La tripofobia è la paura o il senso di ansia immotivato suscitato dalla visione di materiali o di schemi a buchi, naturali o artificiali che siano. Le origini sembrano risiedere proprio nel web: nel 2003 iniziò a circolare una catena e-mail con la foto di un fiore che sbucava dal seno di una donna la quale sarebbe tornata dal Sud America con larve nel corpo.
Si pensi anche alla Coulrofobia, la fobia dei clown, della quale soffre anche il sottoscritto (ne ho parlato qui).
Ma torniamo alla fobia per i bottoni, nota come Kumpounophobia. Vediamo in cosa consiste e cosa si [sta_anchor id=”bottoni”]rischia[/sta_anchor].
Fobia dei bottoni cos’è
Da dove viene questa fobia? Come riporta Super Eva, come per tutto ciò che riguarda l’irrazionalità della mente, è difficile stabilirlo: sappiamo che ci sono persone che odiano i bottoni perchè li ritengono sporchi, altri che invece non sopportano l’idea di toccarli per la loro consistenza, mentre c’è una buona fetta di fobici dei bottoni che teme di inalarli o inghiottirli per sbaglio.
La paura di ingoiare un piccolo bottone può provenire dall’infanzia o dal fatto di aver assistito ad un evento del genere e può estendersi anche ad altri piccoli oggetti rotondi.
La Koumpounophobia (la parola viene dal greco e si riferisce ai fagioli, che dagli antichi venivano usati al posto dei bottoni) si concentra in genere sui bottoni di plastica, mentre quelli in metallo (dei jeans per intenderci) sono tollerati meglio: stesso discorso per i bottoni squadrati, che colpiscono meno la fantasia dei fobici.
Fobia dei bottoni rischi
Chi soffre di questa particolare fobia ha ovviamente problemi nel vestirsi, perchè tutti i capi di abbigliamento con bottoni sono off limits: il rischio è quello di incorrere in vere e proprie crisi di panico e quindi addio camicie, benvenuti strap in velcro!
iPhone nato da fobia dei bottoni
Un Koumpounophonico famoso, che ha decisamente aguzzato l’ingegno per superare il problema, è stato Steve Jobs, il geniale inventore dell’iPhone: si dice che lui fosse così terrorizzato da estendere questa fobia anche ai pulsanti e a tutto quello che potesse ricordare il temuto oggettino. Per questo ha creato un telefono senza tastiera e senza bottoni!
In fondo, grazie a questa fobia è nato uno smartphone che ha rivoluzionato il settore.