Le ultime elezioni europee appena conclusesi registrano una nuova avanzata dell’estrema destra, in particolare nei paesi dell’Europa centrale. In primis in Germania e in Francia, dove diventano rispettivamente il primo e il secondo partito e nel paese transalpino hanno spinto alle dimissioni il presidente Macron. Proprio quella Francia e quella Germania il cui asse un tempo guidava saldamente l’Unione europea.
Ma anche in altri paesi centroeuropei l’estrema destra trova terreno fertile: Belgio (dove pure il premier in carica si è dimesso), Austria, Ungheria e Slovacchia. Fa eccezione tra questi l’Olanda, dove l’alleanza dei Laburisti-Verdi guidata da Frans Timmermans vince sull’estrema destra di Geert Wilders.
In Italia la destra moderata ed estrema (o quasi) è già al governo e ha visto cresce il proprio consenso (ne abbiamo parlato qui). I socialisti faticano un po’ ovunque, reggendo soprattutto nella penisola iberica, dove insieme ai popolari riescono ad arginare il fenomeno.
Perché l’estrema destra sta avanzando in Europa
La risposta a questo quesito è piuttosto semplice: il malcontento generale. La popolazione sta patendo un impoverimento costante, accelerato dalla Pandemia prima e dalle discutibili scelte geopolitiche poi. Anche in quella Germania, ormai locomotiva d’Europa fermatasi a un binario morto, ma anche in quella Francia, dove ormai le manifestazioni sono permanenti. Tra gillet gialli, trattori e proteste contro l’innalzamento delle pensioni.
Eppure parliamo di paese che vantano storicamente diversi ammortizzatori sociali contro la povertà, che da noi stanno facendo capolinea solo da alcuni anni.
I francesi hanno punito Macron che li sta portando alla guerra diretta contro la Russia, eseguendo gli ordini di chi lo ha creato in vitro per battere la Le Pen. Ma Rassemblement National (ex Front National e con un nuovo leader, l’italo-francese Joan Bardella) è tornato prepotentemente alla ribalta, con il 31,5% di voti. Ed è pronto a prendersi il comando del paese, salvo nuove soluzioni create “a tavolino“, miste al mancato coraggio dei francesi più volte mostrato nell’ultimo ventennio.
In Germania poi l’estrema destra si rifà addirittura al neonazismo e all’elogio hitleriano, con Alternativa per la Germania (AFD). Il quale ha superato i socialisti e un tempo veniva arginato dalla leadership della Merkel (Cdu).
Insomma, l’onda nera spaventa molti, tanto che ormai sta diventando un po’ ovunque una contesa tutta intorno alla destra. Moderata ed estrema. La sinistra da tempo non ascolta e non risolve più i problemi dei meno abbienti, che si voltano così dall’altra parte.
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