione, storica azienda trapanese a cui era stato affidato l’impianto della tonnara e che aveva già investito oltre un milione di euro impiegando 50 lavoratori. Neanche un mese dalla riapertura e l’azienda è stata costretta a dire basta, colpa della Lega, per la quota tonno incredibilmente ridimensionata.

Le reazioni sono state tante e tutte molto dure, contro la Lega che ha fatto incetta di voti in Sicilia e ha poi fatto gli interessi del Nord, come è nella sua natura.

Il sottosegretario Manzato ha replicato a quelle che definisce critiche “strumentali” nei confronti della ripartizione rispondendo A

“tutte le voci negative: se non avessi firmato il decreto di ripartizione, Favignana non avrebbe avuto quote di pesca e quindi alcuna possibilità di ripartire, perché la soglia massima di cattura assegnata dall’Ue era già stata esaurita dalle tonnare sarde”.

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