Eurovision, che pagliacciata: vince Ucraina ma la Musica è altro

Chi ha vinto Eurovision 2022

Si è concluso questa notte l’Eurovision song contest 2022, che, come noto, si è tenuto nel nostro Paese. Nella splendida Torino, ben enfatizzata nelle immagini di presentazione dei nostri rappresentanti: Mahmood e Blanco.

In quella che è per la musica pop la Champions league del calcio, ha vinto il gruppo che rappresentava l’Ucraina: Kalush Orchestra, con il brano Stefania. Con immancabile messaggio del Presidente Zelensky, ormai onnipresente in video dalla sua bella scrivania con t-shirt verde. Mentre lì fuori il suo popolo muore.

Tutto probabilmente già scritto, per dare un messaggio di pace e di speranza. Del resto, la Musica può e deve fare questo. Peccato che sia stato sbagliato il modo. Sarebbe stato più opportuno non escludere la Russia, come già è accaduto nelle competizioni sportive o nelle rappresentazioni culturali. In questa russofobia pericolosa e dilagante che ha infettato tutto il Mondo.

Inoltre, sarebbe stato bello far esibire artisti russi ed ucraini insieme, per dare un bel messaggio di pace. Come per esempio accaduto durante la Via crucis, con la croce portata nell’ultima fermata da due donne dei due paesi.

Del resto, però, in quei carrozzoni mediatici la musica c’entra poco. Proprio come accade con Sanremo. Ampio spazio viene dato alla spettacolarizzazione, che, nel caso dell’Eurovision, sfocia nel kitsch e nella pacchianaggine più completa. Per quel minimo ascoltato, ho trovato molto belle le voci dell’artista australiano e inglese. Quest’ultimo, a detta di Malgioglio ospite a La vita in diretta, uno che se ne intende, la più bella mai ascoltata nel corso della sua vita. Al punto da ascoltarlo tutte le sere.

Per il resto, Italia solo sesta col duo Mahmood e Blanco. La loro Brividi, una lagna che più che brividi produce mal di testa, non ha fatto breccia dunque come i Maneskin lo scorso anno. Che per aspetto estetico e per potenza del brano, più si addicevano al tutto.

Subito escluso Achille Lauro, la Cristina D’Avena vestita da Marilyn Manson della musica italiana. Il quale, tra mille polemiche, partecipava con la Repubblica di San Marino.

Molto apprezzato il trio di presentatori Cattelan-Pausini-Mika. Anche se la vera sorpresa, visto che gli altri due sono ormai noti in queste vesti, è stata la cantante romagnola. Sebbene che sia spigliata lo si sapeva già.

Insomma, anche questa triste pagina politically correct si è chiusa. La quale non è costata poco per Torino, nella speranza che venga sfruttata appieno come fu per le Olimpiadi invernali di alcuni anni fa.

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