L’Italia ha aumentato vertiginosamente l’esportazione di armi nel mondo, registrando un +138%. Maggiore acquirente il Qatar.
L’industria italiana da anni va a picco verticale, con una accelerazione negli ultimi 3 anni. Come preannunciato da Mario Draghi nel famoso discorso tenuto sul Britannia nel 1992. Tuttavia, c’è un’industria che va a gonfie vele: quella delle armi. In un mondo che è tornato a riarmarsi, dunque, abbiamo un posto di tutto rispetto.
Secondo i dati snocciolati nel report diffuso dall’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca della Pace (Sipri), abbiamo registrato un aumento delle esportazioni di armi del 138% nel periodo 2020-2024 rispetto al quinquennio precedente. Passando così dal decimo al sesto posto tra gli Stati che esportano di più al mondo.
In particolare, secondo i dati dell’istituto internazionale indipendente, fondato nel 1966, dall’Italia oggi arriva il 4,8% delle armi importate nel mondo, contro il 2,1% del periodo 2015-2019.
Esportazioni di armi: i numeri dell’Italia
Come riporta Il fatto quotidiano, l’Italia è il Paese che ha registrato nel quinquennio la maggiore variazione nel volume delle esportazioni di armi rispetto al periodo 2015-19: pari, come detto, al 138%.
Il gap rispetto gli altri paesi è clamoroso: basti pensare che al secondo posto c’è la Spagna, con un +29%. Chiudono il podio con un +21% gli Usa, mentre fuori al quarto posto ci troviamo la Francia, con un +11%.
Nella classifica generale, si posiziona sesta, superando Corea del Sud, Israele, Spagna e Regno Unito. Davanti troviamo Stati Uniti, Francia, Russia, Cina e Germania. Ma se manteniamo questi ritmi, potremmo anche ambire al podio.
Dove finiscono le armi prodotte dall’Italia
Questa impennata nelle vendite è dovuta principalmente a un aumento delle importazioni da parte del Medio Oriente (71% dell’export italiano di armi), area del Mondo in fermento e quanto mai come prima un’autentica polveriera. Al primo posto troviamo il Qatar (28%), poi l’Egitto (18%) e infine il Kuwait (18%). Tutti stati attualmente non in guerra, ma che si stanno attrezzando essendo allarmati.
L’Italia è il secondo maggiore fornitore di armi del Medio Oriente, con il 13 percento delle importazioni totali, preceduta solamente dagli Stati Uniti che forniscono, invece, più della metà degli armamenti (il 52%).
Riguardo ai singoli stati, l’Italia è il secondo principale fornitore di Qatar (con una quota del 20% sulle importazioni totali), seguono Egitto (27%), Kuwait (29%), Paesi Bassi (0,7%), Turchia (24%), e Taiwan (1,2%): mentre è il terzo più importante fornitore di Polonia (3,5%), Israele (1%), Norvegia (2,4%) e Brasile (11%).
Importiamo meno armi
Nel quinquennio preso in esame, di contro, abbiamo ridotto drasticamente il numero di armi importante: -27%, il che ci posiziona al 24esimo posto tra gli importatori.
I principali fornitori dell’Italia sono Stati Unito (94%), Germania (2%) e Regno Unito (1,5%).
Insomma, ripudiamo la guerra in ossequio alla nostra Costituzione, ma siamo ben disposti a farla fare agli altri.
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