Eminem, il ‘Duca bianco’ dell’Hip Hop compie 50 anni

Per quelli della mia generazione Eminem è stato un simbolo di ribellione agli schemi precostituiti. In un’epoca, quella a cavallo tra la fine degli anni ’90 ed inizio 2000, dove la musica stava già perdendo in qualità rispetto ai 3 decenni precedenti, ma dove c’era ancora libertà di espressione. E dove il politically correct, oggi imperante, non si sapeva manco cosa fosse.

Eminem – all’anagrafe Marshall Bruce Mathers III – è entrato nell’olimpo dei rapper pur essendo bianco. E’ stato accusato di tutto – misoginia, omofobia, razzismo – perché nei suoi tempi ha sempre espresso cosa pensava. Un folle fuori dagli schemi, che oggi compie 50 anni e non ha alcuna intenzione di rientrare nei ranghi.

Eminem biografia

Eminem, come ricorda Valerio Cesari sul Fatto quotidiano, detiene un’infinità di record, come il maggior numero di singoli venduti. Nonché prodotto, tramite la sua etichetta discografica Shady Records, e con l’amico nonché manager Paul Rosenberg, tanti artisti come: Bobby Creekwater, Cashis, Yelawolf e Westside Gunn.

Lui fu invece scoperto da Dr. Dre nel garage di Jimmy Iovine – presidente della Interscope Records – dopo aver perso le Rap Olympics di Los Angeles battuto, in finale, da Otherwize. In quell’epoca non c’erano ancora i talent a lanciare ed uniformare i giovani.

A dargli successo l’album “The Slim Shady LP” (1999), più commerciale dei lavori precedenti, ma non meno irriverente. Le sue rime taglienti non risparmieranno neppure l’ex moglie Kim e la madre Debbie, traposte anche nella clip di Sten, brano autobiografico dove canta in featuring con un’artista in voga in quel periodo: Dido.

In quel periodo difese anche Marylin Manson dalle accuse di produrre musica istigatrice di violenza ed istinti suicidi. Il quale dirà che Eminem fosse pure più pazzo di lui. Il che è tutto dire. Partecipò come ospite internazionale al Festival di Sanremo, presentato da una spaventata per quanto potesse accadere sul palco, Raffaella Carrà.

Ancora meglio andò l’album successivo, The Eminem Show, trainato da un singolo come Without me. La cui clip ritrae anche parodie di Batman o Elvis (ritratto senza pietà obeso su un water, inscenando la scena della sua morte). Quell’anno fu anche attore protagonista del film autobiografico 8 Mile.

Emine è l’unico a poter vantare almeno un miliardo e mezzo di riproduzioni, in streaming, per ognuno degli album fin qui prodotti. Di recente, ha smussato anche le critiche di razzismo in occasione del Super Bowl 2022, inginocchiandosi in segno di solidarietà col movimento Black Lives Matter.

Speriamo non sia un cedimento al politically correct, perché dopo i 50 anni si rischia di moderarsi e diventare ciò contro cui si è lottato da giovani. Vedi in casa nostra gente come J-Ax o Piero Pelù.

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