Casapound e Forza Nuova censurati su Facebook, c’è poco da esultare

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 22 Novembre 2020

Facebook è nato per gioco, partorito da Mark Zuckerberg ai tempi dell’Università a Harvard per votare le ragazze più belle dell’Istituto. Si chiamava Facemash. Il sito ebbe subito un grande successo ma fu presto chiuso dalle autorità dell’ateneo in quanto Zuckerberg si era impossessato impropriamente delle foto degli studenti.

Poi venne l’idea di creare un portale che connettesse facilmente gli studenti dell’istituto e si fece coadiuvare da altri studenti. In primis Andrew McCollum, che contribuì alla programmazione, e Eduardo Saverin, che ne curò gli aspetti aziendali. Poi arrivarono i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, e Divya Narendra. Sebbene poi la loro collaborazione finì in tribunale.

Facebook ben presto è finito per diventare il portale capace di interconnettere miliardi di persone nel Mondo. Inizialmente amici e parenti che non vediamo da tempo, trasformandosi poi in un Social per fare nuove amici ma anche informarsi e giocare.

Anche se da qualche anno a rubargli la scena – soprattutto tra gli Under 24 – è un’altra app, Instagram (finita però anch’essa nelle mani di Zuckerberg nel 2012), Facebook resta ancora il sito più utilizzato al mondo. Per tutte le funzioni succitate.

Tuttavia, il Re dei Social network viene anche usato impropriamente per informarsi. Con tante persone che addirittura lo usano come mezzo principale, se non unico, per farlo.

Purtroppo però non ci si rende conto che Facebook sia anche in grado di manipolare le news, stabilire arbitrariamente cosa sia vero e cosa sia una bufala. Fece clamore, ad esempio, il fatto che nel 2016 censurava le news relative al Partito repubblicano americano. Poi risultato comunque vincitore grazie all’uragano Trump. Il quale non a caso, di tanto in tanto, ha preso di mira Zuckerberg. Il che confermò quanto quest’ultimo fosse vicino al Partito democratico.

In Italia, invece, a fare clamore in questi giorni è il fatto che abbia censurato i profili di Casapound e Forza Nuova. Il che, a prescindere da come la si pensi, non è una buona [sta_anchor id=”casapound”]notizia[/sta_anchor].

Perché Facebook censura Casapound e Forza Nuova

sede casapound roma

Come riporta Ansa, proprio nel giorno in cui avevano deciso di scendere in piazza contro il nuovo governo che stava per chiedere la fiducia alla Camera, attivisti, dirigenti e leader dei due principali movimenti neofascisti italiani, Casapound e Forza Nuova, si sono trovati senza accesso ai loro profili Facebook e Instagram.

Non è la prima volta che i due movimenti, Casapound in particolare, finiscono le mirino dei social. Anche lo scorso aprile, pochi giorni prima delle elezioni Europee, la società di Zuckerberg decise di cancellare i profili di alcuni esponenti della tartaruga frecciata, simbolo del movimento di estrema destra.

Indignati, manco a dirlo, i dirigenti dei due partiti. Con quelli di Casapound che hanno inscenato una protesta via web su Twitter – dove il profilo è ancora operativo, a differenza di Fb e Instagram – con tanto di foto con volto imbavagliato.

Soddisfatti invece quelli del Pd.

“Una motivazione esemplare a sostegno di una scelta giusta e coraggiosa. Dobbiamo condividere e diffondere queste parole importanti per mettere fine alla stagione dell’odio. Ci sono persone che se se vincessero, negherebbero ad altre persone il diritto di esistere. Non bisogna mai dimenticarlo”

ha commentato il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Numerosi parlamentari del Pd chiedono chiarezza per capire cosa ci sia dietro alla decisione del social network.

“L’apologia di fascismo in Italia – sottolineano – non è un’opinione. E’ un reato”.

Perché censura Facebook non è buona notizia

casapound facebook censura

Questo il comunicato di Facebook a sostegno del suo provvedimento:

Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell’”odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi. Candidati e partiti politici così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”.

Questa decisione mi fa venire in mente il sermone del pastore Martin Niemöller “Prima vennero…” sull’inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo. Citato spesso nell’ultimo anno dagli utenti di sinistra del web, soprattutto per attaccare le politiche migratorie di Salvini.

Il testo originale (non quello citato dalla vulgata popolare sui Social) recita così:

«Quando i nazisti presero i comunisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero comunista./

Quando rinchiusero i socialdemocratici/ io non dissi nulla/ perché non ero socialdemocratico./

Quando presero i sindacalisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero sindacalista./

Poi presero gli ebrei,/ e io non dissi nulla/ perché non ero ebreo./

Poi vennero a prendere me./ E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa»

Facebook è venuto a prendere Casapound e Forza Nuova. Ma in futuro potrebbe toccare anche a noi.

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