“Udite udite!” ha urlato ieri il web. Speranzoso che questa notizia ci faccia vivere un inverno più tranquillo, e possa calmierare i prezzi assurdi raggiunti dal gas. Che stanno mandando in fallimento molte aziende italiane e a soqquadro i conti già disperati delle famiglie italiche. In sostanza, Eni ha annunciato che a circa 160 chilometri al largo di Cipro, a 2.287 metri di profondità, ha individuato un maxi-giacimento di gas che secondo le stime è stato quantificato in 2,5 trilioni di piedi cubi (un piede cubo corrisponde a 0,02831 metri cubi).
Tecnicamente, il “trilione” è riferito al suo significato negli USA e in Francia, pari a 10 elevato 12. Mentre nel mondo è 10 elevato 18. Ma a parte ciò, si traduce in miliardi di metri cubi di gas. Ma davvero ci salverà dalla carenza di gas russo che ci stiamo auto-infliggendo?
Perché scoperta maxi-giacimento di Eni a Cipro è importante
Come riporta Il Giornale, il gas è stato trovato nel Blocco 6 del pozzo Cronos-1 nel quale stanno lavorando la divisione cipriota di Eni (Eni Cyprus) e TotalEnergies (compagnia petrolifera francese) ognuna in ragione del 50%.
Inoltre, questo maxi-giacimento può portare allo sviluppo di ulteriori volumi di gas in Europa.
Maxi-giacimento di gas Eni a Cipro: è presto per esultare
Ci sono però diverse incognite. La prima, squisitamente tecnica, riguarda il fatto che non si sa quanto tempo sarà necessario ai due gruppi per effettuare le procedure di rito e i percorsi di ingegnerizzazione per estrarre e mettere in commercio il gas. Probabilmente, passerà qualche anno per il via ai cantieri.
Poi c’è una incognita politica. Cipro è ancora divisa in due: oltre alla Repubblica di Cipro riconosciuta a livello internazionale, la parte Nord-Est è sotto controllo turco e le acque sono rivendicate dal governo di Ankara. E la Turchia, da quando governa Erdogan, sta facendo sentire le proprie ragioni sul Mediterraneo anche più del dovuto. Figurarsi se si lascerà sfuggire un giacimento di gas.
Non credo che questa Italia sia in grado di competere con i Turchi che rivendicano quei mari, un paese sempre più vicino alla Russia ed ora verso la pacificazione con la Siria. La Turchia ha un esercito potente e chi ha un esercito forte comanda.