Si dice che la matematica non sia una opinione. Vero. E quindi, facendo due conti, mediamente ogni mese è composto da 30 giorni, 30.41 per la precisione, per il semplice calcolo
365 giorni : 12 mesi
Dunque, ciò significa che, per una terapia di qualsiasi tipo che presuppone l’assunzione di una compressa al giorno, la confezione del farmaco prescritto debba contenere 30 compresse. Giusto?
Ora, perché molte confezioni di farmaci contengono solo 28 compresse?! Quindi, a parte febbraio (e neanche sempre, perché ogni 4 anni è di 29 giorni) ogni mese resta scoperto di 2 compresse.
👨🏻⚕️ Farmaci con 28 compresse: i tanti disagi
Qualcuno dirà: dai cosa vuoi che siano 2 compresse in meno. E mica tanto. Infatti, per i due giorni mancanti, il paziente in questione deve anticipare l’acquisto del farmaco di tasca propria, facendosi al limite apporre un codice per ottenere poi il rimborso.
Non sempre dover sborsare dei soldi di tasca proprio, solitamente un minimo di 5 euro, soprattutto a fine mese quando in molti sono in affanno, è una cosa piacevole. Un esborso che può diventare gravoso se i farmaci da 28 compresse sono diversi.
Del resto, un medico di famiglia non può rilasciare una ricetta due volte al mese per lo stesso farmaco, quindi bisognerà attendere lo scoccare del mese successivo.
Va poi detto che la mancanza di 2 compresse mensile poi si accumula e si arriva al punto che il farmaco arrivi a mancare anche molti giorni prima della fine del mese.
Quindi, perché l’AIFA non richiama le aziende farmaceutiche produttrici? Perché il governo non obbliga ad un numero minimo di compresse in una confezione pari a 30?